Sanità, Aiop: privato accreditato interlocutore strategico, va rafforzata sussidiarietà.

“Auguro buon lavoro al Presidente Attilio Fontana per il secondo mandato e per le sfide che il servizio socio-sanitario regionale sarà chiamato ad affrontare in futuro. Aiop Lombardia, in stretta connessione con tutti gli attori della filiera sanitaria e life sciences della Lombardia, rappresenta un interlocutore strategico della Regione. Il nostro apporto in termini di proposte e discussione sarà costante e costruttivo”. Lo afferma Dario Beretta, Presidente di Aiop Lombardia.

“La sussidiarietà tra pubblico e privato accreditato, confermata dalla recente riforma del SSSR con la previsione dell’equivalenza degli erogatori, va ulteriormente rafforzata con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei pazienti”.

I numeri del privato accreditato in Lombardia sono significativi: su un totale di 220 presidi ospedalieri 101 strutture sono private, sono 14 su 18 invece gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, con il 35% degli I.R.C.C.S. italiani presenti in Regione. Si contano inoltre 663 strutture socio-sanitarie e due università private mentre su 600 ambulatori 448 sono privati.

“Forniamo – precisa Beretta – il 40% di prestazioni di ricovero per cittadini lombardi, il 50% delle prestazioni ambulatoriali e di diagnostica e il 60% dell’attività a favore di cittadini non lombardi, con prevalenza di prestazioni di alta complessità. Dietro i numeri c’è poi naturalmente un comparto che può vantare migliaia di addetti diretti, senza contare poi tutto l’indotto. In questo contesto siamo convinti che occorra una collaborazione sempre più ampia e strutturata per sviluppare servizi e percorsi innovativi, anche in vista della riforma della sanità territoriale, al fine di migliorare le condizioni di accessibilità e di accoglienza dei pazienti”.

“Gli enti privati accreditati su questo territorio – conclude il presidente Aiop Lombardia Beretta – rappresentano una leva di supporto su tutti gli assetti di erogazione, territoriale-ambulatoriale, emergenza-urgenza, acuzie, riabilitazione, centri diurni, RSA e ADI, e sono in grado di supportare un nuovo assetto di erogazione delle prestazioni con le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e i COT”.