Il Milan batte l’Inter per 3-2 con una straordinaria rimonta e vince la Supercoppa italiana. I rossoneri, sotto 0-2 ad inizio ripresa, ribaltano il match imponendosi con la rete decisiva di Abraham al 93′.
Inzaghi senza Thuram schiera dal 1′ Taremi accanto a Lautaro in avanti, in mezzo al campo Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, mentre sulle fasce confermati Dumfries e Dimarco. Davanti a Sommer ci sono Bisseck, De Vrij e Bastoni. Conceicao schiera Tomori al centro della difesa con Thiaw. Leao in panchina, con Jimenez a sinistra, Reijnders trequartista e Pulisic a destra alle spalle di Morata.
Il Milan inizia forte e al 10′ palla in verticale di Pulisic per Reijnders, che prova poi a calciare da posizione defilata ma colpisce l’esterno della rete. Risposta dell’Inter al 12′ con un pallone morbido di Barella in area per Taremi che tutto solo colpisce di testa ma la sfera di spegne alla sinistra di Maignan. Al 15′ bel numero di Reijnders che con la suola al limite dell’area salta Bisseck e prova poi a calciare sbilanciato ma non prende lo specchio della porta. Nerazzurri di nuovo pericolosi in ripartenza al 23′ con Taremi che serve Dimarco sulla sinistra, arrivo in corsa e gran conclusione che Maignan a mano aperta devia in angolo. Il Milan sembra più fluido con l’Interr che non riesce a costruire.
Al 35′ tra l’altro Inzaghi perde Calhanoglu per un problema all’adduttore e al suo posto entra Asllani. Nel finale di tempo l’Inter riesce ad affondare al 38′ con Mkhitaryan che riceve palla al limite dell’area e prova rasoterra ad incrociare ma la conclusione si spegne sul fondo. Al 43′ ci prova Lautaro Martinez con una conclusione dal limite, palla deviata in angolo da Tomori, poi al 46′ il Toro va a segno: Mkhitaryan dalla sinistra serve Taremi al centro, l’attaccante alza la testa e vede libero Lautaro Martinez che controlla, sterza sul sinistro e calcia sul primo palo battendo Maignan per l’1-0.
Inizia il secondo tempo e l’Inter raddoppia subito. Al 47′ lungo lancio di De Vrij per Taremi che controlla, arriva al limite e la mette nell’angolo dove Maignan non può arrivare, è 2-0. Conceicao corre ai ripari e inserisce Leao per Jimenez e il Milan accorcia subito. Il portoghese si procura una punizione dal limite e al 52′ Theo Hernandez calcia a giro e la mette a fil di palo alla destra di Sommer per il 2-1. Il Milan ci crede e aumenta il forcing. Al 61′ sponda di Morata per Pulisic, l’americano sotto porta tutto solo colpisce di testa addosso a Sommer. Al 62′ ancora Leao scappa sulla sinistra, salta Bisseck e serve in mezzo, con Reijnders che a porta vuota calcia a botta sicura ma Bastoni ci mette la faccia e salva l’Inter. La squadra di Inzaghi soffre e rischia ancora al 65′ con Morata che colpisce di testa ma c’è Sommer si oppone con un gran riflesso.
Anche Inzaghi inserisce forze fresche con Carlos Augusto e Zielinski e proprio l’esterno brasiliano al 72′ sfiora il gol: Taremi dal fondo scodella in area, con Carlos Augusto che di testa da due passi colpisce il palo e Maignan blocca sulla linea. Il Milan tenta il tutto per tutto e inserisce Abraham per Musah. All’80’ i rossoneri trovano il pari. Leao ancia Theo Hernandez che serve in mezzo Pulisic, controllo dell’americano di sinistro di prima intenzione che batte Sommer per il 2-2. L’Inter cerca di evitare i calci di rigore ma all’87’ spreca una doppia occasione, prima Frattesi controlla in area ma non riesce a calciare e viene recuperato da Thiaw con la palla che finisce a Dumfries che davanti a Maignan si respingere la conclusione. Al 93′ arriva la beffa per l’Inter: altra giocata di Leao che brucia Bisseck e serve in mezzo dove Abraham che a porta vuota insacca la rete del 3-2 e della vittoria rossonera.
Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di Mediaset, dopo il ko in finale di Supercoppa Italiana contro il Milan.
Un derby ancor più doloroso di quello in campionato: come può spiegare la mancata gestione del vantaggio.
“Innanzitutto bisogna fare i complimenti al Milan, che non ha mai mollato nonostante i 2 gol di svantaggio. Sull’azione del 2-1 abbiamo perso una palla e dovevamo controllare meglio la gara, poi abbiamo avuto tante occasioni ed è stato bravo Maignan. Sconfitta che fa male, ma questa squadra in questi 3 anni si è sempre rialzata. Si va avanti, avremo 6 partite in 18 giorni e bisogna ripartire nel modo migliore”.
10 gol subiti in stagione dopo l’80°.
“Penso che non riguardi solo l’Inter, quando c’è più fatica si abbassa l’intensità. Devo fare un applauso ai ragazzi, stanno giocando sempre gli stessi. Sul 2-2 dovevamo gestire meglio la palla, torniamo a casa con tanta delusione ma abbiamo dato tutto quello che avevamo”.
Ti aspettavi un Milan così?
“Non ho visto un Milan così alto nelle pressioni, avevamo tutto il tempo di gestire. Nel secondo tempo i cambi hanno inciso, hanno messo gente di gamba e dovevamo gestire meglio sul 2-0. Sul 2-1 abbiamo avuto l’occasione di Carlos Augusto e purtroppo non l’abbiamo chiusa. Anche da stasera prenderemo insegnamenti, io per primo”.
Quanto sono importanti per voi Calhanoglu e Thuram?
“Sicuramente sono importantissimi, ma nel calcio di oggi giocando ogni 3 giorni non deve essere il nostro caso. Abbiamo bisogno di tutti, aspettiamo che rientrino i difensori che ci daranno una mano. Bisogna alternare i giocatori, con tutte queste partite diventa difficile”.
Bastoni è rimasto in campo al 100% dopo la pallonata di Reijnders?
“Ha detto che aveva preso questa botta in faccia e i primi 5/6 minuti doveva assestarsi, ma poi De Vrij ha avuto un problema al flessore e Bastoni sembrava più pronto per finire la gara”.
Sergio Conceiçao ha parlato a Mediaset al termine di Inter-Milan 2-3. Seconda partita rossonera per il mister e primo trofeo: una Supercoppa Italiana che verrà ricordata a lungo. Queste le sue dichiarazioni:
Vittorie contro Juve ed Inter in pochi giorni, come hai fatto?
“Sono molto contento per i giocatori, non era facile. L’ambiente non era al meglio. Noi avevamo pochi giorni per lavorare su dettagli e piccole cose che erano importanti per me in queste due sfide. Affrontavamo due squadre di grandissimo livello. Il merito è dei giocatori che hanno assorbito tutto quello che abbiamo dato. Ci sono stati errori perché l’avversario ha qualità, ci sono cose da migliorare, c’è tanto lavoro da fare. Loro sono coscienti di questo, possiamo fare un grande lavoro in questi 4 mesi per arrivare nei primi posti, dove deve stare il Milan, non al settimo posto come ora. Adesso abbiamo festeggiato, da domani si pensa al Cagliari”.
Ancora una volta l’hai ribaltata dopo l’intervallo, cosa hai detto alla squadra?
“Alla fine c’erano due-tre cose a livello difensivo, era la fase offensiva che bisognava laterale. È stata una botta grande prendere i due gol. Nel secondo tempo una non buona lettura della profondità ci ha messo sotto 2-0. Ma questo vuol dire che la squadra ha carattere, è riuscita a vincere due partite contro grandi squadre. All’intervallo un allenatore deve gestire e cambiare cose, fa parte del mio lavoro e per questo mi pagano”.
Oggi la squadra ha pressato bene, la difesa ha fatto quel passo in avanti quando avanzava il centrocampo:
“Esatto. Bravo, se vogliamo essere compatti tutti i reparti sono importanti e ci deve essere poca distanza tra loro. Io so che i difensori che abbiamo, e anche i centrocampisti, possono ancora fare meglio. Devono avere coraggio. Se vogliamo tornare ad essere il grande Milan serve questa voglia, questo coraggio. Per me è importante, e non è facile l’articolazione della linea difensiva. Ma loro sono intelligenti, capiscono quello che vogliamo nonostante il poco tempo. Poi non è facile per l’intensità, non abbiamo avuto 5-6 giorni puliti per lavorare. Complimenti a loro, hanno capito cosa dovevamo fare per vincere”.
Come sarà la gestione di Leao?
“Leao è un fenomeno. Lo conosco già da tanto tempo, portoghese come me. Lui è uno rilassato, io sono teso (sorride, ndr). Deve imparare 2-3 cosine e può essere il migliore al mondo. Ha tutto, non lo dico per essere simpatico, ha tantissima qualità e se la mette al servizio della squadra sarà ancora più forte. Secondo me a fine stagione sarà uno dei migliori del mondo, non ho dubbi”.