L’Olimpia perde contatto nel cuore del terzo quarto quando la Stella Rossa, che gioca anche una bella partita offensiva olte che difensiva, allunga e resta sempre un passo avanti. I tentativi di rimonta non mancano, ma lo sforzo è più nervoso che lucido. Milano segna 40 punti nel primo tempo, ma solo 27 nel secondo, perde 77-67, e non trova l’antidoto a Lorenzo Brown, il playmaker della Stella Rossa che entra subito in ritmo e non ne esce mai. Chiaro che la perdita di Nemanja Nedovic a metà partita, sommandosi soprattutto a quello di Vlado Micov ha accorciato la rotazione e reso la gara ancora più difficile contro una suqadra che ora ha tre vittorie di fila.
IL PRIMO TEMPO – Si parte con punteggio basso e ritmi bassissimi. L’Olimpia usa Scola da centro per allargare il campo, ma le percentuali non la assistono. La Stella Rossa trova un paio di fiammate con Lorenzo Brown e scatta avanti 9-6, con Brooks carico di due falli. Dopo il time-out, Mack in entrata firma il sorpasso, ma dura poco perché Faye dall’altra parte spara la tripla dall’angolo del controsorpasso. Quella di Lorenzo Brown poco dopo scava quattro punti a favore della Stella Rossa. La risposta di Milano la firma Ricky Moraschini: un gioco da tre punti restituisce il vantaggio all’Olimpia. Ma in un primo periodo in cui l’Olimpia non segna mai da tre (0/6), la Stella Rossa lo fa quattro volte su nove, l’ultima con Dobric e chiude il primo periodo avanti 20-18. Coach Messina usa tre esterni, tutti tiratori, per trovare pericolosità dal perimetro. Il secondo gioco da tre di Milano, di Brooks, vale il vantaggio, poi su una penetrazione di Scola arriva anche la prima tripla di Nedovic. La Stella Rossa risponde subito, con un canestro di forza di Ojo, prima che anche Roll segni da tre e Rodriguez commetta il secondo fallo. Derrick Brown replica ancora dall’arco. Nedovic, da playmaker, mette la seconda tripla, poi White converte un rimbalzo d’attacco e l’Olimpia prende cinque punti di vantaggio sul 34-29, quando la Stella Rossa ha tanto dal gioco dentro-fuori di Derrick Brown. Un fallo preso da Baron sul tiro da tre ricuce il distacco. Tarczewski e Lorenzo Brown si scambiano gli ultimi canestri e l’Olimpia al riposo ha un punto di margine, 40-39.
IL SECONDO TEMPO – Accorciata nella rotazione dalla perdita di Nedovic, l’Olimpia trova subito un assist di Rodriguez per Scola e poi una tripla sempre del Chacho, ma la Stella Rossa resta lì, combatte e risponde punto su punto. A metà del terzo quarto, prova ad allungare con un’altra tripla dello specialista Baron e poi due liberi di Ojo per il 50-45. Anche dopo il time-out, Milano non si sblocca. Un contropiede non convertito da Mack diventa un facile canestro in contropiede di Davidovac. In un terzo periodo da 10 punti segnati, la Stella Rossa va in fuga, tocca i 10 di vantaggio, e sono sette, 57-50 alla fine. Milano prova a reagire, trova un canestro con Scola rientrando a meno sei, ma Derrick Brown si ripresenta e segna da tre con la mano di Brooks in faccia. Della Valle con un floater riduce il gap a cinque punti, poi a quattro con una tripla dall’angolo di Roll. Dal time-out, la Stella Rossa esce con un canestro ravvicinato di Gist, poi una palla persa di Milano. Rodriguez dalla lunetta ricuce a meno quattro. Ma l’Olimpia non ha l’energie per vibrare l’ultima zampata, la Stella Rossa conserva un margine di sicurezza e vince 77-67.
NOTE – Nemanja Nedovic ha accusato un risentimento alla coscia sinistra e non ha giocato nella ripresa. Luis Scola ha superato quota 300 rimbalzi d’attacco in carriera. Interrotta a quota 16 la striscia di tiri liberi a segno di Amedeo Della Valle.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con la Stella Rossa: “Loro hanno giocato una partita paziente, fisica, solida, orchestrati benissimo in attacco dal playmaker, Lorenzo Brown. Oggi probabilmente, un po’ per le assenze e un po’ perché qualcuno non era in giornata, abbiamo giocato solo di pick and roll. E quando usi una sola arma è difficile. E’ chiaro che quando hai delle assenze tutti devono dare qualcosa di più e se non succede hai dei problemi. E’ inutile girare attorno alla questione. Noi abbiamo bisogno di essere più vari: ad esempio quando Micov e Brooks sono in campo insieme, uno dei due è sempre marcato da un giocatore più piccolo e questo ci dà un vantaggio. E’ anche possibile che si siano spese troppe energie per rinforzare la classifica in campionato, ma non ci sono alternative. So anche che quando abbiamo avuto Gudaitis abbiamo vinto sette partite. Ma come non mi esaltavo quando stavamo vincendo, anche contro squadre di alto livello, così non credo sia il momento di abbattersi o deprimersi dopo tre sconfitte, e apprezzo tantissimo i tifosi che continuano a sostenerci nei momenti di difficoltà. Dobbiamo tornare in palestra, lavorare, migliorare e risolvere i problemi che abbiamo”.