Parte dal palcoscenico dell’Auditorium Teresa Sarti-Strada, e proseguirà ogni giovedì sera fino a maggio, un percorso guidato per conoscere, scoprire e sperimentare su sé stessi, l’arte espressiva più sovversiva e insieme poetica di questo tempo. Un percorso formativo per adulti attraverso l’arte del clown e della Commedia dell’Arte, che vedrà coinvolti come relatori d’eccezione maestri, artisti nazionali ed internazionali, importanti protagonisti del teatro contemporaneo come Maurizio Nichetti, Enrico Bonavera, Jacopo Fo, Mario Pirovano, Carlo Rossi, Paolo dei Giudici, I Fratelli Caproni, Claudio Madia, Compagnia Omphaloz e il direttore artistico del Milano Clown Festival Maurizio Accattato, che accompagneranno pubblico e partecipanti in un viaggio che approfondisce tutte le forme dell’arte del clown, da quello contemporaneo a quello sociale, dal clown teatrale a quello sperimentale, passando anche per il cinema e la televisione.
Il clown rappresenta l’anima delle persone, proietta in una dimensione di libertà e verità.
“Mi vesto da clown perchè voglio distruggere il male, il pensiero negativo, la morte stessa.” racconta Maurizio Accattato. “Eppure, l’immaginario collettivo è ancora legato a tanti luoghi comuni. A Dario Fo dicevano: “Ma come, un buffone prende il Nobel?”. Oppure, dopo il boom della clownterapia, in molti pensano: “Fai il clown? Allora lavori negli ospedali!”. Lo stesso naso rosso, uno dei simboli chiave e controversi per i clown di oggi, rimane un oggetto che libera e ingabbia al tempo stesso. Fa parte di una cultura radicata, spesso confusa, che richiederà tempo per potersi liberare dal pregiudizio. Il mio lavoro è anche tutto questo: liberare il clown per clownizzare il mondo!”
Ecco perché lavorare sul clown è una vera e propria sfida con sé stessi, che conduce al cambiamento.
Del resto, negli anni anche il teatro ha dovuto fare i conti con i cambiamenti – soprattutto culturali – della società.
Il progetto sul clown nasce anche da molte domande che un artista o un professionista teatrale si pone: chi sono i gruppi o gli artisti che ancora portano avanti un lavoro di ricerca, per un teatro nuovo che risponda all’appiattimento culturale? Da chi arrivano le idee che dovrebbero non solo divertire, ma anche far riflettere? Il clown contemporaneo è vicino alla gente, la rappresenta? È qui che la figura del clown sembra rispondere alla necessità di innovazione propria del teatro, poiché solo passando attraverso la provocazione, la ricerca del contrasto, il sovvertire le regole è possibile percorrere una strada diversa, che porti infine al nuovo. Stranamente, un’arte antica come quella del clown si rivela essere di estrema attualità, perché parla un linguaggio semplice eppure profondo, libero ma soprattutto universale.
Il nuovo clown nasce più o meno negli anni ’70 del Novecento, e se vogliamo anche prima con Strehler, che fece l’Arlecchino, e Dario Fo che inventò l’arte del mimo con Lecoq. È una storia breve rispetto a quella secolare del circo classico, ma da allora in poco tempo sono nati gli artefici della rivoluzione culturale che ancora oggi viviamo: Leo Bassi, Jango Edwards, Patch Adams, Bolek Polivka, Jean Pierre Biland, Gardi Hutter, Avner Eisemberg, Johnny Melville, e successivamente anche Michael Trautman, Maurizio Nichetti, Jacopo Fo, Mario Pirovano, Enrico Bonavera, Paolo Nani, Peter Shub, Donati e Olesen, Filarmonica Clown, Fratelli Caproni.
A Milano, dove il teatro sperimentale è nato molti anni fa, e dove sembra che di quel periodo ci sia ormai solo il ricordo, vi è da sempre stata un’attenzione speciale sull’arte del clown. Qui, dal 1993, la Scuola di Arti Circensi e Teatrali lavora su una ricerca continua sull’arte espressiva più libera che ci sia, dedicata ad artisti, professionisti, scuole o semplici curiosi. E l’impegno della scuola sfocia nel 2025 nella ideazione di questa Accademia del piccolo grande clown. L’Accademia, inoltre, fa parte di un progetto molto ambizioso: parliamo di “AEIOU Circus – alfabetizzazione all’affettività”, realizzato con il Patrocinio del Comune di Milano e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, che si inserisce all’interno del Milano Clown Festival la cui XVIII edizione si terrà dal 5 all’ 8 marzo 2025.
PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
L’Accademia del Piccolo Grande Clown si svolgerà tra gennaio e maggio 2025, con incontri settimanali monotematici, che avranno per protagonisti gli esponenti di spicco della clownerie italiana ed internazionale.
GENNAIO – FEBBRAIO: Paolo Dei Giudici, Carlo Rossi, Fratelli Caproni, Omphaloz, Claudio Madia, Maurizio Accattato.
MARZO- APRILE – MAGGIO: un artista internazionale proveniente dal Milano Clown Festival, Maurizio Nichetti, Mario Pirovano, Jacopo Fo, Enrico Bonavera, Carlo Rossi
Le lezioni-spettacolo si svolgeranno il giovedì all’Auditorium Teresa Sarti e saranno così strutturate:
- 20.30 – PRIMA PARTE APERTA AL PUBBLICO DI UDITORI
Presentazione degli Ospiti, proiezioni e breve esibizione.
Lezione teorica finale.
- 21.15 – SECONDA PARTE RIVOLTA AI PARTECIPANTI
Lezioni pratiche individuali e di gruppo.
L’Accademia del Piccolo Grande Clown è un progetto culturale della Scuola di Arti Circensi e Teatrali,
realizzato con il Patrocinio del Municipio 9 del Comune di Milano
con il sostegno del Milano Clown Festival, festival internazionale sul nuovo clown e teatro di Strada, e della Fondazione Fo-Rame.
ACCADEMIA DEL PICCOLO GRANDE CLOWN
info:
info@milanoclownfestival.it
tel. 0291705029 – 3486054623
www.scuolaarticircensiteatrali.com