Surgelati, l’esperto: sono adatti anche per i bambini.

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La praticità dei prodotti surgelati è fuori discussione, soprattutto per i genitori super impegnati di oggi, che negli alimenti sottozero trovano un alleato formidabile per portare in tavola, in tempi rapidi, un pasto sano, vario e gustoso per tutta la famiglia. 1 mamma su 2, infatti, dichiara di utilizzare abitualmente (2-3 volte a settimana) prodotti surgelati, molto apprezzati perché sicuri, porzionati e anti-spreco, nonché sempre a disposizione in freezer[1]. Tuttavia, ancora oggi alcuni genitori hanno dubbi, frutto di convinzioni errate e fake news, sull’opportunità di offrire prodotti surgelati ai propri figli, magari temendo di privarli di importanti sostanze nutritive fondamentali per la loro crescita. I dubbi, sebbene comprensibili, sono però fortunatamente privi di fondamento: infatti, è proprio grazie al processo di surgelazione che gli alimenti riescono a mantenere pressocché inalterate tutte le loro proprietà organolettiche e nutrizionali, rimanendo buoni come i freschi, senza l’aggiunta di conservanti.

La conferma arriva dall’ IIAS -Istituto Italiano Alimenti Surgelati (che fa capo a UIF – Unione Italiana Food), che in collaborazione con il Dott. Giuseppe Morino, Pediatra Dietologo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e con la piattaforma multimediale “A scuola di salute”, ha fatto chiarezza sull’argomento per fugare dubbi e falsi miti che ancora aleggiano intorno a questa categoria di prodotti, soprattutto quando si parla dell’alimentazione dei più piccoli.

 

“La surgelazione industriale – ricorda il Prof. Morino è un processo attraverso cui gli alimenti raggiungono temperature molto basse (inferiori a -18°) in un arco temporale molto breve. Ciò comporta la formazione di micro-cristalli di ghiaccio, che non alterano la struttura intima degli alimenti, ma ne facilitano semplicemente la conservazione, attraverso due fattori fondamentali: in primo luogo, riducendo l’attività degli enzimi, che altrimenti continuerebbero ad operare, ‘rovinando’ gli alimenti stessi; in secondo luogo, abbattendo la crescita dei batteri, che attraverso la proliferazione, potrebbero rendere i cibi pericolosi. Grazie alla surgelazione, invece, i cibi conservano nel tempo pressoché intatte le caratteristiche nutritive e organolettiche degli analoghi prodotti freschi. Pertanto, possono essere consumati dagli adulti così come dai bambini, senza alcuna limitazione”.

 

LE VERDURE SURGELATE CONTENGONO MENO VITAMINE DI QUELLE FRESCHE? FALSO!

Un recente studio americano[2] ha dimostrato che frutta e ortaggi surgelati sono, in molti casi, più nutrienti dei freschi. Nessuna controindicazione, quindi, ad inserirli quotidianamente nella dieta dei più piccoli.

Gli autori della ricerca hanno misurato, per oltre due anni, il contenuto nutrizionale di tre tipi di prodotti: ‘freschi’, ‘surgelati’ e ‘freschi ma a cinque giorni dalla raccolta’. Broccoli, cavolfiori, fagiolini, piselli, spinaci, mirtilli e fragole surgelate avevano un contenuto di vitamina C, beta carotene e folati maggiore rispetto ai freschi conservati per qualche giorno. Pertanto, mentre i prodotti freschi “appena colti” contengono sicuramente le più alte quantità di sostanze nutritive in assoluto, una volta a casa vincono invece i surgelati, perché questi ultimi vengono lavorati a poche ora dalla raccolta, quando necessario.

“Le verdure rappresentano una componente fondamentale nell’alimentazione di tutti, ma soprattutto dei bambini, per il loro apporto di acqua, di fibre e di vitamine. Se avessimo un orto sotto casa e potessimo raccogliere quotidianamente verdure fresche per proporle ai nostri figli, sarebbe certamente l’ideale”, conferma il Dott. Morino. “Ma se compriamo la verdura al mercato, dobbiamo tener conto del fatto che quando la portiamo a casa e la teniamo in frigorifero per qualche giorno, è inevitabile che ci sia la perdita di alcune vitamine, come quelle idrosolubili ad esempio, che con l’acqua e i lavaggi, facilmente possono venir meno. In questi casi, ovviamente, un’alterazione delle proprietà organolettiche dell’alimento è inevitabile. Possiamo far ricorso allora, in alternativa, alle verdure surgelate, che possono essere tranquillamente portate in tavola e servite ai bambini, senza limiti. L’importante è che sia sempre rispettata la catena del freddo, che garantisce la sicurezza di ogni prodotto sottozero”, conclude Morino.

Il vantaggio delle verdure sottozero, infatti, è che mentre questi prodotti, una volta scottati e surgelati, mantengono costanti le proprietà organolettiche e nutrizionali, quelli freschi invece hanno una perdita progressiva giorno dopo giorno. Di conseguenza, a distanza di più giorni, le proprietà del prodotto fresco diventano inferiori a quelle di un prodotto surgelato.

 

IL PESCE SURGELATO È NUTRIENTE QUANTO IL PESCE FRESCO? VERO!

“In base ai dettami della dieta mediterranea, il pesce risulta un elemento davvero indispensabile nell’alimentazione, varia e corretta, di un bambino in crescita. Non ci sono controindicazioni ad inserirlo precocemente – sia fresco che surgelato – nell’alimentazione infantile. Ovviamente è sempre opportuno agire con gradualità nel primo anno di vita, non appena si inizia ad adottare un regime di alimentazione complementare, in modo tale da saggiare la tollerabilità di questi alimenti da parte del bambino e consentirgli di assaporare i diversi gusti, che faranno poi parte della sua dieta abituale”, sostiene il Dott. Morino.

I prodotti ittici surgelati di fatto contengono micro-nutrienti (come le vitamine A e D e i sali minerali, come lo iodio e il selenio) e macro-nutrienti (tra cui le proteine nobili e gli acidi grassi Omega 3) del tutto analoghi rispetto ai prodotti freschi. Ecco perché il pesce surgelato può essere proposto ai bambini, senza alcun problema o limitazione, anzi può diventare un alleato indispensabile nella preparazione dei loro pasti settimanali, dal momento che il consumo di pesce da parte dei più piccoli è molto importante e portarlo in tavola “fresco” 2 o 3 volte a settimana non è sempre così facile e sicuro.

“Talvolta si pensa – erroneamente! – che durante l’attività di surgelazione, le aziende facciano ricorso all’uso di conservanti per mantenere il pesce ‘fresco’. In realtà, nessun conservante né colorante viene mai utilizzato in questi processi, che invece consentono di preservare tutte le proprietà nutritive dei prodotti ittici, evitando pericolose contaminazioni e proliferazioni batteriche”, conferma l’esperto.

Il pesce, infatti, viene pulito e surgelato, da alcuni produttori, non appena pescato, quando è ancora sui pescherecci. Tutti i prodotti ittici surgelati (e non solo quelli ittici) per legge devono poi essere venduti all’interno di una confezione che riporti tutte le informazioni necessarie al consumatore: è questo che li rende maggiormente sicuri e controllati, talvolta anche di più rispetto al prodotto fresco.

 

SURGELATI, PREZIOSI ALLEATI DELLE FAMIGLIE NELL’ALIMENTAZIONE DEI PIU’ PICCOLI

Di fatto, oggi le famiglie italiane sono sempre più attente all’alimentazione dei propri figli: i genitori leggono scrupolosamente le etichette dei prodotti che acquistano, sono disposti a pagare di più per alimenti di qualità superiore, non mancano di inserire le giuste porzioni di pesce, frutta e verdura nella preparazione quotidiana dei pasti, cercando di rendere piacevoli per i propri figli alimenti che non sono di loro gusto e stando sempre attenti alla varietà e alle porzioni. Ma dei prodotti surgelati, le mamme italiane che cosa pensano?

 

Secondo i dati di una ricerca BVA-Doxa/IIAS[3] realizzata pre-pandemia, i prodotti sottozero sono grandi alleati in cucina: la totalità delle mamme li utilizza per i propri figli e addirittura la metà del campione intervistato li sceglie 2-3 volte a settimana. Solo nell’1% delle famiglie italiane non si portano a tavola questi prodotti per i bambini, mentre ben 1 mamma su 2 (51%) lo fa abitualmente, dato che arriva al 70% nel caso delle famiglie con 5 componenti.

Un trend di crescita ed apprezzamento per il comparto frozen, che ha trovato conferma anche nell’ultimo biennio. In base a quanto emerso dalla più recente survey BVA-Doxa/IIAS[4], che ha indagato le tendenze del comparto dal 2020 ad oggi, la quasi totalità dei nostri connazionali porta in tavola i surgelati: i consumatori più frequenti risultano proprio gli under 35 e le famiglie con figli piccoli che, nel 70% dei casi, scelgono i frozen food oltre 2 volte a settimana. In generale, vegetali, ittici, patate e pizze surgelate si confermano i prodotti “must have” anche post Covid. Ma con alcune differenze: le verdure risultano più amate dai single senza figli (44%), mentre il pesce ha conquistato sempre più spazio sulle tavole delle famiglie con bambini piccoli (40%).

Praticità (70%), ma anche possibilità di variare spesso il menù (37%) e di ridurre gli sprechi (25%) sono i principali driver, che hanno spinto i consumatori ad incrementare l’acquisto di surgelati negli ultimi 2 anni.

[1] Ricerca condotta da BVA-Doxa su un campione di 403 mamme con figli nella fascia 3-14 anni (le interviste sono state realizzate con il sistema C.A.W.I./ Computer Assisted Web Interview)

[2] Lo studio, presentato dal Dott. Maureen Storey della American Society for Nutrition, ha analizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey

[3] Dati Survey IIAS/BVA-Doxa: “Mamme, surgelati e nutrizione”, 2019

[4] Dati Survey IIAS/BVA-Doxa: “Il consumo di surgelati durante la pandemia e il freezer degli italiani”, 2022