Olimpia, vittoria al cardiopalma contro Cremona.

King James did it again. Con meno di quattro secondi da giocare i suoi tiri liberi rimettono l’Olimpia avanti per il 76-75 conclusivo anche se poi serve la difesa, un fallo intelligente speso da Kuzminskas, per impedire a Cremona di firmare la beffa. L’Olimpia aveva poca energia e forse anche poca concentrazione in avvio, ha faticato per tutto il primo tempo, speso a inseguire, per trovare ritmo. L’ha trovato nel terzo periodo cavalcando un Kelab Tarczewski fenomenale ma il suo precoce quinto fallo ha restituito fiducia e convinzione a Cremona dentro un secondo tempo da 47 punti molto diverso dai 29 del primo. Poi nel corpo a corpo, pericoloso alla fine, James ha segnato i due tiri liberi del sorpasso definitivo.

IL PRIMO TEMPO – L’avvio è scioccante. Cremona mette dentro tutti i primi cinque tiri, due lay-up ma anche due triple, e scappa via 10-0 prima che Tarczewski rompa il ghiaccio con una schiacciata e Coach Pianigiani debba spendere il primo time-out dopo due minuti e mezzo, sotto 12-2. Una fiammata di Micov e le schiacciate di Tarczewski, un paio di buone difese permettono all’Olimpia di rientrare a meno tre sul 14-11. Qui Drew Crawford spara due triple e allarga di nuovo il divario a nove punti, il 20-11 che chiude il primo quarto. Le percentuali basse e le palle perse non forzate rallentano la rimonta dell’Olimpia. Bertans dall’arco e poi Burns con un gioco da tre punti la riportano a meno sei, Cinciarini in entrata a meno cinque con time-out di Coach Sacchetti. Kuzminskas usa il gioco in post basso per raggranellare viaggi in lunetta però capitalizza poco, solo 3/6, e questo permette alla Vanoli di restare in controllo della gara. Un gioco da tre di Saunders le consente di allungare di nuovo a più sette. Alla fine del primo tempo è 35-29 Cremona.

IL SECONDO TEMPO – Diener parte con una tripla e Crawford con un gioco da tre punti, ma l’Olimpia trova un po’ di energia. Prima Bertans completa un gioco da quattro punti, poi James rompe il ghiaccio in entrata, quindi la difesa si attiva sulle linee di passaggio e, dopo un gioco da tre punti di forza di Tarczewski che vale la prima parità, Brooks schiaccia il pallone del sorpasso. L’Olimpia non si ferma: la difesa continua ad agire sulle corsie, forza due infrazioni di 24″ e genera punti in contropiede. Con tre falli a carico, Kaleb Tarczewski domina le due aree in un terzo periodo da nove punti in sei minuti prima che sia la quarta penalità a spedirlo in panchina ma con l’Olimpia a più 11, 52-41. Il passaggio in panchina di Tarczewski è quello che innesca la nuova rimonta di Cremona che in poco più di due minuti risale da meno 11 a meno tre obbligando Coach Pianigiani al time-out. Ma la Vanoli approfitta di qualche possesso difensivo imperfetto dell’Olimpia per ricucire a meno uno, 56-55 alla fine del terzo quarto con un canestro sulla sirena a rimbalzo di Crawford. All’inizio del quarto, Demps in entrata sorpassa ae costringe l’Olimpia a ricominciare daccapo. Una tripla di Kuzminskas e la presenza difensiva di Tarczewski permettono a Milano di allungare ancora, fino a più cinque sul 68-63 quando Kaleb però è già fuori per fallo. Cinque punti di Aldridge scrivono la nuova parità a 68 con Pianigiani che sceglie il quintetto piccolo, con Brooks da centro nominale. Due prodezze di James ripristina quattro punti di margine per l’Olimpia. Ma a questo punto è una battaglia punto a punto. Crawford con un fade-away riporta Cremona a meno uno, a 49 secondi l’Olimpia perde palla banalmente per infrazione di otto secondi. Sul possesso difensivo però è Cremona a commettere infrazione di 24″. Milano non capitalizza in attacco e si espone al canestro di Mathiang con sette secondi da giocare. A 2.8 secondi dalla fine, James prende fallo da Mathiang penetrando con la mano sinistra. Il suo 2/2 riporta l’Olimpia avanti ma Cremona ha il time-out per avanzare la palla. L’ultimo tiro lo prende Ricci da molto lontano, non va e Milano vince 76-75.

Coach Simone Pianigiani ha commentato così l’ottava vittoria dell’Olimpia in campionato: “Sono contento, perché non stavamo in piedi e nel primo quarto non eravamo connessi, ma la difesa ci ha tenuto in partita e poi nel secondo tempo abbiamo fatto le cose che dovevamo per prendere il largo. Quando siamo andati avanti di 10-11 punti abbiamo mollato un attimo ancora, perché non eravamo in bonus e invece di spendere qualche fallo abbiamo concesso dei lay-up, e alla fine è ovvio che potevamo anche perderla, ma non è questo il punto. Ci sono partite, soprattutto alla quinta gara in nove giorni, in cui si sbagliano tiri messi per tutta la carriera, e allora conta la vogli di farcela lo stesso. Nell’ultimo periodo ci sono state alcune situazioni strane, un lay-up sbagliato, un fallo in attacco di Cinciarini che non ho capito perché eravamo soli in attacco. Ma va bene così: ho tenuto fuori Gudaitis che oggi sarebbe servito perché era carico di fatica e non volevo rischiarlo, ma lì camminando, non potendo correre, è dove con Kaleb abbiamo fatto più male a Cremona. Nell’intervallo non mi sono arrabbiato, ho solo fatto presente che c’erano 8.000 persone, entusiasmo, tanti ragazzi, e dovevamo vincerla per loro. Adesso andiamo a Kaunas dopo quattro vittorie in questo ciclo di cinque gare, e sappiamo che loro avranno un’energia pazzesca e noi non so quanto recupereremo oltretutto con altre due assenze. Ma finora abbiamo fatto più del massimo, nel periodo natalizio ci aspetta di tutto tra trasferte di EuroLeague, quattro su sei, e le gare a cavallo del Natale, e dovremo reggere. Vedremo come, recuperando spero anche Nedovic in quell’odissea che ci attende. Il mercato? Il Presidente ha spiegato bene come la pensiamo: non siamo angosciati da obiettivi che possano sfuggire o meno, preferiamo crescere tutti insieme. Questo è il nostro percorso e finché possiamo abbiamo fiducia nel roster anche con le assenze. Fontecchio? Poteva rientrare, come era successo a Venezia: nel primo quarto era la squadra a non essere connessa e per lui era difficile fare meglio, però vedo come mentalmente è sempre pronto. Lui deve essere così, entrare a freddo, fare tre o quattro cose utili: le ha fatte e le farà, non è questa partita che mi preoccupa. Sa che in campionato abbiamo bisogno di lui, tanto”.