Confcommercio, il Manifesto per Milano.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, durante l'assemblea di Confcommercio, Roma, 6 giugno 2019. ANSA/ETTORE FERRARI

Confcommercio Milano ha presentato questa mattina, in occasione del confronto tra i candidati sindaco che si è svolto nella sede di corso Venezia, il “Manifesto per Milano”, documento con indicazioni programmatiche emerse dalle proposte del sistema associativo rappresentato e dai contributi sulla piattaforma https://www.confcommerciopermilano.it/.

Con le priorità del terziario per Milano, illustrate ai candidati sindaco, su: sanità, sicurezza, fisco, smart working, giovani e formazione, imprese, Olimpiadi 2026, turismo e attrattività, mobilità, pari opportunità, infrastrutture e rigenerazione urbana. Per quanto riguarda le tasse (Tari, Cosap, Pubblicità), la proposta nel “Manifesto per Milano” è di una riduzione e semplificazione con un servizio dedicato al calcolo e alla comunicazione dei canoni gestito con le associazioni di categoria. Occorrono, inoltre agevolazioni Imu e Tari per gli immobili sfitti.

Per la sicurezza il “Manifesto per Milano” di Confcommercio Milano individua tre ambiti d’intervento. Il primo è il contrasto a degrado, abusivismo e contraffazione. Nelle zone della movida occorrono più controlli su abusivi e irregolari nelle ore di più alta concentrazione. E serve la regolamentazione, in termini di numerosità e densità, delle licenze di somministrazione nel tessuto urbano.

Va, poi, ripristinata l’Unità Reati Predatori, ora depotenziata, per assicurare un presidio dei principali assi commerciali. Il terzo punto è un più efficace contrasto alle infiltrazioni malavitose nel settore dei pubblici esercizi. Il Comune dovrebbe aggiungere, ai controlli oggi già effettuati, accertamenti basati su diversi indicatori: come investimenti significativi senza indebitamento bancario, debiti commerciali verso terzi, troppi dipendenti in rapporto al volume d’affari, cambi di gestione frequenti (e altro).

Dal sondaggio realizzato da Confcommercio e presentato questa mattina emerge che il 73 per cento delle imprese a Milano ritiene che l’auto si sia dimostrata un mezzo sicuro con l’emergenza sanitaria. Occorre perciò mantenere un equilibrio nelle scelte che impattano sull’attività e la vita quotidiana (come le misure sulla sosta) e va favorito l’interscambio con il trasporto pubblico.

L’85% è favorevole ad un’unica App – proposta nel “Manifesto per Milano” di Confcommercio Milano – in cui convergano tutti i servizi pubblici e privati presenti sul territorio. Nel “Manifesto per Milano” si chiede inoltre di rivedere il piano delle piste ciclabili cittadine coinvolgendo le associazioni di categoria nello studio e nello sviluppo di nuovi percorsi. Le piste ciclabili vanno in realizzate in sicurezza e nelle sedi adeguate senza creare ostacoli alle attività imprenditoriali.

“Quando la realizzazione di una pista ciclabile danneggia l’accessibilità, la vivibilità e l’attrattività della città, bisogna avere il coraggio di trovare alternative”. Nel “Manifesto per Milano” si chiede, anche, di valutare l’eliminazione, nella fascia pomeridiana, del pagamento di Area C con l’obiettivo di agevolare l’accessibilità nel centro cittadino (che ha fortemente risentito degli effetti negativi generati dall’emergenza sanitaria). Mentre il 48% delle imprese chiede lo stop a un uso massiccio e generalizzato dello smart working e il 44% pensa si debba mantenere un equilibrio fra lavoro a casa e lavoro in ufficio. Nei momenti maggiori dell’emergenza sanitaria l’assenza dei lavoratori negli uffici ha “desertificato” la città con un evidente danno per tante attività economiche. Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, si rileva nel “Manifesto per Milano”, occorre riportare in presenza flussi e consumi riconducendo lo smart working al suo significato originario, che è quello di facilitare la conciliazione casa-lavoro. Nel “Manifesto per Milano” si rileva inoltre come la vocazione internazionale della città (leisure, business, congressuale) debba essere alimentata da strumenti innovativi e dalla qualificazione dell’offerta culturale cittadina. Fra i vari punti indicati: consolidare la collaborazione con Milano & Partners e potenziamento del Convention Bureau per attrarre grandi eventi; rafforzare la sinergia tra manifestazioni fieristiche e gli appuntamenti in città; incentivare un sistema di rilevazione e di analisi dei flussi turistici. Infine, Confcommercio Milano crede molto nelle Olimpiadi Milano Cortina 2026 che, si rileva nel “Manifesto per Milano”, rappresentano l’occasione su cui si misurerà la capacità cittadina di rispondere ad un nuovo grande evento internazionale di promuovere il territorio”. Viene formulata la proposta di dedicare un unico Assessorato allo Sport per una migliore sinergia con Coni, federazioni ed enti sportivi.(MiaNews)