Diocesi, il Bilancio di Missione, presentazione lunedì 30

Giunge alla terza edizione il Bilancio di missione della Diocesi di Milano, una delle prime in Italia a utilizzare questo strumento per rendicontare in modo trasparente le attività svolte, le ricadute in ambito pastorale e sociale e le principali implicazioni economiche.

Il documento verrà presentato lunedì 30 giugno 2025, alle ore 11, nella Sala convegni della Curia arcivescovile (Piazza Fontana 2, Milano). Interverranno: Antonio Antidormi, economo della Diocesi, mons. Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli Affari economici, don Fabio Landi, responsabile del Servizio per la Pastorale scolastica, mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, che firma anche la prefazione al Bilancio.

Dopo una prima edizione in cui l’attenzione era concentrata sulla Curia diocesana e sugli enti più direttamente collegati ad essa e una seconda in cui il perimetro descritto dal documento è stato allargato alle 1.106 parrocchie della Diocesi, nella nuova edizione è stato aggiunto un focus su uno specifico ambito di impegno pastorale della Chiesa ambrosiana, quello delle oltre 200 scuole di infanzia gestite dalle parrocchie.

Tra le evidenze della terza edizione del Bilancio di missione – i cui contenuti saranno illustrati e resi disponibili integralmente nel corso della conferenza stampa – segnaliamo che nell’anno pastorale 2023-2024 la Diocesi ha destinato 11,2 milioni di euro alla “cura pastorale”, 26,5 milioni alla “cura amministrativa” e 28,4 milioni ai “contributi per assistenza diretta e/o progetti sul territorio”; si è registrato inoltre un incremento delle offerte dei fedeli raccolte nelle parrocchie (aumentate del 13% rispetto all’anno precedente arrivando a sfiorare i 182 milioni di euro) e si è avuta un’ulteriore riduzione del debito finanziario delle stesse parrocchie.

Scrive mons. Delpini nell’introduzione: il Bilancio «documenta una cura attenta per gestire le risorse che la gente offre alla Chiesa ambrosiana, per risparmiare con avveduta lungimiranza e investire tutto ciò di cui si dispone per la vita delle comunità, per le opere di carità».


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