La desertificazione bancaria, cioè il calo crescente degli sportelli fisici sul territorio, penalizza gli anziani e i cittadini fragili. L’allerta viene dalla Federazione pensionati della Cisl e dalla First, Federazione italiana reti dei servizi del terziario. La FNP e la FIRST dell’area di Milano Metropoli si sono riunite questa mattina, giovedì 17 ottobre, a Milano, al centro congressuale Fast di piazzale Morandi, in Consiglio generale in sessione di studio, per esaminare quello che sta diventando un problema per alcune fasce di popolazione sul territorio: pensionati, soprattutto sopra i 75 anni, cittadini stranieri, chiunque non abbia a disposizione un’automobile e/o non abbia familiarità con l’home banking.
Alcuni numeri. Nel 2014 in Italia c’erano 30.740 sportelli bancari e 303.595 dipendenti. Nel 2023 gli sportelli erano 20.160 (- 34%) e i dipendenti 262.560 (- 13,5%). Per quanto riguarda la Città Metropolitana di Milano, nel 2024 si contano 1.059 sportelli, 70 in meno rispetto al 2022. Dei 1.059 sportelli, 905 appartengono a Banche S.p.A. e 86 a Banche di Credito Cooperativo.
Dei 1.059 sportelli della Città Metropolitana, un bacino con 3.196.825 abitanti, 616 sono a Milano Città e servono una popolazione di 1.371.498 abitanti. 443 sono nella restante provincia, un’area di 1.825.327 abitanti; 146 sono in 10 Comuni e 297 negli altri 107. Nei 133 Comuni della Città Metropolitana, 34 vedono la presenza di un solo sportello bancario, 27 di due sportelli. 15 sono privi di sportelli bancari.
Ha detto Marino Perotta, segretario organizzativo di FNP CISL Milano Metropoli: “In quest’area gli over 65 sono 739.684, oltre il 23% della popolazione residente. Quando la filiale dista almeno due chilometri da casa, a volte anche in un altro Comune, alcuni cittadini, semplicemente, smettono di andare in banca. Non tutti gli anziani hanno sufficiente dimestichezza con l’home banking: tutto questo si traduce in meno attenzione alle persone e quindi meno fiducia dei risparmiatori nella Banca”.
Pier Paolo Merlini, segretario nazionale di First Cisl: “First segnala da tempo il problema della desertificazione bancaria. Un intervento di presidio è dato, attualmente, dal credito cooperativo, i cui servizi si sono ampliati nel tempo. Il punto, però, è riflettere sul modello di banca che si vuole per il futuro. Non si può più ragionare di istituti di credito come si faceva in passato, bisogna mettere in discussione il sistema. Altre questioni aperte sono l’alfabetizzazione informatica, un tema importante per alcune fasce di popolazione, ma anche l’educazione finanziaria”.
Marco Berselli, segretario generale First Milano, ha ricordato che a Milano “c’è, inoltre, un problema di un sistema creditizio ombra, che in Lombardia eroga il doppio del credito ufficiale e c’è un tema di illegalità. Sulla desertificazione servono risposte comuni che coinvolgano sindacati, banche e istituzioni”.
Gabriella Tonello, segretaria generale Fnp Cisl Milano Metropoli, ha ricordato: “I pensionati sono un soggetto economico di rilievo nella nostra società, sono detentori di una considerevole fetta del risparmio allocato nelle banche frutto di tanti sacrifici, di rinunce di anni di lavoro con l’obiettivo di poter un giorno aiutare figli e nipoti. A mio avviso, la responsabilità delle banche non dovrebbe a mio avviso limitarsi alla realizzazione di risultati economici, ma essere orientata a raggiungere la più ampia platea possibile. La tutela sociale cioè non deve essere intesa in contrapposizione all’efficienza, alla redditività e alla solidità della banca”.
Il Consiglio generale FNP CISL Milano e Metropoli e FIRST Milano ha visto la partecipazione di Arne Fredrik Håstein, della Nordic Fincial Union, il sindacato scandinavo del settore finanziario; Ielo Gilles Andrè, sindaco di Rescaldina; Danilo Colomasi, responsabile settore credito Associazione Unione Artigiani; Marco Berselli, segretario milanese; il segretario nazionale Pier Paolo Merlini; Luisa Coltro, responsabile Bcc First Milano Metropoli; Alessandro Marchesetti, segretario Cisl Milano. Tra i relatori, moderati dalla giornalista Rita Querzè, c’era anche Luca Gotti di Abi Lombardia.