Il 1° gennaio 2020 è entrata in vigore la legge 27 dicembre 2019 n. 160 (legge di bilancio 2020), contenente rilevanti novità in materia di fiscalità locale tra cui l’unificazione IMU-TASI e la riforma della riscossione, mentre l’introduzione del canone patrimoniale unico (che dovrebbe sostituire l’intero comparto dei tributi “minori”) è stata rinviata al 2021.
Il 2020 si profila quindi un anno di grossi cambiamenti per gli addetti ai lavori, se si considerano le altre novità contenute nel decreto “crescita” (D.L. 34/2019 conv. L. 58/2019), nel decreto “fiscale” (D.L. 124/2019, conv. L. 157/2019) e il nuovo metodo tariffario TARI predisposto dall’ARERA.
Tra le novità più rilevanti figura l’unificazione dell’Imu e della Tasi (commi da 738 a 783), che pone fine alla irragionevole sovrapposizione dei due prelievi semplificando così la vita a comuni e contribuenti.
Il testo della nuova IMU raccoglie in un unico documento gran parte delle norme preesistenti, confermando presupposti impositivi e modalità di calcolo della vecchia IMU.
A priva vista la disciplina della nuova imposta immobiliare non sembra presentare novità di rilievo, ma a ben vedere contiene modifiche che di fatto cambiano lo scenario con notevoli ricadute operative.
Tra queste si segnala la definizione di fabbricato (comma 741), quale unità immobiliare iscritta o che deve essere iscritta nel catasto edilizio urbano “con attribuzione di rendita catastale”: quali effetti produce tale inciso?
Inoltre, sempre in tema di fabbricato, il comma 741 considera parte integrante dello stesso anche l’area occupata dalla costruzione e quella che ne costituisce pertinenza “esclusivamente ai fini urbanistici, purché accatastata unitariamente”. Cosa cambia per le aree pertinenziali con la nuova Imu?
Potrebbe essere sfuggita, tra l’altro, la disposizione secondo cui “in presenza di più soggetti passivi con riferimento ad un medesimo immobile ognuno è titolare di un’autonoma obbligazione tributaria e nell’applicazione dell’imposta si tiene conto degli elementi soggettivi ed oggettivi riferiti ad ogni singola quota di possesso, anche nei casi di applicazione delle esenzioni o agevolazioni” (comma 743). Si tratta di una precisazione che produce sicuramente alcuni riflessi sull’applicazione della nuova imposta.
Inoltre, cambiando argomento e passando alla riforma della riscossione, anch’essa contenuta nella legge di Bilancio 2020, dal 1° gennaio di quest’anno è stato introdotto il nuovo strumento dell’accertamento esecutivo, che cambia radicalmente le modalità operative per gli uffici addetti al recupero delle entrate, per cui occorre esaminare la nuova disciplina.
Questi ed altri argomenti saranno oggetto di approfondimento nel seminario che si terrà presso l’Unione Provinciale Enti Locali – UPEL di Varese il 29 gennaio 2020, riguardante “Le novità per il 2020 in materia di tributi locali”, tenuto dal Dott. Giuseppe De Benedetto – esperto del quotidiano Il Sole 24 Ore, autore di pubblicazioni in materia di fiscalità locale, direttore editoriale di Tributi News.