Che rapporto abbiamo con i monumenti urbani, le sculture, le installazioni che arricchiscono, deviano, contaminano il senso delle vie, delle piazze, dei parchi delle nostre città? Sono proprio queste opere la migliore spia della nostra disattenzione. I monumenti hanno la funzione di creare un legame emotivo tra noi e un dato fatto, eppure troppo rimangono sullo sfondo dei nostri pensieri, riuscendo raramente a scalfire il muro del nostro stato di coscienza, anche quando semplicemente la loro forma o dimensione dovrebbero indurre a interrogarci o ad aprirci allo stupore.
Diciotto opere, tra sculture e installazioni, dislocate sul territorio Milano hanno ispirato altrettanti racconti inediti, originando un inconsueto percorso letterario attraverso il quale la città racconta se stessa.
A fare da innesco narrativo non troviamo monumenti aulici, ma opere moderne o contemporanee, realizzate tra il dopoguerra ed il 2018. Arte pubblica, che ricorda eventi o esprime concetti.
Il bancario pedinatore, la professoressa post-pandemica, Pinocchio e l’entraîneuse, i bambini alla scoperta del mondo, la tragedia dei demoni scomparsi, il sorriso bronzeo, il giornalista e la piccola cavallerizza, la curiosità del giovane amante, un terribile serpente-drago, la lezione-sfida sul moto perpetuo, gatti, catari vaganti e infinito. E poi ancora il flash-mob degli scolari, il prescelto e l’inciampo, le vittime innocenti e il segreto della stilista, dell’ago e del filo. Il Cavallo di Leonardo all’Ippodromo di San Siro; il “Personaggio” che accoglie chi arriva in città dalla stazione centrale, il primo e unico monumento milanese realizzato da un’artista donna, Rachele Bianchi, e dedicato alle donne; la pietra d’inciampo che ricorda Luigi Vercesi, che non rispose ai bandi di arruolamento di Salò e così finì deportato in Germania; l’anfiteatro di cemento realizzato da Arman per la Triennale del 1973; Wall of Dolls, il muro delle bambole voluto da Joe Squillo contro il femminicidio e la violenza alle donne; l’ossario dedicato ai 144 piccoli martiri della scuola di Gorla, uccisi il 20 ottobre del ‘44 da una bomba alleata…Un patrimonio della collettività e della memoria, che questa antologia racconta da un punto di vista originale e ricco di fascinazione.
A cura di Gian Luca Margheriti e Alex Miozzi
Racconti di:
Simonetta Bernasconi, Elio Gilberto Bettinelli, Patrizia Cadau, Rino Casazza, Laura Defendi, Lucia Flocchini, Arrigo Geroli, Rossana Girotto, Gian Luca Margheriti, Alessandra Vittoria Massagrande, Alex Miozzi, Albina Olivati, Davide Palmarini, Fiorenza Pistocchi, Giovanna Radaelli, Maria Elisabetta Ranghetti, Paolo Sciortino, Lorenzo Zanzottera. Fotografie di Gian Luca Margheriti
Prefazione di Marco Ardemagni.
Le opere ispiratrici:
Personaggio di Rachele Bianchi
Pietre di inciampo
L’uomo della luce di Bernardì Roig
Il biscione di Milano
Accumulazione musicale e seduta di Arman
Statua di Pinocchio di Attilio Fagioli
Ago, filo e nodo di Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen
Coloris di Pascale Marthine Tayou
Monumento a Roberto Franceschi
Gesto per la Libertà di Carlo Ramous
Grande cavallo impennato di Aligi Sassu
Il Grande Toscano di Igor Mitoraj
MU 141 – La vita infinita di Kengiro Azuma
Il dio Pan è morto di Aligi Sassu
Il cavallo di Leonardo Da Vinci
Wall of Dolls, Il muro delle bambole
Monumento Ossario ai Piccoli Martiri
Monumento al Moto Perpetuo di Carmelo Cappell
I diritti d’autore saranno devoluti alla Fondazione Fracta Limina Onlus a sostegno della sua attività a favore delle persone con autismo
184 pagine – € 16,00