Stadio, Sala: prima i numeri. Sesto conferma disponibilità. Inter e Milan: fare presto, per noi è urgente.

“Le squadre non hanno ancora presentato il progetto. Dopodiché bisognerà capire anche il meccanismo delle compensazioni, bisogna capire un po’ i numeri”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala questa mattina a margine dell’inaugurazione dello store di Primark in via Torino, commentando lo studio del professore del Politecnico, Paolo Pileri, secondo cui la demolizione e ricostruzione dello stadio di San Siro implicherebbe circa 210mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica.

Così il sindaco ha detto che anche per questo tema servirà il dibattito pubblico: “Il dibattito pubblico non è qualcosa di inutile e di retorico. Serve a rendere consapevole la città dei pro e dei contro, delle ragioni perché si vuole fare un nuovo stadio. Voglio solo sottolineare che il dibattito pubblico è anche un’occasione per le società per spiegare le proprie ragioni. Lo faremo al meglio. Capisco che dobbiamo cercarlo il più velocemente possibile, però dobbiamo rispettare le regole”.

“Sesto ha tutti i servizi che può offrire Milano la quale però deve superare la barriera ideologica che tutto finisce al confine della città”. Lo ha detto il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto di Stefano a margine della presentazione della stagione estiva 2022 del Carroponte ribandendo a Mianews la sua disponibilità ad accogliere il nuovo stadio.

“Abbiamo le aree dismesse più grosse d’Europa, tre fermate della metro e due in costruzione. In un quarto d’ora si arriva in Duomo e a Linate. Come sul modello inglese diverse società di Premier League sono delocalizzate in vari quartieri attorno a Londra, credo che questo sia possibile anche qui in un’ottica internazionale e di coordinamento metropolitano”, ha aggiunto.

Di Stefano si dichiara “ottimista” anche alla luce dei contatti avuti con i club. “Sesto offre spazi più ampi e una rigenerazione urbana unica in Europa. Il piano di governo del territorio consente una certa flessibilità con la possibilità di far arrivare uno stadio all’interno della struttura. Ci sono gli elementi e i tempi perché ci sia certezza per l’investimento”, ha concluso.

“Una delle motivazioni per cui noi stiamo guardando fuori da Milano è perché sposeremo quel progetto che avrà i tempi di realizzazione più brevi. Abbiamo l’urgenza di avere un il nuovo stadio. Se in un’altra localizzazione, in un comune magari diverso da quello di Milano, i tempi si restringono ci piacerà di più che un San Siro dove magari ci voglio ancora cinque anni”. Lo ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni, intervenuto assieme all’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, nel corso della trasmissione di Radio 24 ‘Tutti convocati’ che ha trattato del progetto del nuovo stadio dei club a mille giorni dalla presentazione del primo studio di fattibilità. “San Siro è iconico perché ci han giocato Inter e Milan, non è iconico di per sé. Se le squadre andassero a giocare da un’altra parte, questa diverrebbe altrettanto iconica, col tempo e coi risultati”, ha proseguito Scaroni.

“Non ero preparato sul dibattito pubblico e mi sono informato sui suoi tempi e il suo svolgimento e devo dire che è un cosa piuttosto complicata. Ho notato che il Comune di Genova per la diga foranea in tre mesi è riuscito a portare a termine il dibattito pubblico, quindi i tempi si possono accorciare e confido che ciò avvenga anche a Milano. Sui temi specifici del progetto che è stato modificato dalla delibera di Giunta di novembre scorso noi procederemo a fornire tutti gli elementi necessari che il Comune di Milano ci chiede per affrontare il dibattito pubblico. Mi auguro in ogni caso che avvenga nei tempi più brevi”. Lo ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni, intervenuto assieme all’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, nel corso della trasmissione di Radio 24 ‘Tutti convocati’ che ha trattato del progetto del nuovo stadio dei club a mille giorni dalla presentazione del primo studio di fattibilità, commentando le dichiarazioni del sindaco Giuseppe Sala in merito alla mancata trasmissione del progetto dei club per l’area di San Siro.

– “Il nostro obiettivo è avere un nuovo stadio nei tempi più brevi possibili e la possibilità che sia fuori Milano non è un’opzione ‘a salve’: è un’opzione che si deve valutare. Appena avremo tutti gli elementi di valutazione decideremo: le possibilità ci sono e vanno valutate tecnicamente”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, intervenuto assieme al presidente del Milan Paolo Scaroni, nel corso della trasmissione di Radio 24 ‘Tutti convocati’ che ha trattato del progetto del nuovo stadio dei club a mille giorni dalla presentazione del primo studio di fattibilità.

“Era evidente che non fosse solo un bluff quello delle squadre e l’unico a non averlo capito era Sala insieme alla sua maggioranza. Se ne erano accorti tutti, l’addio delle squadre si sta tramutando in un’opzione concreta”. Così Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega, ha commentato le parole dell’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello e del presidente del Milan Paolo Scaroni, a Radio 24, sulla possibilità di realizzare il nuovo impianto fuori Milano. “Sala sta dormendo, la sua maggioranza continua a perdere tempo, a litigare e intanto le squadre stanno andando via. Il sindaco si dia una svegliata e avvii immediatamente la procedura e dia alle squadre ciò di cui hanno bisogno”, ha detto Piscina, aggiungendo che “comunque San Siro può essere mantenuto e riconvertito per altre attività. Il tutto però va fatto in tempi certi”.

“Dopo mille giorni dalla presentazione al Politecnico, la situazione Nuovo Stadio è ormai più ingarbugliata della trama della telenovela Beautiful, fin tanto da farmi rimpiangere l’assessore ‘trasparente’ Lorenzo Lipparini. Ad eccezione del collega consigliere Fedrighini che ha convocato diverse commissioni girando intorno al tema, è incomprensibile che dal novembre scorso nessuno abbia sentito la necessità di parlare con le dirigenze delle due squadre calcistiche milanesi. Da chi si vanta di essere paladino della partecipazione è davvero un paradosso. Parliamo di un investimento, è bene ricordarlo, di centinaia di milioni di euro. Visto che non vengono convocate le commissioni competenti e che la richiesta della minoranza di programmare un Consiglio comunale ad hoc è caduta nel vuoto, per meglio facilitare la comprensione dell’iter da intraprendere e magari ipotizzare un cronoprogramma, entro sera raccoglierò le firme dei colleghi consiglieri per audire le squadre. Lo scopo è anche quello di stemperare gli animi perché penso che tra tutte le supposizioni sul tavolo abbandonare Milano e il quartiere di San Siro sia davvero il peggiore dei mali”. Lo dichiara Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino.(MiaNews)