Il Milan soffre ma batte la Roma

Il Milan batte la Roma oggi, domenica 2 novembre. Nel big match di San Siro, i rossoneri vincono 1-0 contro la squadra di Gasperini grazie alla rete decisiva di Pavlovic nel primo tempo, su assist di uno scatenato Leao.

Decisivo anche Maignan, che nel finale para un rigore a Dybala.

Gli uomini di Allegri volano al secondo posto in condivisione con Roma e Inter, a 21 punti (-1 dal Napoli capolista).

In una partita segnata dal ricordo di Giovanni Galeone, figura chiave per Allegri e Gasperini.

La Roma ha avuto tante occassioni nel primo tempo, sfiorando il gol con Ndicka e Dybala, ma è bastato uno strappo di Leao al 39’ per servire Pavlovic, che ha segnato al primo tiro in porta rossonero.

Allegri dopo la prima mezz’ora ha disposto la squadra su un più prudente 4-4-2 (con De Winter e Bartesaghi esterni bassi) che ha permesso ai rossoneri di contenere l’esuberanza giallorossa.

Il Milan anzi avrebbe anche l’opportunità per raddoppiare con Fofana che spreca.

Nel secondo tempo il Milan ha cambiato volto: più aggressivo, ha sfiorato il raddoppio con Leao e Ricci, poi Nkunku colpisce il palo sotto misura. La Roma ha provato a reagire, ma senza essere pericolosa, finchè Gasperini non ha deciso di inserire Dovbyk come centravanti di peso.

A dieci minuti dalla fine, Maignan ha parato un rigore (fischiato dall’arbitro Guida per fallo di mano di Fofana) a Dybala, che si è anche infortunato nell’azione.

Mister Massimiliano Allegri ha parlato a DAZN al termine di Milan-Roma 1-0. Queste le sue parole:

Dopo il vantaggio potevate chiuderla, c’è stata anche una bella solidità. Adesso anche Rafa Leao riesca a trasmettere questo senso di sacrificio che ha la squadra. Oggi la squadra ha giocato da squadra:

“I primi 35 minuti la Roma meritava assolutamente il vantaggio. Noi non riuscivamo a giocare e abbiamo sbagliato tecnicamente tutto quello che c’era da sbagliare. Eravamo sotto una grande pressione, secondo me bisogna abbassare De Winter o Bartesaghi per far fare più strada a quelli che ci davano pressione. Così non è stato. Poi una volta andati in vantaggio ci siamo disposti meglio in fase difensiva. Nel secondo tempo siamo tornati in campo molto bene, abbiamo avuto occasioni per raddoppiare e non ci siamo riusciti. Poi è ovvio che devi anche difendere, e in area abbiamo difeso discretamente bene: loro grandi occasioni pulite non ne hanno avute a parte i primi 35 minuti”.

Il Milan approccia alle partite in un modo non ottimale. Oggi a differenza delle altre siete passati in vantaggio e la squadra ha voluto provare a segnare ancora. Cosa ti porti dietro da questa serata?

“L’approccio complicato l’abbiamo avuto stasera all’inizio, perché hanno fatto una grande pressione. Nelle altre partite abbiamo avuto un buon inizio e male nel secondo tempo. Paradossalmente stasera nel secondo tempo ho chiesto ai ragazzi di continuare a dare pressione. Ci siamo messi con i quattro centrocampisti e abbiamo spalmato di più il campo e siamo riusciti ad avere più pressione, perché alzando Saelemaekers e allargando Ricci eravamo già sui mediani loro che si aprivano. Sono passaggi di una squadra che comunque deve migliorare l’autostima nelle qualità che ha attraverso queste partite. Giocare a San Siro non è facile, abbiamo avuto in queste 3-4 partite, con l’assenza di Pulisic, Rabiot e stasera Tomori, di vedere anche dei giocatori a San Siro con poca esperienza di questo stadio e se la sono cavata nel migliore dei modi. Bartesaghi nei primi 30 minuti non ha fatto bene così come De Winter, che ha giocato credo tutti i palloni indietro, perché giocava con le spalle all’avversario. Poi Bartesaghi per 60 minuti ha fatto una bella partita. Bisogna ripartire da quello. Nei 35 minuti potevamo fare meglio e abbiamo fatto così”.

Le è piaciuta la coppia Nkunku-Leao da attaccanti?

“Per quanto riguarda Rafa ha fatto una buona partita, così come Nkunku. Se abbiamo giocatori con queste caratteristiche bisogna che in qualche modo sistemi la squadra davanti. Chris è un giocatore straordinario. È piccolino ma di testa ne ha prese molte e ha difeso bene la palla. Può solo migliorare. Ho avuto tante squadre col centravanti e tante senza il centravanti puro, l’importante è riempire l’area. Fofana poteva fare dei gol e non li ha fatti e ci arriviamo. Anche senza centravanti in qualche modo l’area la riempiremo”.

Un ricordo di Galeone:

“Per me è una giornata triste, ci ha lasciato il mister a cui ero legato anche umanamente dopo 35 anni. Nel 91’ sono arrivato dal Pavia al Pescata. Loro avevano preso Massara e nel pacchetto ci hanno messo anche me. Dopo che sono arrivato lì dopo mezz’ora ho capito che era diverso, mi hanno detto che il trequartista non lo potevo fare e che dovevo fare la mezz’ala. E da lì ho iniziato la mia modesta carriera da giocatore. Mi ha insegnato molto, e nonostante che lui sia passato per un grande attaccante i concetti e i principi della fase difensiva li ho imparati tutti da lui”.

 


Scopri di più da GazzettadiMilano.it

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.