Eurolega, Olimpia di corto muso a Belgrado

Il grande cuore di Nikola Mirotic! Zoppica, lancia smorfie, è dolorante, ma alla fine mette la sua firma in tutti i momenti più importanti della gara incluso l’ultimo sprint in cui prende fallo e mette un tiro libero. Solo uno, e lascerebbe la porta aperta alla beffa della Stella Rossa, ma l’Olimpia la spunta. L’ultimo tiro disperato non arriva. Finisce 82-80 per l’Olimpia.

Il canestro decisivo è quello di Shavon Shields a 29 secondi dalla fine: gira l’angolo contro Rokas Giedraitis, lo batte, arriva al ferro e ripristina due punti di margine.

L’Olimpia li difende questa volta non con la precisione nei tiri liberi ma con la tenacia della sua difesa. Una grande vittoria di squadra con tanti protagonisti differenti, incluso Willie Caruso, autore di un primo tempo preziosissimo. E’ stata una partita interpretata da ambedue le squadre come una finale, nervosa ma bellissima per tre quarti, poi il punteggio si è fermato, tra stanchezza, nervosismo e quindi errori. Ma per l’Olimpia è stata una vittoria bella, voluta e pesante.

Nemanja Nedovic parte indemoniato. I suoi primi tre tiri sono tutti canestri, due da tre punti, e porta la Stella Rossa avanti 6-1 e 10-4. L’Olimpia sistema gli accoppiamenti difensivi con l’ingresso di Bolmaro, abbassandosi rispetto al quintetto iniziale con Ricci da 3. Mirotic, che stringe i denti, riporta l’Olimpia a meno due. Diop, che dà un turno di riposo a Mirotic, commette subito due falli, attaccato dalla velocità di Petrusev. La Stella Rossa ricostruisce sette punti di vantaggio sul 17-10. Ma l’ingresso di Willie Caruso porta energia alla squadra. Il parziale di 6-0 è il frutto di un gancio di Caruso, una palla rubata da Causeur e una schiacciata in reverse lungolinea di LeDay. Il finale del primo periodo diventa un botta e risposta ma l’Olimpia regge. Quando Isaiah Canaan allunga a più quattro, Armoni Brooks replica con una tripla e poi Bolmaro, a rimbalzo, sulla sirena, chiude sempre a meno uno, 24-23. All’inizio del secondo periodo, arriva improvvisa una spallata dell’Olimpia. Il parziale è di 7-0 (9-0 globale), con la seconda tripla di Brooks, un jumper di Bolmaro e un canestro da sotto di Caruso sempre su assist di Bolmaro. Sul 30-24 Olimpia, Coach Sfairopoulos spende il suo time-out. L’energia di John Brown nell’attaccare l’area riavvicina la Stella Rossa. Mirotic per un attimo ripristina sei punti per Milano. Poi c’è un passaggio a vuoto in attacco, soprattutto a causa di un paio di palle perse che la Stella Rossa punisce con le iniziative di Davidovac e i missili di Canaan. L’Olimpia non si scompone anche dopo il secondo fallo di LeDay. La parte conclusiva del secondo tempo è tutta un botta e risposta tra Petrusev e Shields. Con due entrate e cinque tiri liberi ribalta il punteggio e finisce il primo tempo sul 48-45 Olimpia.

L’Olimpia sembra mantenere il controllo delle operazioni, con una tripla di Shields e un canestro al ferro di Causeur che valgono ancora i sei di vantaggio. La Stella Rossa però resta lì, coriacea. Zach LeDay tre volte la ferisce attaccando dal palleggio, tre prodezze praticamente consecutive. Milano è sempre avanti, ma non riesce ad allungare in modo perentorio, mai oltre i sei punti. Alla fine del terzo periodo è 68-64. Il quarto quarto è quello in cui la gara diventa l’attesa battaglia, dura, ruvida, nervosa. Gradualmente lo spettacolo estetico si riduce, si alzano invece i contenuti emotivi. L’Olimpia soffre la pressione della Stella Rossa. Bolomboy due volte dentro l’area segna e pareggia a quota 72 per la prima volta nel secondo tempo. Succede poco prima del quarto fallo di Mirotic. Proprio qui, dolorante e con quattro falli, Mirotic si prende la squadra sulle spalle. Segna tre volte di fila anche sbagliando un tiro libero. E ancora la Stella Rossa rifiutandosi di perdere pareggia tre volte, con una tripla di Teodosic poi anche con un tap-in di opportunismo di Kalinic. Il punteggio si abbassa, è tutto un equilibrio sopra la follia. La Stella Rossa non riesce a superare perché quando prova l’Olimpia la ferma, aggrappata alla difesa. A 29 secondi, Shields gira l’angolo contro Giedraitis, arriva dritto al ferro prima che sopraggiunga Petrusev. E’ il canestro del vantaggio definitivo. Negli ultimi tre possessi la Stella Rossa segna solo quando su Nedovic viene chiamato il fallo tattico per mandarlo in lunetta sul meno tre. Per finire il lavoro a 4.7 secondi dalla fine serve ancora Mirotic dalla lunetta. Scava due punti di margine ma alla Stella Rossa non riesce l’ultima fiammata. L’Olimpia vince 82-80.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Belgrado: “Vittoria importantissima per noi. Abbiamo giocato tre eccellenti quarti contro una squadra forte, su un campo ovviamente difficile, abbiamo costruito buoni tiri e difeso in modo efficace. Il quarto periodo è quello in cui ambedue le squadre hanno pagato l’importanza della posta in palio, sono state tutte nervose, forse anche stanche. Alla fine, abbiamo vinto con un gioco in cui siamo riusciti ad attaccare l’area con Shields e poi soprattutto ci sono stati tre stop difensivi consecutivi. Ci hanno dato la vittoria. Una settimana fa sembravamo spacciati dopo la sconfitta con il Fenerbahce. Ora sembriamo in grado di raggiungere i playoff. La verità è che dobbiamo giocare una gara alla volta sapendo che anche le prossime tre partite sono scontri diretti contro formazioni con cui abbiamo vinto la partita precedente. Se riusciamo a raccogliere qualcosa sarà un vantaggio importante come potrebbe essere quello conquistato stasera battendo la Stella Rossa. Ovviamente, la presenza di Mirotic è stata fondamentale: un giocatore come lui, che ha voluto esserci nonostante un ematoma grosso e tanto dolore, è sempre determinante quando può andare in campo”.