Parte campagna di screening contro maculopatie

Se è vero che prevenire è meglio che curare, il primo passo da fare per tutelare la propria salute non può che essere lo screening. Se poi si parla di patologie altamente invalidanti, tanto da avere forti ripercussioni sulla quotidianità e sulla psiche dei pazienti, l’importanza della prevenzione raddoppia. È il caso dell’edema maculare diabetico e della degenerazione maculare legata all’età, due malattie che coinvolgono la parte centrale della retina e che rendono difficoltoso compiere anche le azioni più semplici, come mangiare e bere. L’età media di chi va incontro a simili degenerazioni è pari o superiore ai 50 anni, ma è fondamentale intervenire prima che la patologia si aggravi.
Per questo Roche Italia ha lanciato la campagna ‘Il tuo punto di vista conta – Non lasciare che le maculopatie ti fermino’, un titolo che fa leva proprio sulla necessità di cambiare la percezione che la gente ha della malattia e sul bisogno di rafforzare il patto di fiducia tra medico curante e paziente. A partire dal 17 giugno saranno attivati punti di screening gratuito nei pressi di teatri e bocciofile, alcuni dei punti di incontro più frequentati dalla fascia degli over 50. Il primo appuntamento è a Milano: a ospitare l’iniziativa sarà il Teatro Manzoni, in via Alessandro Manzoni 40. La città lombarda sarà ancora luogo principe della campagna di prevenzione il 1° luglio con altri screening che verranno effettuati presso la Bocciofila Caccialanza di via Padova 91, messa a disposizione dalla Federazione Italiana di Bocce.
L’attivismo di Roche Italia non si ferma qui. Nel corso dell’anno ci saranno altre tappe sul resto del territorio nazionale: chi vorrà potrà effettuare una visita gratuita anche in città come Roma e Genova. Ma in che cosa consiste lo screening? “Prevede una visita oculistica con un esame del fondo dell’occhio”, ha spiegato il professor Francesco Viola, Direttore della Struttura complessa Oculistica dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, che ha partecipato al lancio della campagna promossa da Roche, “quindi una misurazione dell’acuità visiva con mezzi che tutte le cliniche oculistiche hanno a disposizione. Si utilizza uno strumento non invasivo, la tomografia a coerenza ottica”.
Se i test risultano positivi, occorre compiere subito i passi necessari a contrastare la patologia ed effettuare visite specialistiche. Al momento le terapie possibili sono a base di farmaci che inibiscono la crescita dei vasi sanguigni sotto la retina, principali responsabili della degenerazione maculare. Il principio attivo viene iniettato nell’occhio del paziente con un’iniezione intravitreale che deve però essere ripetuta nel tempo per risultare efficace. “Servono in media 7-8 inoculazioni all’anno”, ha specificato il professor Francesco Bandello, Direttore dell’Unità di Oculistica del San Raffaele di Milano. “Chi è affetto da una maculopatia deve essere aiutato a tornare al centro di riferimento per le terapie, ma ciò alla lunga diventa complesso da gestire, viene vissuto con fastidio dagli stessi caregiver. Perciò può accadere che dopo un certo numero di procedure il paziente abbia difficoltà a continuare ad avere un’adeguata aderenza alla terapia. Questo è il problema cardine, perché chi si allontana dallo schema terapeutico previsto poi ha risultati meno buoni e va incontro a un handicap visivo maggiore”.
A oggi i trattamenti per queste maculopatie esistono e la ricerca sta facendo passi avanti per contrastare anche questo problema, con terapie con maggior durata e meno iniezioni. “Il tempo, dalle numerose visite e follow up nell’arco dell’anno alle file d’attesa, incide molto sulla vita dei pazienti. Devono essere accompagnati da un caregiver che sia disponibile e le liste d’attesa troppo lunghe impediscono di sottoporsi ai trattamenti nei tempi richiesti. Nel frattempo, la vista peggiora, in attesa della visita successiva. È importante collaborare – clinici, associazioni pazienti, istituzioni – per migliorare il percorso del paziente con queste patologie e dei loro familiari”, ha affermato il Presidente di Comitato Macula, Massimo Ligustro.
Il professor Bandello è anche presidente dell’Associazione Pazienti Malattie Oculari e nella sua esperienza decennale ha imparato a conoscere le paure e le angosce di chi convive con una maculopatia.
“La preoccupazione maggiore è che la macchia che il paziente ha visto comparire nella parte centrale del suo campo visivo possa continuare ad allargarsi fino a portarlo alla cecità. Questo però non accade mai, perché la malattia ha la caratteristica di fermarsi alla macula e quindi il danno visivo, quando ha coinvolto la parte più centrale del campo visivo, non può andare oltre. I pazienti vanno innanzitutto rassicurati. Lo stadio terminale delle patologie di cui stiamo parlando è rappresentato da un’enorme difficoltà a leggere, scrivere, fissare gli oggetti, fare tante cose importanti, ma questo non è e non sarà mai la cecità nel senso proprio del termine”, ha sottolineato il professor Bandello.
Intervenire prima che la malattia raggiunga uno stadio troppo avanzato è fondamentale perché la retina è formata da tessuto nervoso che non è in grado di rigenerarsi. La prevenzione serve proprio a individuare quei possibili, futuri pazienti che magari non sanno ancora né di avere la patologia né di essere diabetici.
“Spesso succede che si scopre di avere il diabete proprio in seguito a una visita oculistica, perché sul fondo dell’occhio appare un principio di edema”, ha raccontato il dottor Viola. “In Italia non esiste un vero e proprio programma di screening, ma per fortuna stanno venendo fuori sempre più campagne di prevenzione come questa lanciata da Roche. Iniziative di questo tipo aiutano una diagnosi precoce”.
“Sosteniamo con orgoglio eventi di sensibilizzazione e screening come l’attuale campagna dedicata alle maculopatie”, ha affermato Anna Maria Porrini, Medical Affairs&Clinical Operations Head di Roche Italia, durante il suo intervento in conferenza
stampa.
Patrocinata dall’Associazione Pazienti Malattie Oculari, da Comitato Macula, Retina Italia ODV e dalla Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, ‘Il tuo punto di vista conta – Non lasciare che le maculopatie ti fermino’ cercherà di raggiungere quante più persone possibili proprio per instradarle su quel percorso di prevenzione e cura decisivo per tutelare la salute degli occhi. Un primo passo verso una maggiore consapevolezza per se stessi e per chi abbiamo intorno a noi.