Violenza sulle donne, al Comitato Paritetico Regionale i dati 2021. Mazzali (FdI): Regione impegnata con fondi e progetti.

“‘Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore delle donne vittime di violenza’: su questo tema sono stata oggi relatrice al Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione.

La relazione che abbiamo fornito al Comitato paritetico durante la seduta, i cui dati trovate qui sotto, fanno chiaramente capire che il problema continua a essere bisognoso di attenzione, di nuove risorse e di competenze.  I fondi che abbiamo stanziato sono ingenti, ma allo stesso modo sappiamo che non sono mai abbastanza. La violenza si annida nelle case, dietro le porte chiuse e talvolta in posti insospettabili. E’ nostro compito aumentare la prevenzione e fare da presidio per arginare tutto questo dramma. Siamo soddisfatti del lavoro fatto, ma ci rendiamo conto  che possiamo fare sempre di più; sicuramente Regione Lombardia sta facendo grandi passi e sta mettendo in campo risorse e progetti”.

Lo dichiara Barbara Mazzali, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia e vicepresidente del Comitato Paritetico.

I DATI

Sono 27 le Reti Antiviolenza presenti in Lombardia e comprendono 54 centri antiviolenza (CAV) e 125 strutture di ospitalità (case rifugio e case di accoglienza).

Nel 2021, 8.531 donne si sono rivolte ai servizi territoriali antiviolenza (+13,3 % rispetto al 2020) di queste 7.953 sono state prese in carico dai CAV (nel 2020 le donne prese in carico erano 6.422).

I servizi erogati in fase di accoglienza (ascolto telefonico e colloquio di accoglienza) sono stati oltre 5.000 nel 2020 e oltre 4.800 nel 2021; nella fase di presa in carico (accompagnamento ai servizi territoriali, consulenza legale, psicologica, sociale, orientamento al lavoro, sostegno ai minori ecc.) sono stati erogati 4.267 servizi nel 2020 e 4.080 servizi nel 2021. I servizi erogati con più frequenza sono l’ascolto telefonico, il colloquio, la consulenza legale, psicologica e sociale; nel 2020 si registra una percentuale di servizi di ascolto telefonico più elevata rispetto al 2021.

I dati dell’Osservatorio Regionale Antiviolenza (ORA) delineano alcune caratteristiche delle donne: i) più della metà delle prese incarico riguarda donne occupate, con un titolo di studio medio o medio alto, coniugate o conviventi; nel 2021 si registra un incremento rispetto all’anno precedente di donne casalinghe e nubili; ii) nel 2021, per circa il 27% dei casi l’età è compresa tra i 35 e i 44 anni, circa il 26% delle donne si colloca nell’età compresa tra i 45 e i 54 anni; iii) le prese incarico riguardano per circa il 63% cittadine italiane e per oltre il 50% donne con figli.

L’ORA restituisce anche informazioni sui maltrattanti e sulle tipologie di violenza: i) gli autori delle violenze sono in larga parte partner (attuali o precedenti), principalmente mariti, seguono i conviventi e poi gli ex-conviventi, gli ex-mariti, gli ex-fidanzati; ii) l’87% delle donne prese in carico dichiara di aver subito violenza psicologica (in aumento nel 2021 rispetto all’anno precedente); il 67% delle vittime dichiara di aver subito violenza fisica (dato leggermente in calo rispetto al 70% registrato nel 2020); frequenti sono anche la violenza economica (dichiarata dal 31% delle donne nel 2020 e dal 37% nel 2021) e lo stalking (19% nel 2020, 24% nel 2021).

I FONDI

La Regione stipula accordi di collaborazione con le reti territoriali per istituire, sviluppare e consolidare interventi e servizi antiviolenza definendo linee guida e programmi di sostegno.  Le risorse dedicate a progetti e servizi delle 27 Reti Antiviolenza nel biennio 2020-2021 complessivamente superano i 7,5 milioni di euro; 1,4 milioni sono risorse regionali (19%) e la restante parte deriva dalle risorse statali per il finanziamento di CAV, case rifugio e altre strutture di ospitalità.

Ammontano a quasi 900.000 euro le risorse straordinarie complessivamente dedicate ai CAV e alle strutture di ospitalità per fronteggiare l’emergenza Covid. Regione ha dedicato 415.000 euro al finanziamento di interventi per favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza. Gli interventi sostanzialmente consistono in percorsi di accompagnamento all’inserimento lavorativo e di sostegno abitativo. Le risorse sono state poi integrate (in particolare per rafforzare gli interventi di empowerment lavorativo) raggiungendo un importo complessivo che supera il milione di euro.

Poi abbiamo avviato diversi progetti, sia a livello regionale che pensati per le singole province e realtà territoriali.  Abbiamo pensato al sostegno agli orfani di femminicidio e di crimini domestici (finanziato con poco più di 470.000 euro). E’ stata approvata un ulteriore misura sperimentale, a governance ATS Città Metropolitana di Milano, dedicata agli uomini autori di violenza: mira a promuovere la presa in carico trattamentale integrata di questi uomini e impostare un’attività di ricerca. Tantissime sono le iniziative di prevenzione, sensibilizzazione e formazione allo scopo di promuovere una cultura fondata sulle pari opportunità e garantire una adeguata formazione delle professionalità che a diverso titolo intercettano le donne vittime di violenza. Sono state coinvolte anche le università e l’Ufficio scolastico regionale.