I Radicali Milano dell’Associazione Enzo Tortora nella sede storica di Corso di Porta Vigentina.

Questa mattina un gruppo di militanti e dirigenti dell’Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano si è trovato presso la storica sede dei radicali milanesi in Corso di Porta Vigentina 15 per recuperare il materiale storico-politico ancora presente nello spazio. La sede risulta disabitata dal 2006 e, finalmente, dopo quasi vent’anni, nell’aprile dello scorso anno il Comune ha stipulato un accordo d’intesa con l’Agenzia delle dogane per riqualificare l’immobile.

Siamo lieti che uno spazio così prezioso venga finalmente riqualificato, ma rimane grave il fatto che un luogo e un patrimonio politico così prezioso siano stati abbandonati per 20 anni, come succede con molti immobili di competenza del Comune e della Regione.

 

“Questi spazi dovrebbero essere utilizzati per fornire servizi alla cittadinanza e per ospitare associazioni politiche e civiche, in modo da incentivare la cittadinanza attiva e la partecipazione di cittadini e cittadine. Queste questioni sono urgenti oggi per riavvicinare le persone alla politica, in un’epoca storica in cui la fiducia nelle istituzioni è bassa e quasi il 50% della popolazione non partecipa alle elezioni” così Federica Valcauda e Raffaella Stacciarini, segretaria e tesoriera dei Radicali Milano.

 

“Inestimabile il patrimonio di manifesti, volantini, dossier, lettere che abbiamo trovato. Dalla vittoria del referendum sul divorzio alla prima iniziativa referendaria del partito, con la raccolta firme nei primi anni Settanta per indire otto referendum «contro il regime», su posizioni e temi che culturalmente e idealmente dovevano appartenere alla sinistra: depenalizzazione dell’aborto, abrogazione dal codice penale delle norme più repressive della Legge Reale, abrogazione del Concordato con la Santa Sede”, prosegue Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani e candidata nella lista Patto Civico per Majorino.

 

Molti altri sono stati i ritrovamenti, dalla campagna contro lo sterminio per fame nel mondo del 1979, che indusse il governo italiano e la comunità europea a stanziamenti straordinari per la cooperazione allo sviluppo, fino alle maratone oratorie nelle piazze italiane con Enzo Tortora e i referendum per una giustizia giusta.

 

“Una storia che è anche un presente e un futuro, da portare nelle piazze e nelle iniziative di democrazia che le nostre istituzioni permettono di attivare”, conclude Michele Usuelli, consigliere uscente Radicali/+Europa e candidato nella lista Patto Civico per Majorino.