Champions, Inter di rigore

L’Inter ha avuto una serata decisamente combattiva nella sfida contro l’Arsenal, riuscendo a prevalere con il punteggio finale grazie a un gol segnato su rigore dall’impeccabile Calhanoglu.

Questa vittoria è stata cruciale per mantenere la squadra tra le prime posizioni della classifica unificata della Champions League, posizionandosi al quinto posto con un totale di 10 punti. L’obiettivo è quello di ottenere una qualificazione diretta agli ottavi di finale, che rappresenta un traguardo ambizioso ma accessibile.

In questa serata di intensa competizione, l’allenatore Inzaghi ha optato per un turnover significativo rispetto alla partita precedente contro il Venezia. Ha deciso di apportare cinque cambi nella formazione titolare, con il reintegro di Calhanoglu a centrocampo, mentre giocatori di rilievo come Bastoni, Dimarco, Barella e Thuram hanno iniziato la partita dalla panchina.

Nonostante queste modifiche nella formazione, l’Inter è partita in maniera molto aggressiva, mettendo subito pressione all’Arsenal nei primissimi minuti di gioco. Dopo meno di due minuti, un cross di Zielinski per Dumfries ha portato a una conclusione pericolosa che è finita sulla traversa. Proprio poco dopo, Calhanoglu ha sfiorato il vantaggio con un tiro potente da fuori area, che ha lambito il palo. L’Inter ha continuato a dominare il gioco, mentre l’Arsenal ha adottato una strategia difensiva, cercando di chiudere gli spazi e ridurre le possibilità offensive degli avversari.

Nonostante questa difesa attenta, l’Inter ha avuto altre opportunità in contropiede, una delle quali ha visto il portiere svizzero Sommer rischiare grosso con un’uscita azzardata. Mentre il Var e l’arbitro Kovacs hanno deciso di non assegnare un rigore per un intervento su Merino in area, nonostante in Serie A un’azione simile sarebbe stata probabilmente fischiata. Nel corso del primo tempo, l’Arsenal ha lentamente guadagnato terreno e iniziato a mostrare una maggiore determinazione, con un primo tentativo pericoloso da parte di Saka, purtroppo non abbastanza incisivo per impensierire Sommer.

Dall’altra parte, l’Inter ha continuato a cercare il gol con azioni di contropiede, come quella in cui Frattesi ha crossato verso Taremi, ma il colpo di testa dell’attaccante iraniano è finito alto. È stato tuttavia Taremi a creare il momento decisivo nell’ultima porzione del primo tempo, quando il suo tiro su punizione è stato bloccato irregolarmente con un braccio da Merino in area, portando alla concessione del rigore. Calhanoglu, dal dischetto, è stato freddo e preciso, portando l’Inter in vantaggio.

Nel secondo tempo della partita, l’allenatore Mikel Arteta mette subito in chiaro le intenzioni della squadra londinese. Decide di rendere l’assetto tattico dell’Arsenal più offensivo, sostituendo Merino con l’attaccante Gabriel Jesus. Questa mossa strategica comporta un cambiamento di modulo a un più audace 4-1-4-1, dimostrando la voglia di attaccare con maggiore intensità. Quasi subito, Martinelli riesce a creare una minaccia per la porta difesa da Sommer, tentando un tiro di mancino che finisce a lato da una posizione non ideale. Uno degli aspetti più preoccupanti per la difesa dell’Inter è rappresentato da un particolare schema tattico degli inglesi sui calci d’angolo.

Questi schemi rendono difficile l’uscita del portiere interista a causa della pressante presenza degli avversari, creando diverse potenziali occasioni pericolose per la squadra di Arteta. Tra tutte queste, una delle minacce più concrete proviene da un corner battuto da Saka. Sulla traiettoria complessa e insidiosa, Dumfries riesce a salvare in extremis sulla linea, dopo un rimpallo fortunato. Poco dopo, il portiere Sommer dimostra la sua prontezza respingendo con difficoltà un tiro-cross insidioso di Havertz.

L’Inter sembra in difficoltà e l’allenatore Simone Inzaghi cerca di correre ai ripari inserendo tre giocatori titolari: Mkhitaryan, Barella e Thuram. Nonostante questo, l’Arsenal non accenna a rallentare il ritmo e continua a mettere pressione. Havertz arriva nuovamente vicino al gol del pareggio, trovandosi con il pallone sul piede sinistro nell’area, ma l’interventino provvidenziale di Bisseck riesce a sventare il pericolo con una scivolata decisiva. Inzaghi, ritenendo il momento critico, decide di adottare un approccio ancora più difensivo, passando a uno schema inedito 5-4-1. Sostituisce Taremi con Dimarco, nel tentativo di contenere le offensive degli avversari. Tuttavia, questa mossa sembra trasformare il finale della partita in un vero e proprio assalto da parte degli inglesi. L’ultima occasione per l’Arsenal arriva con un tiro alto di Nwaneri dal limite dell’area che non trova però la rete. Al termine del confronto, l’Inter riesce a mantenere il vantaggio e ottiene i tre punti, continuando così la sua marcia in Champions League.

Ai microfoni di Sky, il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi: “Vittoria importantissima, voluta e sofferta contro una squadra intensa che ci ha creato pericoli soprattutto su calci da fermo. Arsenal una delle squadre migliori che ho visto nel percorso della Champions. Nel primo tempo abbiamo iniziato bene, poi siamo calati e nella ripresa ci siamo difesi bene. Motivo di orgoglio, è una serata da gustarci ma mancano ancora quattro partite, la media finora è buonissima”.

Cosa ti dà più fiducia in vista della supersfida al Napoli?
“Sicuramente la solidità. Mi dà fiducia la compattezza che ha mostrato la squadra. Se andiamo a vedere le parate di Sommer non sono state tantissime contro un grande avversario. Nelle ultime 9 partite 8 vittorie e un pareggio. Quando dico che abbiamo 23 titolari non è retorica, ma ci credo. Stasera grande vittoria”.

Stai facendo una cosa difficilissima rendendo possibile per l’Inter essere competitiva su due fronti.
“Quando si è l’Inter bisogna puntare a fare più gare possibili e non scegliere. Ragiono gara per gara. Oggi sono rimasti fuori inizialmente i quattro che avevano faticato di più, Barella prima della sosta aveva avuto un infortunio. Ho dovuto dare respiro a qualcuno, era una prova intensa. L’Arsenal mi ha impressionato tanto per intensità e organizzazione. Squadra molto forte, contento per la solidità dei miei ragazzi”.