Si terrà a Firenze il prossimo 15 settembre presso La Limonaia di Villa Strozzi, in via Pisana 77, 50143 (Firenze, Toscana), l’evento “EquiLibri Instabili”, una rassegna letteraria giunta al tredicesimo appuntamento. In tale occasione, Cristina Leone Rossi presenterà il suo romanzo d’esordio “Non trovo più parole” per la casa editrice bookabook, con la prefazione curata dal giornalista romano, scrittore e sceneggiatore Andrea Purgatori. L’appuntamento sarà dalle ore 19.30 fino alle 21.30.
(Info e prenotazione tavoli: Whatsapp: 389 038 7299)
Sinossi:
Lo scrittore Edoardo Timbri è un uomo che forse ha raggiunto la fine.
È alla fine del suo romanzo, forse l’ultimo.
È alla fine dei suoi giorni. Forse gli ultimi sette.
E come accade nei libri è alla fine che si fanno i conti, che si restituisce il senso ultimo di tutte le parole scelte, che si capisce il senso di tutte le scelte fatte.
Alla ricerca delle parole che non trova, a cavallo di una vespa, con un bagaglio di errori, domande, parole rubate, disillusioni, vaga sicuro di raggiungere una meta che gli darà risposte. Forse.
Biografia:
Ventitré anni compiuti nel giorno della liberazione, il 25 aprile, per lei da sempre data di cui essere orgogliosa. Ha ballato per quattordici anni, con le sue compagne di danza classica che sono divenute la sua famiglia accompagnandola nei periodi più belli, turbolenti, faticosi, giocosi, spensierati, ed indelebili della sua infanzia. La disciplina acquisita assieme alla danza, le fa vedere il mondo sempre in un’ottica perennemente autocritica, non permettendole mai di adagiarsi e facendole desiderare sempre ogni obiettivo con grande fame e voracità. La lettura secondo lei è l’unica possibilità per l’uomo di alzarsi in volo; scrivere, invece, è un modo per non scordarsi mai di essere riusciti a farlo, poterlo vedere con i propri occhi e non perderlo mai. Si trasferisce da Venezia nella Capitale inseguendo ancora una volta i suoi sogni, imparando a recitare in accademia e a capire ancor più fermamente che ogni cosa che vede, vive, annusa, respira, prova e sente, vuole metterla su una pagina. Su carta. Deve scriverne.
Lo studio è imprescindibile, come la curiosità che mai ti fa smettere di agognare il sapere gradino dopo gradino, su di una scala infinita o quanto meno lunga quanto la propria vita.
Ama la musica, l’ha studiata e vorrebbe continuare a farla. Niente è scrittura. Niente è letteratura. Ma tutto può diventarlo: bere un caffè al bar da soli o in compagnia, correre perché si è in ritardo e si è persi sotto il naso la metropolitana, prendere un bel voto all’università in cinema italiano. Ogni cosa può diventarlo e deve diventarlo se è l’unica cosa che ti permette di rendere reale l’invenzione, di rendere credibile la finzione. Esserne l’artefice è un privilegio per il quale è disposta a spendere ogni energia ed ogni giorno di vita che le è concesso. E’ iscritta al Dams, all’università Roma Tre.