Coppa Italia, l’Olimpia supera Venezia e va in finale, sfida contro Pesaro.

Dopo quattro anni l’Olimpia torna a giocare una finale di Coppa Italia, eliminando la squadra detentrice del trofeo, 96-65. La Reyer era partita forte, così Milano per vincere ha dovuto prima andare sotto di 12 sbattendo la testa contro la difesa granata. Ma quando si è sbloccata, è salita di tono sui due lati del campo fino ad esplodere in un terzo periodo impeccabile in cui ha segnato 30 punti e ne ha concessi 11. Sergio Rodriguez è partito segnando per mettere in ritmo la squadra, sostenuto da Gigi Datome, poi ha dispensato assist a ritmo da record, in combinazione con un Kyle Hines irreale per impatto fisico. La difesa dell’Olimpia dopo qualche minuto di assestamento su Tonut, Bramos e Watt, ha preso il sopravvento. I falli di Hines (doppia doppia) potevano essere un problema, ma Paul Biligha ha retto il campo con energia. Domenica alle 18.15 c’è la finale.

IL PRIMO QUARTO – Venezia parte meglio sui due lati del campo, ruba tre palloni su passaggi effettuati per ribaltare il lato, Milano non è assistita dalle percentuali e su una tripla dall’angolo di Bramos, la Reyer scappa via sull’11-4 forzando il primo time-out. L’Olimpia si abbassa con due playmaker e Datome da 4, firma subito un 4-0 ma resta senza triple mentre Tonut ne mette altre due, poi tocca a Bramos e il vantaggio si dilata a 12 punti, 20-8. E’ Datome a mettere il primo canestro dall’arco, poi in contropiede completa un gioco da tre che ricuce il distacco a meno sei. Venezia riparte, l’Olimpia si aggiusta ancora, lavora bene a rimbalzo, torna a meno quattro su due tiri liberi centrati da LeDay, e finisce a meno cinque con una prodezza di Hines, ma dopo la quinta tripla della Reyer, di Chappell. 25-20.

IL SECONDO QUARTO – Le difese salgono di tono, la fisicità della partita aumenta e così gli errori al tiro. Un’iniziativa di Kyle Hines vale un gioco da tre completato, una tripla di Zach LeDay su scarico di Delaney spinge l’Olimpia avanti per la prima volta sul 26-25. La Reyer si affida subito a Mitchell Watt, che segna tre volte e riapre sei punti di margine. Qui l’Olimpia ritrova la sua precisione al tiro: la prima tripla la firma Gigi Datome su riapertura di Shields, la seconda Sergio Rodriguez su uno step-back e la terza è proprio di Shavon Shields. Il 9-0 di parziale, sostenuto dalla difesa e dai rimbalzi, permette a Milano di schizzare avanti sul 39-36. Dal time-out di Coach De Raffaele, Venezia esce segnando ancora con un Watt da 12 punti in metà partita, ma è ancora l’Olimpia a finire meglio. Una tripla di Rodriguez è l’ultimo guizzo del tempo che Milano chiude avanti 42-38.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia parte con una prodezza di Malcolm Delaney, capitalizza poco su qualche possesso di qualità, ma la tripla dall’angolo di LeDay su spettacolare scarico di Hines scava sette punti a favore. Tre tiri liberi di De Nicolao fermano la fuga, Kyle Hines da vero playmaker aggiunto manda a canestro LeDay, segna due volte dalla media e apre il più 12 a metà periodo. I time-out della Reyer non fermano la grande energia di Milano sui due lati del campo. Con Hines già in doppia doppia, Rodriguez detta i ritmi prima accanto a Delaney poi con una regia tutta sua. Un assist dopo l’altro (nove in meno di 22 minuti), porta l’Olimpia a più 18 dopo otto minuti, poi ruba anche palla sulla rimessa, segna di nuovo in penetrazione e di fatto chiude la partita. Milano non molla un colpo, sull’ultimo possesso difensivo ruba palla e va a segnare in coast-to-coast con Shields per chiudere 72-49.

IL QUARTO QUARTO – Dopo il 30-11 del terzo, Milano ha controllato la partita ma giocando in totale fiducia, finendo per usare tutta la panchina e continuare a macinare difesa in modo impeccabile. Rodriguez ha chiuso i conti con due bombe senza senso. Il quarto periodo è stato una passerella, chiusa 96-65.

In finale dunque l’Olimpia affronterà Pesaro che nell’altra semifinale ha superato Brindisi.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria 96-65 in semifinale contro la Reyer Venezia: “Siamo contenti perché sappiamo di aver battuto una squadra che non è certo di secondo piano, anzi aveva appena giocato un grande quarto di finale. Siamo partiti un po’ contratti e indecisi, stranamente siamo una squadra esperta e quindi non avremmo dovuto partire in quel modo. Lì la difesa ci ha tenuto in partita, però quando siamo saliti di tono offensivamente abbiamo fatto davvero molto bene. Rodriguez e Hines, senza nulla togliere agli altri, hanno giocato tanti minuti di livello altissimo. Ora il problema è che dobbiamo vincerne ancora una, ma abbiamo fiducia in quello che stiamo facendo e questo successo dimostra che questi ragazzi lavorano bene. Venezia? Li avevamo battuti anche nella semifinale di Supercoppa quando dopo un eccellente primo tempo erano rientrati fino a meno sei. Non credo che questa vittoria abbia un peso sul futuro della stagione, se dovessimo incontrarci di nuovo. I giocatori dimenticano in fretta. Loro poi hanno aggiunto Wes Clark, che oggi non ha giocato la sua migliore partita ma ad esempio l’anno scorso quando era a Cantù ci aveva fatto molto male. La finale resta insidiosa, perché affronteremo comunque una squadra con tiratori, che apre il campo e mischia le carte in difesa. Dopo due buone partite, spero solo non ci venga l’ansia di rovinarle in un giorno, ma se difenderemo bene, come abbiamo fatto credo tutto l’anno, avremo le nostre buone chance”.