Aggredì verbalmente Salvini, si dimette da vicesindaco.

In un frame da Fecebook l vicesindaco di Proserpio (Como) Veronica Proserpio durante il battibecco, poi postato sul web, sulla spiaggia di Milano Marittima con il leader della Lega Matteo Salvini ("rovina il nome di questa bellissima città", aveva detto il vicesindaco a Salvini), 7 agosto 2020. Veronica Proserpio si è dimessa dopo essere stata sfiduciata nel corso di una riunione di maggioranza la sera del 5 agosto: quattro consiglieri della lista civica che governa il paese su 8 hanno votato per toglierle le deleghe. Il sindaco Barbara Zuccon e la diretta interessata si sono astenute e solo due consiglieri hanno votato per mantenere a favore della vicesindaco che a quel punto ha deciso di mettere sul tavolo le dimissioni. ANSA +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Si è dimessa dopo essere stata sfiduciata il vicesindaco di Proserpio (Como) protagonista di un battibecco sulle spiagge di Milano Marittima con il segretario della Lega Matteo Salvini (“rovina il nome di questa bellissima città”, gli aveva detto Verona Proserpio dicendogli di vergognarsi) riportato in un video poi postato da lei su Facebook Dopo una riunione della lista civica che ha vinto le elezioni in cui quattro consiglieri su otto hanno votato per toglierle le deleghe, l’esponente del Pd ha lasciato. Non senza, anche in questo caso, strascico di polemiche. “Mi sono dimessa – ha detto -. Rifarei tutto e questa è diventata una giunta fascio-leghista”.

“Non c’è stata nessuna revoca delle deleghe del vicesindaco – ha sottolineato il sindaco Barbara Zuccon – ma solo la richiesta della revoca da parte dei consiglieri. Prendo atto dell’intenzione di Veronica Proserpio di dimettersi”. Quando è esploso il caso del video aveva solidarizzato con la sua vice: “Veronica ha fatto bene”, aveva detto. Nella lista civica che governa Proserpio, però, ci sono molte anime politiche, dal partito Democratico a Fratelli d’Italia, alla Lega. (ANSA).