Emanuela Tittocchia, attrice e conduttrice televisiva Italiana, amante del Teatro e dell’Arte, è maggiormente conosciuta per i ruoli interpretati nelle famose Fiction di “Centrovetrine” e “Un posto al Sole” e per il ruolo di Sandra Colombo nel film andato in onda su Canale 5 “Non smettere di sognare“.
Attraverso questa intervista sveleremo molte curiosità inedite sul conto di Emanuela Tittocchia e verranno valorizzati gli aspetti della personalità dell’attrice e della sua vita privata e professionale.
- Tornando indietro nel tempo nel periodo della sua infanzia e adolescenza, come potrebbe descriversi? Ha dei ricordi vividi di quel periodo?
- Quello che dice mamma è che ero una bimba molto vivace, allegra ma anche posata e un po’ solitaria. Io sono figlia unica e nipote unica. Ero già molto indipendente, amavo chiudermi nella mia stanzetta, scrivere e disegnare e giocare con le Barbie. Quando mia mamma mi ha portato all’asilo dopo il primo giorno le ho detto: all’asilo ci vai tu, io sto bene a casa. E così è stato. Ho trascorso gran parte della mia infanzia a casa dei nonni, un bene preziosissimo. La sera con loro e con la zia Gina improvvisavo spettacoli di canto imitando la Carrà e Sandra e Raimondo. La zia tirava la tenda del cucinino e da lì uscivo io. I nonni applaudivano, per amore, naturalmente.
- Ha conseguito una Laurea in Architettura al politecnico di Torino , come nasce il suo interesse per l’architettura ?
- Ho frequentato il liceo scientifico e volevo continuare gli studi. Ho scelto Architettura perché è una facoltà in grado di sviluppare fantasia, creatività e immaginazione, tutti elementi molto utili nel mio mestiere. Sviluppa un metodo di studio ed una facilità a recepire informazioni. Studiare comunque serve, mi rendo conto che quando ho di fronte un testo teatrale o cinematografico ho grande facilità a memorizzare, anche rispetto a molti altri miei colleghi.
- La sua passione più grande è da sempre il Teatro che ha definito “ una forma terapeutica “, infatti ha frequentato per quattro anni la Scuola di recitazione del Teatro Nuovo di Torino diretta da Enza Giovine.
- Sì assolutamente. La scuola di teatro è stata l’esperienza più bella e formativa della mia vita. Mettersi in discussione, analizzarsi, capire i personaggi, entrare nelle loro storie e diventare qualcun altro o qualcos’altro è assolutamente terapeutico. Io ho avuto la fortuna di studiare con una grandissima insegnante Enza Giovine, una donna che mi ha dato tanto, una grande maestra di vita che ora non c’è più e che ricordo sempre con affetto.
- Come ha capito che fare l’attrice sarebbe stato il suo mestiere? Qual è stato il ruolo più complesso da interpretare?
- L’ho capito mentre frequentavo la scuola di teatro, ma la passione c’era già in tenera età, lo si dice molto spesso, ma è la verità. All’età di tre anni, mi racconta la mamma, indicavo la tv chiamando Totò, il mio grande mito. Lo era allora, lo è oggi. Poi verso i sette anni mi ricordo che scrivevo le frasi dei film sui quaderni, così come me le ricordavo, e con le amiche (spesso non entusiaste) cercavamo di costruire le scene e di rifarle uguali. In terza media ho partecipato ad un corso di teatro della scuola e preso parte ad una commedia divertentissima in un bel teatro a Torino. Mi ricordo ancora oggi quell’emozione. Ho portato in scena tanti personaggi in questi anni. Non è stato semplice interpretare il ruolo della Follia in uno spettacolo realizzato in Sicilia un anno fa: “Il circo delle meraviglie”, regia del grande Fabio La Rosa.
- Lei ha recitato in Fiction molto famose come “Centrovetrine” e “Un posto al sole”, con i rispettivi ruoli di “Carmen Rigoni” e “Ombretta Maltesi”. Com’era il Cast di entrambi i Set? Qual è il ricordo più bello che ha di queste due esperienze lavorative ?
- Cast meravigliosi entrambi. Grandi professionisti. Ho ricordi bellissimi di entrambe le soap e dei miei personaggi molto diversi tra loro. Ombretta e Carmen erano opposte. Ombretta una vera canaglia, però un personaggio anche molto divertente, scritto benissimo dagli autori. Recitare in “Un posto al sole” poi era un sogno per me perché seguo da sempre quella soap. Quando abbiamo girato al Caffè Vulcano mi sembrava di stare a casa. Centovetrine mi ha dato molto, ci ho lavorato per 14 anni, con alcune pause. Era una soap molto più vicina al sogno, con immagini più ovattate. Carmen era una donna buona, leale, generosa. I ricordi più belli? In “Un posto al sole” le scene con Michele, una in particolare in cui lo spoglio e lo ammanetto in ufficio. Abbiamo riso tanto. In Centovetrine la scena d’amore con Alex Belli, mi ricordo l’imbarazzo(l’avevo conosciuto il giorno prima) ma anche la felicità di aver baciato uno così bello.
- Nel 2005-2006 è stata un’inviata di Voyager, nel 2008 è stata co-protagonista di “Non smettere di sognare”, dal suo punto di vista, quali sono stati i momenti più emozionanti e quelli più difficili di entrambe le esperienze professionali ?
- Bellissime esperienze. In “Voyager” (Rai 2) ero l’inviata che si occupava di misteri. Sono molto attratta da ciò che non è facilmente spiegabile, quindi tante scoperte e tante emozioni. La difficoltà era nei tempi e negli spostamenti. Abbiamo girato l’Italia per anni, un po’ faticoso. “Non smettere di sognare” era una fiction di Canale 5 che ha avuto un grandissimo successo. Stavamo sul set dalla mattina presto alle 3 di notte. Esperienza unica, regista pazzesco Roberto Burchielli. Una delle cose più belle che ho fatto.
- Lei ha partecipato al Reality “La Talpa” uscendo alla prima puntata , che difficoltà ha riscontrato partecipando ? Se dovesse scegliere di partecipare l’anno prossimo ad un Reality, quale preferirebbe tra “L’isola dei famosi “e il “Grande fratello vip”?
- Sì, nel 2008. Esperienza terribile. Importante per la popolarità, per il mio lavoro (dalla talpa è nata “La Posta del cuore”, rubrica che ho curato per due anni all’interno di Mattino 5) ma sicuramente difficile ed estranea a me. Convivere forzatamente 24 su 24 con persone che non conosci e che non hai scelto è difficilissimo, soprattutto se c’è una gara, anche sleale, per ottenere un premio. Io poi penso di essere stata messa a dura prova anche dal fatto che le persone con cui sono partita non erano dei geni di simpatia, intelligenza e sensibilità. Ho discusso con tutti a causa dei loro modi e dei loro discorsi sempre poco rispettosi nei confronti del luogo nel quale eravamo, il Sudafrica. Così facendo mi sono attirata la loro antipatia e mi hanno votato subito e buttato fuori. Ma va bene così. Rifarei la stessa cosa perché non ho paura di dire quello che penso a costo di essere scomoda o messa da parte. La libertà che mi sono conquistata è importante, il giudizio degli altri, soprattutto quello di persone che non stimo, non conta niente. Forse oggi rifarei un reality. L’”Isola” è più impegnativa ma la farei. Anche il “GF VIP” perché no, mi dicono tutti che sono comunque esperienze interessanti.
- Il mondo dello spettacolo è spesso sede di disguidi, di competizione e di invidia tra i colleghi. Ha mai avuto episodi di questo genere ? Invece con quale personaggio ha legato di più e quali sono i personaggi dello spettacolo che stima di più ?
- Il mondo dello spettacolo rispecchia il mondo in generale. Anzi forse è anche meglio. Io vivo invidie e gelosie da parte di persone che non fanno parte del mio mondo, magari frustrate e che fanno lavori che non amano. Ho rapporti molto buoni con i miei colleghi, in 14 anni di Centovetrine non ho mai avuto problemi con nessuno. Stimo in primis Claudio Baglioni, un grandissimo artista che la fortuna di conoscere. Tra i miei colleghi tanti hanno la mia stima. Ho e ho avuto la fortuna di avere a che fare con grandi professionisti della tv come Maurizio Costanzo, Federica Panicucci, Barbara D’Urso, Rita Dalla Chiesa, Paola Perego, Barbara Palombelli, il mio direttore Claudio Brachino, Pierluigi Pardo…. Attori come Paolo Conticini, Danilo Brugia e tanti altri. Tutte persone molto perbene.
- In passato ha sofferto di Anoressia, come ha affrontato questo disturbo alimentare? Cosa pensa di poter consigliare alle ragazze che ne soffrono e non riescono a trovare uno spiraglio di luce ?
- Sì a 19 anni ho conosciuto l’anoressia, ma non solo, anche l’amenorrea (niente ciclo mestruale) per sette anni e poi la depressione. Non mi alzavo più dal letto, non ero in grado di fare niente e francamente non mi interessava. Quando la mia insegnante di recitazione mi ha espulso dalla scuola per le assenze mi è scattato qualcosa e piano piano, con grande fatica (mi portavano in braccio) ho ripreso ad uscire e frequentare la scuola. Era l’unica cosa che mi interessava fare, l’unica luce che vedevo. Il Teatro mi ha salvato la vita! Per questo gli sono riconoscente e lo amo così tanto. Non sono in grado di dare consigli a nessuno ma vorrei dire ai genitori di ascoltare i propri figli, cercare di capire chi sono, cosa vogliono, cosa sognano e quale è la loro missione su questa terra. I figli non sono un prolungamento dei genitori, sono anime libere. E soprattutto non dite ad una persona che ha disturbi alimentari “mangia!”, non solo non serve e diventate dei nemici. Metteteci un po’ di cervello, grazie.
- Attualmente svolge spesso il ruolo di opinionista a “Mattino 5” e partecipa anche a programmi televisivi come “Pomeriggio 5”, Tiki Taka. Quale dei temi affrontati in studio le sta più a cuore da opinionista ? Invece da tifosa della Juve pensa che la squadra riuscirà a vincere lo scudetto? Cosa ne pensa dell’ uscita della Juve dalla Champions League e del cartellino rosso dato a Buffon?
- Parliamo di tutto in realtà, soprattutto di reality quest’anno. Stagione ricca di accadimenti. Io tifavo Juve da piccola, perché sono nata a Torino. Poi mi sono allontanata dal calcio. Negli ultimi anni frequentando spesso Napoli e andando spesso allo stadio San Paolo ho iniziato a simpatizzare Napoli ed ora veramente spero vinca lo scudetto, anche se è complicato. Se lo merita.
A cura di Concetta Bottiglieri.