Manovra, via cedolare secca per affitti locali commerciali, sconcerto di Confedilizia.

di Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia

Stanotte abbiamo avuto una brutta sorpresa ovvero la mancata conferma della cedolare secca per gli affitti dei negozi.

Si trattava di una misura introdotta lo scorso anno per affrontare il tema del disastro dei locali commerciali sfitti. Apprendiamo con sconcerto che nottetempo il governo ha deciso di annullarla e di tornare indietro. Il tema riguarda sia l’esercente che il proprietario che dà in affitto l’immobile perchè in Italia sono le famiglie che danno in affitto gli immobili non i grandi fondi, così si colpisce il tessuto economico e sociale. Chissà questa notte dove sono andate a finire quelle risorse? Non si comprende che un locale sfitto se viene affittato poi porta risorse nelle casse dello Stato.

Una decisione sorprendente. La misura era condivisa da tutte le forze politiche: l’hanno varata il Movimento 5 Stelle e la Lega con l’ultima Manovra e per questa Legge di bilancio vi erano emendamenti che ne prevedevano la conferma da parte dello stesso Movimento 5 Stelle, del Pd e di Italia Viva, oltre che delle forze di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia).

La necessità della cedolare era talmente evidente che a richiederla erano state anche le associazioni dei commercianti. In assenza della cedolare, che era stata prevista per i contratti stipulati nel 2019, il proprietario è soggetto a Irpef, addizionale regionale e comunale, imposta di registro, per un carico totale che può superare il 48% del canone e al quale deve aggiungersi la patrimoniale Imu-Tasi, oltre alle spese di manutenzione dell’immobile e al rischio morosità. Mentre ci si straccia le vesti per l’espansione di Amazon e per la moria di negozi, si elimina l’unica misura con la quale vi era speranza di rianimare un comparto in crisi, contribuendo anche a migliorare l’aspetto delle nostre città, combattendo degrado e insicurezza. Davvero incredibile.