Nella nuova era del pane, Maria Marinoni racconta una storia matriarcale che percorre 4 generazioni.

    Da decenni un nome che identifica la garanzia del buon pane, Maria Marinoni è una delle più note e storiche insegne milanesi, che ha rivoluzionato il settore dei panifici e ha saputo regalargli una dimensione sociale.

    Sempre lungimirante e attenta ai cambiamenti della società e del mondo, è stata proprio la signora Maria Marinoni tra le prime ad aver l’intuizione di combinare panetteria e caffetteria creando un luogo conviviale e dando vita a una formula innovativa che negli anni ‘80 modificò il volto di questo settore e che oggi ne rappresenta la norma.

    Una storia imprenditoriale che percorre quattro generazioni di donne e che vede in Maria Marinoni una figura di spicco che ha visto e vissuto più di mezzo secolo di evoluzione del mondo della panificazione, a partire da metà del XX secolo, quando i negozi portavano la semplice insegna di “panificio”, mostrando la spiccata curiosità e abilità nel coglierne i mutamenti che gli hanno valso l’appellativo di Signora del pane a Milano e che ancora oggi la trovano all’avanguardia con il nuovo concept RosebyMary, veg & natural bistro. Un’avventura avviata con entusiasmo insieme alle figlie, che attraverso tre bistro nel cuore di Milano interpreta le nuove richieste di benessere e leggerezza legate all’alimentazione contemporanea con una proposta sana, buona e naturale, dove il pane è sempre protagonista con l’introduzione di nuovi impasti speciali realizzati rigorosamente con farine biologiche.

    Non un semplice brand quindi, ma la storia di una famiglia che dal 1903 e da ben quattro generazioni mette “le mani in pasta” e che è diventata il simbolo di una rivoluzione imprenditoriale tutta al femminile, in un settore da sempre guidato in prevalenza da uomini, con un’azienda di successo che oggi vanta un fatturato pari a 3.5 milioni (75% Maria Marinoni, 25% Rosebymary) e una quantità di circa tre quintali di pane venduto al giorno.
    Maria Marinoni: il pane è un affare di famiglia dal 1903

    L’approdo di questa famiglia al mondo del pane ha inizio nel 1903, quando la nonna Rosa di Maria Marinoni rimasta vedova con 4 figlie decide di trasformare la produzione di pane da hobby casalingo in business con l’apertura del suo primo panificio “Mondini” a Rescaldina (Mi), mettendo così le basi a una storia che percorrerà quattro generazioni di donne. Il ruolo di Rosa è prettamente commerciale: non si occupa di produrre il pane, ma di sviluppare rapporti con la clientela e di gestire al meglio le potenzialità di vendita del negozio.

    Un’impresa che ha successo, un “forno” di paese ben avviato che porta avanti la famiglia e che coinvolge al suo interno anche le figlie, che si appassioneranno a questo settore e sposeranno tutte e quattro figure inerenti a questo mondo portando avanti ognuna a suo modo l’eredità di famiglia.

    Angela, una delle quattro figlie, a seguito del matrimonio nel 1930 con Cesare, anche lui panificatore, si trasferisce a Induno Olona (VA) dove apre insieme al marito un nuovo negozio e dove nasceranno i figli Antonio (‘32) e Maria (‘38).

    Angela con grande determinazione e ambizione prende in mano le redini dell’attività e la gestisce con successo, garantendo al contempo un’ottima formazione a entrambi i figli presso i migliori collegi svizzeri.

     

    Dal collegio svizzero al panificio di famiglia: gli inizi della “Signora del pane”.

    Dopo la formazione nel collegio in Svizzera, Maria Marinoni fa ritorno in Italia negli anni ‘50 e raggiunge la famiglia che nel frattempo si è trasferita a Milano con l’apertura del primo panificio in viale Coni Zugna nel 1950, gestito dalla madre insieme al fratello Antonio, che successivamente seguirà una carriera soprattutto politica unendosi ai sindacati e diventando presidente dell’Asso Panificatori.

     

    “Ho avuto la fortuna di studiare in un ambiente elitario, ricevendo un’educazione fatta di precetti e di buon maniere, creandomi una cultura che ha fatto nascere in me il desiderio mai sopito di voler conoscere.” racconta Maria Marinoni. “Una volta rientrata a Milano ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, partendo dai lavori più umili come la consegna del pane a domicilio, passando per le scale di servizio. Una cosa a cui non ero abituata. Solo con il passare del tempo ho capito che è proprio grazie alla gavetta se sono riuscita a conoscere dalle basi questo lavoro, che poi è diventato l’amore di una vita intera.”

     

    Gli anni ‘60: il modello imprenditoriale e la crescita del brand Marinoni.

     

    Gli anni ‘60 furono anni di grande fermento a livello economico per la famiglia Marinoni che gestì diversi negozi in punti strategici della città come viale Coni Zugna, via Valvassori, via Valassina, via Emilio Gola, corso Lodi, viale Bligny, Porta Ticinese, via De Amicis.

    Il modello di business dietro questo successo è legato all’abilità e all’ambizione della madre Angela che ha intuito la grande opportunità di acquistare negozi, avviare l’attività del panificio al meglio grazie alla propria expertise, per poi rivenderla una volta raggiunto un alto livello di rendimento. Un’intuizione lungimirante che costituì la fortuna della famiglia in quegli anni.

    Fra i vari negozi di proprietà della famiglia Marinoni, è proprio in quello di via Gola che Maria Marinoni conosce quello che sarà il suo futuro marito, che incontrerà poi per caso qualche anno dopo nel 1959 alla festa dei suoi 21 anni.

    Un amore molto solido, da cui nasceranno le sue figlie Giuliana e Paola, che oggi seguono con lei il business di famiglia. Nonostante le figlie, Maria Marinoni non si allontana mai realmente dalla passione per il mondo della panificazione:

     

    “Invece di passeggiare per parco Ravizza la mia passeggiata con la carozzina era sempre destinazione panificio. Curavo anche da lontano gli affari di famiglia, mi interessavo agli avvenimenti, cercavo di tenere il polso della situazione e il contatto con la clientela, uno dei punti focali per aver successo in un’attività commerciale.”

     

    A causa della morte prematura del marito, Maria Marinoni torna presto ad occuparsi full time del panificio e prende in mano con tenacia l’attività di famiglia unendosi al signor Pattini e dando vita al noto connubio Pattini-Marinoni.

     

    Gli anni ‘80 e l’innovazione con il primo panificio-bar

    Gli anni di Pattini-Marinoni sono gli anni ‘80, periodo in cui il modello di business che aveva caratterizzato il modus operandi della famiglia tra il ‘60 e il ‘70 si stava eclissando e il mondo del pane aveva bisogno di qualcosa di nuovo. La grande intuizione di Maria Marinoni fu quella di regalare una nuova dimensione al forno, che da semplice luogo dove acquistare il pane diventò uno spazio polifunzionale dove poter bere un caffé, scambiare quattro chiacchiere e fermarsi per la pausa pranzo.
    “L’ispirazione arrivò dai miei viaggi in Francia. Qui era normale che le boulangerie fossero spazi dediti alla convivialità, dove acquistare pane mentre si beve un caffé o ci si ferma per pranzo. Perciò mi sono detta perché non proporre questo modello di somministrazione anche in Italia e così ho fatto insieme al mio socio di allora. Ora a Milano e nelle altre città i panifici sono sempre di più luoghi sociali dove si abbina la vendita di pane al bar e gastronomia.” racconta Maria Marinoni.

     

     

    Oltre al forno e alla caffetteria, l’azienda Marinoni abbina anche la gastronomia con l’idea di garantire una pausa pranzo fresca, veloce e di qualità con un ottimo rapporto qualità prezzo nel centro di Milano in aree strategiche come Via Solferino, corso Garibaldi, corso Buenos Aires, via Plinio, Porta Genova, via San Michele del Carso, via San Vittore, via Porpora.

     

    Maria Marinoni oggi e l’evoluzione del brand con RosebyMary

    Dopo essere arrivata a gestire ben 35 locali, la signora Marinoni ancora oggi continua con entusiasmo la sua attività e anche se non lavora più in negozio, ogni giorno è sempre presente e con sguardo curioso presidia il laboratorio sperimentando insieme ai suoi panificatori nuove tipologie di impasti e formati.

     

    “Uno dei pani preferiti dai nostri clienti è il “farinello”, fatto con grano duro. Una ricetta a cui ho lavorato in prima persona, ci sono volute tante prove per arrivare al risultato che volevo ottenere, ma oggi è il tipo di pane più venduto.” racconta Maria Marinoni. “Io mangio pane tutti i giorni, amo anche il pane in grandi formati e fatto con grandi antichi. Proprio in questo periodo stiamo facendo diversi esperimenti con la tumminia, una farina che conferisce al pane un profumo intenso, fragrante e un aspetto decisamente rustico.”

     

    Accanto al brand Maria Marinoni, la nuova avventura la vede a fianco delle due figlie Giuliana e Paola con RosebyMary, un concept legato alla cucina naturale che interpreta l’evoluzione dell’alimentazione ponendo una grande attenzione ai concetti di benessere, leggerezza e sostenibilità. Tre sono gli indirizzi della nuova insegna di famiglia presenti in città (Piazzale Cadorna 14 – via San Prospero 4 – via Cesare Battisti 1) che con un’offerta culinaria altamente contemporanea e attenta alle diverse esigenze, accompagna i clienti per tutta la giornata dalla colazione all’aperitivo.

     

    “Con RosebyMary abbiamo voluto far incontrare la tradizione di famiglia con le richieste del pubblico di oggi che vuole prodotti freschi e territoriali, cotture leggere e ricette bilanciate per una pausa pranzo veloce, e una proposta attenta alle necessità di chi per scelta o intolleranza non può mangiare derivati animali con una pasticceria 100% vegan.” racconta Giuliana Mannucci.

    Nasce così RosebyMary un luogo dedicato al cibo buono, sano e di qualità che anche nel suo look interpreta i valori di sostenibilità connessi al brand, grazie al tocco di Paola Mannucci, architetto e interior designer, che ha scelto di far vivere i concetti chiave della nuova insegna attraverso un ampio uso di legno, ferro battuto e dando un colpo d’occhio green con l’installazione di un garden wall con profumazioni di erbe aromatiche tipiche italiane in grado di valorizzare e rendere riconoscibile l’esperienza sensoriale all’interno delle diverse location.

    Anche da RosebyMary il pane ha un ruolo di primo piano e qui offre declinazioni nuove che uniscono la scelta di farine integrali e multicereali, ad alcuni formati originali arricchiti attraverso l’utilizzo di impasti speciali come quello alla barbabietola, all’alga spirulina o alla curcuma per un’offerta che unisce l’eredità familiare alla voglia di sperimentare con mano contemporanea.