Home Sharing Day 2022: la pandemia non ferma la crescita degli affitti brevi, una soluzione scelta da oltre un milione di turisti nell’ultimo anno.

“Ospitalità in casa: un’opportunità di crescita sostenibile per le città” è l’evento organizzato il 17 settembre dall’Associazione OspitaMI, con il sostegno di Airbnb e il patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
La giornata ha visto riunirsi a Palazzo Marino centinaia di addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni per parlare di un fenomeno in costante crescita.

 

Un’analisi sullo stato dell’Home Sharing in Italia ha evidenziato da un lato la sua resistenza alla pandemia e le ottime prospettive future, ma anche il contributo che l’ospitalità in casa apporta in termini di crescita turistica, di rigenerazione di immobili e di aree urbane molto spesso abbandonati, e di un indotto socialmente utile. I momenti formativi organizzati sui temi sicurezza, accessibilità e sostenibilità nelle case hanno messo in evidenza le chance di sviluppo in chiave “professionale” del fenomeno.

 

La diffusione nel mercato italiano del settore degli affitti brevi – ha dichiarato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari immobiliari – è stata influenzata da diversi fattori: storici, topografici, economici e strutturali, oltre che immobiliari, per la tipologia dello stock e, soprattutto, la distribuzione della proprietà nel nostro Paese. Il segmento degli affitti brevi si è caratterizzato per una crescita costante dell’offerta per un utilizzo turistico o transitorio. A testimonianza di quanto questo comparto sia stato capace di acquistare peso crescente nel mercato del turismo nazionale, nel 2021 si contano 1,37 milioni di nuovi contratti di nuovi contratti di locazione, in aumento di oltre il sei per cento sull’anno precedente, di questi circa 250 mila sono di breve durata, in aumento del 12 per cento. A superamento della fase acuta dell’emergenza sanitaria – ha inoltre aggiunto – si stanno oggi delineando e talvolta solidificando delle tendenze abitative emerse durante il periodo di maggiore tensione dovuta alla diffusione del virus. Sono attese ricadute che coinvolgeranno il settore degli affitti brevi, anche per periodi maggiori rispetto a quelli di vacanza, per dare risposta a chi cercherà soluzioni abitative temporanee per le attività di smartworking in zone dove la qualità della vita è considerata maggiore o, viceversa, per chi necessiterà di spazi in prossimità degli uffici nei momenti di esigenza di contatto con la società e con i colleghi.

 

Secondo la ricerca a cura di Airdna a Milano, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, la domanda degli affitti brevi ha superato i livelli del 2019 ad agosto 2022 (+3%). L’offerta della città è però ancora in ritardo rispetto ai livelli pre-pandemia (-30% rispetto ad agosto 2019), pur mostrando una crescita anno su anno (+17% rispetto ad agosto 2021). Questo ha portato a un innalzamento della tariffa media giornaliera, che non ha comunque scoraggiato i turisti, disposti a spendere di più, dopo il lungo periodo trascorso senza vacanze.

 

Milano segue un trend di crescita osservato in tutta Europa dall’inizio dell’anno: ad agosto 2022, i primi 50 mercati più grandi dello Short Term Rental hanno aumentato i loro livelli di occupazione a una media del +10,5% e l’Italia registra il tasso di occupazione più alto di sempre (80%), poiché l’offerta deve ancora soddisfare l’aumento della domanda. Nel nostro paese l’85 % delle prenotazioni di affitti brevi è di viaggiatori internazionali, il 51,3% provenienti da paesi europei, mentre il 16,6% dagli Stati Uniti.

 

Giacomo Trovato Country Manager per l’Italia di Airbnb, che è partner dell’evento, afferma “L’ospitalità in casa è sempre più determinante per lo sviluppo turistico di Milano. Da una parte consente alla città di ampliare l’opportunità offerta dal ritorno dei grandi eventi e degli stranieri a livelli pre-pandemia. Dall’altra, abilita nuove tendenze come i soggiorni a lungo termine e smart working, con ottimi risultati sui pernottamenti infrasettimanali e fuori stagione.”

 

La pratica della condivisione della propria casa è in grado di ridare impulso alla socialità e all’economia rivitalizzando quartieri periferici e altrimenti meno di appeal, stimola opportunità di lavoro e la riqualificazione di alloggi altrimenti destinati al degrado o comunque alla poca manutenzione, con risvolti positivi anche sull’indotto dei quartieri (negozi, e attività varie) e sul fattore della multiculturalità come avvicinamento umano.

 

Gli host – spiega poi Fabio Calarco, Presidente OspitaMI – sono i primi a volere trasparenza e regolarità nella pratica di questa iniziativa e a continuare ad offrire e aprire le proprie case per sviluppare il turismo a Milano, così come è stato per EXPO o come accade per grandi eventi annuali come la Milano Design Week e lo sarà anche in futuro in occasione di Milano-Cortina 2026. Tale forma di Ospitalità inoltre, convive pacificamente con quella alberghiera, essendo parallela e complementare e non concorrenziale“.

 

L’Home Sharing, basato sulla fiducia, sulla collaborazione e sui rapporti fra persone e sulla riduzione degli sprechi, porta anche positività e crescita del benessere personale, dando origine a un meccanismo virtuoso di sviluppo sul territorio in chiave anche solidale.

 

L’intensa giornata, ricca di appuntamenti, è stata allietata dalla performance teatrale “Essere o non essere un bravo host? Ovvero la Casa della Poesia ha sempre la porta aperta”. Nata da un’idea drammaturgica di OspitaMI e Donatella Massimilla, l’esibizione è stata rappresentata da Gilberta Crispino con la regia di Donatella Massimilla di CETEC Spazio Alda Merini.