Eurolega, l’Olimpia batte lo Zenit e gira al settimo posto nel girone.

Kaleb TarczewskirA | X Armani Exchange Olimpia Milano - Zenit San PietroburgorTurkish Airlines Euroleague 2019/20rMilano. 03/01/2020rFoto MarcoBrondi // CIAMILLO-CASTORIA

L’Olimpia chiude il girone di andata di EuroLeague con un record di 9-8 e il settimo posto in graduatoria, debellando la coriacea resistenza dello Zenit, aggressivo, fisico e duro a rimbalzo. 73-72 il finale, sul quale pesa però il canestro finale di Trushkin quando l’Olimpia aveva quattro punti da proteggere. Milano non ha tirato bene, ma ha difeso, ha voluto strappare la vittoria, ha attaccato il ferro e avuto tanto dalla staffetta Tarczewski-Gudaitis. Il primo chirurgico a rimbalzo, implacabile dalla lunetta; il lituano decisivo nell’attaccare uno contro uno procurandosi viaggi in lunetta e punti. In una gara decisa dai dettagli, importante una palla rubata da Micov e in certi momenti i missiili di Luis Scola, che ha prodotto una doppia doppia con 10 rimbalzi.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte dura in difesa, trova anche una tripla di Rodriguez in transizione, prova ad accelerare e scatta 9-3. Il secondo fallo del Chacho costringe però Coach Messina a ricorrere subito alla panchina e al debuttante Sykes. Lo Zenit è pericoloso soprattutto dall’arco, le triple di Thomas e Abromaitis lo tengono a contatto sull’11-8. Il vantaggio tocca i sette punti, ma Milano non riesce ad allungare. Lo Zenit impatta con sette punti consecutivi di Austin Hollins e forza il time-out immediato di Messina. Hollins tocca quota nove, l’Olimpia soffre un po’ a rimbalzo, ma un jumper di Sykes chiude il primo periodo sul 19-17 Milano. Lo Zenit va avanti su un jumper di Albicy. Qui l’Olimpia usa Moraschini da playmaker poi anche Micov da regista nominale, accanto a Michael Roll. Impatta con un gioco da tre punti a rimbalzo di Tarczewski, ma non trova continuità: dopo aver subito Hollins, subisce Albicy (20 in due). La seconda tripla di Thomas la spinge sotto di sei, 35-29. Un gioco da tre di Micov rimette un po’ in ritmo Milano, un tiro libero di Sykes ricuce il divario a due punti. Dura un attimo, lo Zenit approfitta degli errori di Milano, del bonus, fa 4/4 dalla linea e ripristina subito il distacco con Khvostov. L’Olimpia prova ancora a rispondere in una partita molto spezzettata: usa il gioco interno di Tarczewski, poi nonostante qualche errore inusuale dalla lunetta pareggia con Della Valle e poi anche con Micov nel 41-41 dell’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia prova a difendere subito forte in avvio di ripresa. Paga un paio di palle perse, ma due triple consecutive di Luis Scola ampliano il vantaggio a sette punti forzando il time-out di Coach Plaza. Al rientro una rubata di Hollins dopo un canestro di opportunismo di Ponitka rimette subito in rimette lo Zenit e a spendere il time-out questa volta è Coach Messina. Ma Milano si ferma di nuovo in attacco, soffre l’aggressività dello Zenit, sbaglia anche qualche tiro facile e a 2:22 dalla fine del periodo subisce il pareggio di Thomas e poco Khvostov dall’arco sorpassa di nuovo. Al termine del terzo, lo Zenit è avanti 56-55. Il sorpasso dopo due minuti di errori da ambo le parti, lo firma Della Valle con un coast-to-coast. Poi Moraschini da tre replica ad un’entrata di forza di Ayon. La partita si accende, perché lo stesso fa Abromaitis sul possesso seguente. Rodriguez risponde anche lui nel corpo a corpo. Gudaitis attacca Ayon, si procura viaggi in lunetta, il messicano risponde colpo su colpo, poi Micov ruba palla e converte un contropiede aprendo quattro punti per l’Olimpia. Albicy da tre accorcia di nuovo a un punto. Gudaitis dal post basso attacca ancora Ayon e sigla il più tre poi forza l’errore dell’avversario. Milano non piazza la zampata in attacco e ricorre al fallo tattico. Sull’errore volontario di Hollins, Tarczewski si ripresenta per strappare il rimbalzo e mettere i liberi della vittoria, 73-72 con la tripla sulla sirena, a gara finita, di Trushkin.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con lo Zenit: “Non è stata una partita facile, era prevedibile perché venivamo da una brutta prestazione in campionato che ci ha trasmesso nervosismo. Si è visto nelle percentuali di tiro. Ma era una gara di EuroLeague, contro una squadra aggressiva, avevamo ovviamente la necessità di vincere ed è stato importante averlo fatto. Il pubblico ci ha sostenuto, numeroso, e ha condiviso anche qualche mal di stomaco. Gli alti e bassi ci sono, vorrei che tornassimo a giocare e soprattutto a tirare un po’ più spensierati come facevamo all’inizio. Oggi qualche volta abbiamo rinunciato a qualche tiro e questo non deve succedere. Se faccio un bilancio del girone di andata, direi che in generale abbiamo commesso qualche errore, ma stiamo cercando di risolvere, la classifica poteva essere migliore, ma anche peggiore, vorrei – ripeto – un po’ più di spensieratezza. Dopo la doppietta Atene-Berlino ci è mancato l’acuto in trasferta, andandoci tante volte vicino. Dovremo farlo nel girone di ritorno, che sarà ancora più difficile, perché non possiamo pensare di vincere solo in casa, tanto succede che prima o poi sbagli. Sykes? E’ stato un esordio complicato, mi spiace che sia stato un po’ incerto, invece deve essere aggressivo come ci ricordavamo che fosse, giocare come sa fare, deve essere sé stesso, altrimenti diventa un problema. Una nota positiva è che nel finale abbiamo messo la palla dove volevamo e questo è importante”.