Eurolega, l’Olimpia rimonta fino all’overtime ma poi cede all’Alba Berlino.

Ancora una volta l’Olimpia deve riemergere da un avvio di gara insufficiente. La rimonta lunga 30 minuti riesce, ma si ferma sulla soglia dell’impresa. Poi nel supplementare va avanti, ma non riesce a vibrare la zampata. Sono di Tamir Blatt i canestri risolutivi nell’80-74 che premia l’Alba Berlino. La squadra tedesca ha comandato tutta la gara, ha raggiunto anche i 17 punti di margine, ha meritato il successo. All’Olimpia rimane il rammarico di essere partita troppo lenta, giocando un primo quarto e oltre che il resto della gara ha quasi cancellato. Ma non del tutto. L’Alba è in salute, esegue bene, si ferma quando l’Olimpia le mette la museruola con la sua difesa. Kevin Pangos con i suoi 16 punti nel secondo tempo poteva diventare l’eroe, ma Milano è andata in ritmo solo a sprazzi.

IL PRIMO QUARTO – Anche senza Maodo Lo, l’Alba Berlino non tarda a dimostrare quanto sia rodata, brillante e in salute. Nel primo quarto usa tutta la taglia dei suoi lunghi, Olinde, Sikma e Koumadjie utilizzati tutti insieme per costruire tiri ad alta percentuale, dominare i rimbalzi, senzi rinunciare a correre in contropiede. L’Olimpia soffre in difesa a contenere l’avversaria, ma anche in attacco si sblocca solo a tratti. Con il vantaggio sempre consistente, attorno alla doppia cifra, Coach Messina spende il primo time-out, dopo quello televisivo, all’ottavo minuto. Ma la storia della partita non cambia, il 26-12 dell’Alba alla fine del periodo è tranciante ma anche fedele specchio di quanto visto in campo. L’Alba ha 12/20 dal campo, Milano 5/16.

IL SECONDO QUARTO – L’Olimpia scivola a meno 17 su una tripla di Louis Olinde. Quello è il momento in cui riesce un po’ a scuotersi in attacco, con un 5-0 firmato da Billy Baron e Stefano Tonut, quest’ultimo con un jumper dall’angolo. Quando la difesa riesce ad essere efficace per qualche possesso però l’attacco produce tre palle perse consecutive che arrestano la rimonta. L’Alba prova a rimettersi in moto con Smith, però non sfrutta un antisportivo fischiato a Melli su Sikma. Milano è anche senza playmaker, perché Kevin Pangos ha due falli già dal settimo minuto di gara, ma alza la pressione della difesa, Kyle Hines va a cacciare ogni palla vagante, ogni rimbalzo. Tonut attacca il ferro con generosità e dopo un gioco da tre punti ricuce il divario sul 38-30 dell’intervallo, riequilibrando la battaglia a rimbalzo e anche senza l’ausilio del tiro da tre (1/9).

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia torna a meno sette, con una tripla di Baron poi ancora con una di Voigtmann. Quando ha un nuovo passaggio a vuoto difensivo, precipita ancora a meno 14. Però ha un altro volto sui due lati del campo. Davies centra un jumper dalla lunetta, Hines resta in campo con tre falli, Pangos converte un floater e il divario di sette punti è ripistinato, con timeout immediato di Coach Gonzalez. L’Olimpia con i giri della difesa al massimo si riavvicina a meno tre quando Hall risponde alla tripla di Procida e Pangos centra il suo secondo floater. Ma ancora una volta nel momento migliore dell’Olimpia, l’Alba risponde, allunga, cavalca la vena di Jaleen Smith e chiude il quarto sul 60-51.

IL QUARTO QUARTO – Il bonus bruciato in fretta non aiuta l’Olimpia a spingere sull’acceleratore per rimontare. L’Alba tenta l’allungo definitivo, quando improvvisamente Kevin Pangos centra tre triple consecutive riducendo il gap a quattro punti a metà del periodo. Una tripla di Shields dall’angolo significa un solo punto di scarto, poi l’Alba tenta ancora di mettere le mani sulla partita utilizzando le seconde opportunità garantite dai rimbalzi di Olinde, anche infallibile dalla lunetta. La quarta tripla di Pangos riapre la gara. L’Olimpia chiude la saracinescain difesa, forza l’Alba a tiri difficili. A 32 secondi dalla fine, Kyle Hines a rimbalzo si procura i tiri liberi del potenziale pareggio. Non sbaglia. Milano resiste ancora in difesa, con Melli che contiene l’entrata di Blatt e forza all’errore Thiemann, avrebbe anche un’ultima opportunità per vincere la partita, nelle mani di Melli dall’angolo. Il tiro è respinto dal ferro ed è overtime, 70-70.

L’OVERTIME – L’Olimpia mette la testa avanti su un jumper dalla media di Melli. Wetzell pareggia subito e dopo diventa una battaglia difensiva, con squadre stremate e percentuali inesistenti. L’Alba torna avanti a 1:35 con Blatt dalla lunetta. Shields risponde 15 secondi dopo firmando la parità. Ma ancora Blatt spacca la partita mettendo la tripla che spinge l’Olimpia alle corde. Alla fine è 80-74 Alba.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con l’Alba Berlino: “Loro hanno giocato una buonissima partita, soprattutto nel primo tempo. Noi abbiamo fatto una buona rimonta, ma non è bastata principalmente per due motivi, in difesa ci sono state troppe cattive comunicazioni che ci sono costate tanti punti e in attacco abbiamo costruito buoni tiri ma non abbiamo segnato e questo fa parte delle regole del gioco. Quando abbiamo trovato un po’ di energia nel secondo tempo abbiamo giocato meglio. E’ mia responsabilità quello che è successo, devo aiutare la squadra, i giocatori a comprendersi meglio e in generale a giocare meglio sia in attacco che in difesa. Lavoreremo per questo, per fare in modo che sappiamo cosa fare e lo eseguano”.

Sulle partenze lente: “Sembriamo un po’ contratti, non capisco il motivo, dobbiamo avere più cattiveria agonistica, giocare senza pensare che si possa sbagliare. Oggi abbiamo scelto un quintetto con Kevin Pangos e quattro giocatori dell’anno scorso, ma in attacco siamo stati asfittici. Non è un problema di atteggiamento, io li vedo tutti i giorni in allenamento e l’impegno è indiscutibile”.

Su Brandon Davies: “Sono d’accordo che sembri spaesato, ma proprio per questo dico che devo aiutare lui e altri a capirsi meglio. Succede quando hai tanti nuovi. Ma non è solo Davies, è un problema che hanno in tanti, quindi dovremo migliorare tutti insieme. Io sono l’allenatore e quindi sta a me farlo”.