Dropcity, dagli ex Magazzini Raccordati in Centrale nasce un centro di design.

La presentazione del progetto Dropcity (Foto Mianews)

Dal recupero dei Magazzini Raccordati sotto il fascio di binari della Stazione centrale nascerà Dropcity, centro di architettura e design.

La presentazione si è svolta questa mattina con il del sindaco Giuseppe Sala, l’ad di Grandi Stazioni Retail Alberto Baldan, l’ad della società di servizi immobiliari Nhood Marco Balducci e l’architetto Andrea Caputo che ha firmato il progetto.

Il nuovo centro sarà attivo dal 2024 grazie ad un investimento complessivo di 16 milioni di euro da parte di Nhood. Dropcity, con oltre 10.000 metri quadrati suddivisi in 28 tunnel, sarà la sede di gallerie espositive gratuite, atelier di produzione, laboratori di falegnameria, robotica e prototipia avanzata. Inoltre un’area di metratura importante sarà dedicata alla ricerca, alla didattica e a spazi ufficio destinati ai professionisti del settore. Completa il programma una materioteca per materiali sostenibili e una biblioteca pubblica, mirata a tematiche di Architettura e di Design.

“Questa è la prima parte del progetto di riqualificazione dei Magazzini Raccordati – ha spiegato Baldan di Grandi Stazioni – Sono 144 magazzini abbandonati da decenni e questi primi 28 sono la prima parte. Si tratta di un progetto di architettura e design che è in linea con quello che chiede la città in questo momento: spazi per giovani aperti a tutti per poter sviluppare queste attività”.

“Ricominciare a far vivere i Magazzini Raccordati significa poter ricostruire una relazione con un’importante parte della città, sia dal punto di vista sociale che culturale. Non si tratta solo del ‘contenitore’ della Stazione Centrale che rivive con le sue caratteristiche uniche ma anche della possibilità ed opportunità di consolidare il rapporto con Milano e la comunità circostante”, ha dichiarato. Il progetto sul lungo periodo consiste nel recupero di oltre 40.000 che si sviluppano per circa due chilometri affacciati su via Sammartini e via Ferrante Aporti. “Milano, con le sue migliaia di architetti, è tra le città europee con maggiore densità di professionisti del settore e, allo stesso tempo, protagonista della cultura architettonica italiana. In quella che viene definita la Capitale del Design, gli studenti e i neolaureati trovano difficilmente spazi adatti alle loro esigenze a fronte di offerte fuori mercato e spazi espositivi inaccessibili”, ha commentato l’architetto Caputo. “Dropcity è un grande facilitatore perché vuole proporsi come un luogo dove aprire un’attività sia molto più agevole e supportata economicamente. È un luogo che vuole mettere a sistema molteplici programmi – ha proseguito – Questo significa che qualsiasi iniziativa di ricercatori e progettisti può trovare terreno fertile per approntare una mostra senza pagare un canone di affitto. Un centro per l’architettura e il design può essere relazionato agli spazi del lavoro, ma deve anche essere luogo di scambio culturale”. Marco Balducci, di Nhood ha affermato: “La Cultura è uno dei driver del nostro sviluppo economico e un progetto culturale come Dropcity sposa il nostro modello di business: creare o rigenerare luoghi di vita attraverso una relazione virtuosa tra pubblico e privato. Con Dropcity ridiamo vita a un luogo abbandonato per farne un polo dell’architettura e del design di riferimento in città, un attrattore per tutti i giovani architetti e designer che vogliono investire su loro stessi”. “Un progetto come Dropcity – ha aggiunto – rappresenta un’enorme opportunità di visibilità internazionale per la città di Milano, oggi tra i mercati più vivaci per sperimentare soluzioni immobiliari innovative e proficue e per attivare virtuose collaborazioni pubblico-private. E dove ci sono possibilità di sperimentare e portare valore sociale ed economico per le persone e per la città Nhood è sicuramente in prima linea”.(MiaNews)