Torna Musica Maestri in Conservatorio domenica 19 con i tableaux vivants.

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Torna, dopo il mancato appuntamento della scorsa settimana, l’VIII edizione di MUSICA MAESTRI!: domenica 19 marzo alle ore 18.00, come sempre in Sala Puccini.

SURREALE, «La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione» (René Magritte), è il titolo dello spettacolo che porta in scena cinque danzatrici del Milano Contemporary Ballet, compagnia di danza milanese, fondata nel 2015 da Roberto Altamura: si esibiranno sulla musica di Paolo Tortiglione, dando vita a una performance in quattro quadri, veri e propri tableaux vivants, ispirati ad altrettante opere di René Magritte, Il figlio dell’uomo, La riproduzione vietata, Les amants e Golconda.

Come da programma seguente.

Domenica 19 marzo

Sala Puccini ore 18.00

 

SURREALE

«La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione»

(René Magritte)

Musiche di

Paolo Tortiglione

Diego Collino flauti

Filippo Rossato fonico e regia del suono

Roberto Altamura coreografia

Milano Contemporary Ballet

Shanti Gottardo, Dafne Secco, Elisa Aluigi,

Alice Peirano, Giada Frano danzatrici

Ispirazione fondamentale per il processo creativo della performance sono alcune delle opere di René Magritte, uno dei maggiori esponenti del Surrealismo, in grado di trasformare la realtà in un affascinante mistero.

La performance si sviluppa in quattro sezioni, ispirate alle opere dell’artista in grado di creare una suggestione per dare corpo e forma alla musica e al movimento, con l’intento di realizzare per ogni quadro un vero e proprio tableau vivant.

PERFORMANCE PER CINQUE DANZATORI

QUADRO 1 – IL FIGLIO DELL’UOMO

Shanti Gottardo danzatrice

L’opera è enigmatica e misteriosa, e negli anni le sono stati attribuiti numerosi significati.

Il quadro rappresenta una critica della classe borghese, che Magritte considera ipocrita e meschina e che nell’opera viene rappresentata dall’abito formale dell’uomo. Con l’opera il pittore vuole rappresentare anche il desiderio umano di vedere cosa si nasconde dietro il visibile. Lui stesso ha così commentato l’opera: “Qui abbiamo qualcosa di apparentemente visibile poiché́ la mela nasconde ciò che è nascosto e visibile allo stesso tempo, ovvero il volto della persona. Questo processo avviene infinitamente. Ogni cosa che noi vediamo ne nasconde un’altra; noi vogliamo sempre vedere quello che è nascosto da ciò che vediamo. Proviamo interesse in quello che è nascosto e in ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere la forma di un sentimento letteralmente intenso, un tipo di disputa, potrei dire, fra ciò che è nascosto e visibile e l’apparentemente visibile”. Magritte con il dipinto vuole smuovere un sentimento nello spettatore, sia esso curiosità̀ nel sapere cosa c’è dietro la mela o frustrazione per non riuscire a vederlo, e allo stesso tempo vuole spingerlo a utilizzare la fantasia per immaginare i tratti del viso.

QUADRO 2 – LA RIPRODUZIONE VIETATA

Elisa Aluigi, Dafne Secco danzatrici

Un uomo, visto di spalle, si osserva allo specchio e non vede il suo volto, ma le sue stesse spalle.

Un dipinto che lascia spiazzati per il suo carattere surreale. Cosa è vietato per Magritte nell’essere umano? Vedersi in un solo volto. Infatti, l’uomo viene non-riflesso dallo specchio in virtù delle sue molteplici facce, della multidimensionalità̀ dell’Io che crea la personalità.

La rappresentazione dell’Io plurimo del soggetto è vietata dalle regole della morale, della giustizia, del senso comune. Come sarebbe possibile raffigurare un Io plurimo, dalle tante sfaccettature?

È come se, nel suo dipinto, l’autore volesse dirci provocatoriamente: siete proprio sicuri di poter dire “io sono fatto così?” Ogni uomo sente la necessità di trovare un equilibrio e darsi una certa coerenza, ma gli elementi che “decidiamo” di far prevalere in noi non sono gli unici, ne possediamo anche altri, più o meno sotterranei, che continuano ad esistere dentro di noi, anche opposti a quelli che mostriamo agli altri e, talvolta, anche a noi stessi.

Il dipinto vuole anche farci riflettere sul fatto che non possiamo conoscerci semplicemente guardandoci davanti ad uno specchio, bensì facendo esperienza dell’Altro e degli altri, che consente all’Io di sperimentare un continuo “altrove”.

 

QUADRO 3 – LES AMANTS

Giada Franco, Alice Peirano danzatrici

Questo bacio fra i due amanti è un’immagine decisamente conturbante, che parla di morte e di impossibilità di comunicare. Nascosti dietro i loro sudari, si scambiano un amore muto incapace di un linguaggio diverso da quello del corpo, esprimendo una forte passione nonostante la mancanza di dialogo. Possiamo considerarlo il “bacio della morte”? Un bacio tra due defunti, o in procinto di essere tali? Privati dei sensi della vista e del tatto, dell’esperienza sensibile, agli amanti è vietato di conoscersi. La riflessione a cui l’opera deve condurre l’osservatore è stata da sempre la volontà dell’artista: un’interpretazione che non deve mai giungere ad una conclusione definitiva. Nascondendo i volti, rendendoli non visibili, il pittore vuole mostrare i molteplici significati del reale attraverso nuovi punti di vista, un “vedere oltre”. Come spiega lo stesso pittore: “C’è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra.

Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente”.

QUADRO 4 – GOLCONDA

Shanti Gottardo, Dafne Secco, Elisa Aluigi, Alice Peirano, Giada Franco danzatrici

Certamente una delle tele più famose del pittore belga, raffigura una serie di uomini sospesi a mezz’aria e vestiti in maniera assolutamente identica. Si differenziano nei volti e nella direzione del loro sguardo, hanno dimensioni diverse in base alla loro distanza dall’osservatore, quelli sullo stesso piano sono perfettamente equidistanti e nel complesso non si sa se stiano cadendo dal cielo o levitando verso l’alto. L’immagine genera un senso di positività derivato dalla geometria degli elementi insieme ad una sensazione di angoscia a causa della presenza di una moltitudine di figure indistinguibili, anonime, senza alcun tipo di individualità riconoscibile: qualcuno ha visto in questa rappresentazione una critica all’omologazione, alla standardizzazione, alla meccanicità della routine, mettendo in luce il rapporto tra uomo e lavoro che sopprime le peculiarità di ogni individuo in nome del progresso.

INTERPRETI

Roberto Altamura si trasferisce all’età di sedici anni dal Sud Italia a Milano per studiare alla Scuola Professionale Italia Danza.

Completa la sua formazione relativa alla danza contemporanea con maestri e compagnie di spicco del panorama della danza italiana e nordeuropea.

Dal 2005 danza per la compagnia Leggere Strutture di Bologna ed è stato danzatore nel musical Dracula opera rock, prodotto da David Zard. Danza per Caroline Bo a Marsiglia e in Orfeo ed Euridice, regia di Graham Vick e coreografia di Ron Howell.

È nella Compagnia di danza contemporanea del Teatro Marrucino di Chieti e del Circuito teatrale abruzzese, dove ha lavorato con Mario Piazza, Francesca La Cava e Massimo Cerruti nelle produzioni dei Carmina Burana, di Les Noces, di Coppélia e di K2007.

Con la Compagnia di danza Corpi Mobili di Milano ha partecipato allo spettacolo Le Donne, la guerra e l’amore con la coreografia di Sabrina Camera; con la stessa compagnia, ha danzato per l’apertura del concerto di Ludovico Einaudi.

Ha partecipato al Festival Oriente Occidente, dove ha ricevuto il premio della critica da Elisa Guzzo Vaccarino come miglior danzatore dell’edizione 2009 del Premio Danz’è.

Con la sua coreografia CUori IMPerFEtti, al Concorso AAA Wanted Choreographers 2009, organizzato da WDA Europe, in collaborazione con ITI/UNESCO, si è classificato tra i primi cinque finalisti.

Da settembre 2011 dirige Milano City Ballet.

Ha collaborato con Dancepointe Academy di Singapore ed è stato ospite con le sue classi a Vienna nell’ambito dell’International Ballet Days Festival per le edizioni 2013 e 2014.

Nel 2017 e nel 2018 è stato ospite alla Dongduck Women’s University e la Kookmin University di Seoul nell’ambito di Vibe Dance Competition.

Ha lavorato per Classes in Glass, progetto di Fredy Franzutti, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e la Fiera del Levante. È stato ospite alla Brussels International Ballet School e al Ballerino Dans Studio in Belgio. Nel 2021 è stato insegnante ospite e giudice per il concorso Dancarte a Faro, in Portogallo, e nel 2022 insegnante ospite per Bolzano International Workshop.

È coreografo per eventi come il Salone Internazionale del Mobile di Milano e la Milano Fashion Week e collabora per brand come Dolce&Gabbana, Twinset, Puma, Herno, Huawei e collabora con testate come Vanity Fair e Repubblica. Nel 2015 ha fondato il Milano Contemporary Ballet, di cui è anche direttore artistico, progetto che unisce formazione e lavoro per giovani danzatori, in collaborazione con lo Studio Wayne McGregor di Londra, rievocando opere come Entity, FAR e Polar Sequenze. Tra il 2015 e il 2018 si dedica alla produzione di opere apprezzate in tutta Italia, come Connections, Cenerentola, Chronos e TrediTre, quest’ultima rappresentata nel giugno 2016 a New York all’interno di IDACO NY, Contemporary Art Festival.

Nel 2018 ha collaborato con il regista londinese Joe Connor per la realizzazione del nuovo video della pop star britannica Sam Smith, ed è coreografo per il programma Cyrano su Rai3.

Nel 2021 inizia la sua collaborazione con l’Ecoteatro di Milano come coreografo per gli allestimenti teatrali della stagione di prosa e danza.

 

Milano Contemporary Ballet. Roberto Altamura fonda Milano Contemporary Ballet nel 2015. La compagnia ha collaborato con lo Studio Wayne McGregor, rimettendo in scena lo spettacolo di repertorio Entity. Inoltre, Milano Contemporary Ballet ha prodotto TREdiTRE, diretto e coreografato da Roberto Altamura, e Connections, di Roberto Altamura e Vittoria Brancadoro.

Dopo la tournée Entity – TREdiTRE – Connections al Teatro di Milano, al Teatro Comunale di Corato in Puglia, al Teatro Nuovo di Napoli e al Teatro Civico di Vercelli in Piemonte, la compagnia è stata invitata, nel dicembre del 2015, come ospite per Roma for Dancing festival e nel maggio del 2016 per il festival Grugliasco in Danza.
Il 27 maggio 2016, Rai 5, canale televisivo nazionale, ha dedicato uno spazio a Milano Contemporary Ballet nel programma Memo – L’agenda culturale. A settembre 2016, la compagnia rimette in scena FAR di Wayne McGregor.

Roberto Altamura e Vittoria Brancadoro creano una nuova versione contemporanea di Cenerentola, su musiche di Sergej Sergeevič Prokof’ev. Oltre alla tournée FAR – Cenerentola nel 2017, la compagnia è stata nuovamente invitata a al Festival Grugliasco in Danza con TRE di TRE.

A giugno 2017, Milano Contemporary Ballet viene selezionato con TREdiTRE, per il Festival IDACO nyc – Italian Dance Connections a New York, esibendosi al Baruch Performing Arts Center, all’Istituto Italiano di Cultura e all’Italian- American Museum di Manhattan.

A novembre la compagnia è stata invitata al Festival di danza contemporanea Vuoti Urbani allo Spazio MIL di Milano e Far – Cenerentola è stato nuovamente prodotto a novembre dal Teatro Fonderia Leopolda di Follonica in Toscana. Nel 2018 è stata rimette in scena Polar Sequences di Wayne McGregor. Lo spettacolo Polar Sequences – CHRONOS, la nuova produzione di Roberto Altamura e Vittoria Brancadoro, è andato in scena in diversi teatri italiani. Nello stesso anno si sono svolte due importanti collaborazion, i ballerini del Milano Contemporary Ballet hanno infatti danzato nel video musicale del singolo Pray di Sam Smith, diretto dal britannico Joseph Connor.

Nel 2022 il nuovo lavoro Duediuno è stato selezionato per il festival Exister di Milano e il Borderline Festival di Torino.

 

Shanti Gottardo si avvicina alla danza classica a 7 anni.

Dal 2014 inizia il suo percorso al MilanoCityBallet, dove studia danza classica, modern e danza contemporanea.

Durante questi anni ha partecipato a concorsi e stage, ottenendo premi e borse di studio, come la borsa di studio per partecipare al Summer Dance Intensive dell’Alvin Ailey American Dance Theater 2023, assegnata dalla giuria del concorso World Dance Award di Como.

 

Dafne Secco ha 21 anni ed è nata a Venezia.

Ne aveva 4 quando ha iniziato danza nella scuola di Edda Marcialis.

Nell’ambito della Biennale di Venezia ha danzato in La Casina dei biscotti di Virgilio Sieni e RewindOmaggio a Café Müller di Daria De Florian e Antonio Tagliarini.

Ha avuto modo di studiare con molti maestri, ricevendo diversi riconoscimenti e borse di studio.

Nel 2020 viene ammessa al Pôle National Supérieur de Danse Rosella Hightower diretto da Paola Cantalupo, dove ha modo di lavorare con i coreografi Juan José Garcìa Fernandez e Sylvie Guillermin. Nel 2021 si unisce al Milano Contemporary Ballet, con cui ha avuto l’occasione di danzare il solo Bach Suite coreografato da Roberto Altamura e di danzare per la compagnia Déjà Donné diretta da Virginia Spallarossa, debuttando a Firenze con il solo Pink Lady.

 

Elisa Aluigi, 18 anni, è cresciuta a Lucrezia, in provincia di Pesaro-Urbino.

A 8 anni ha iniziato a studiare hip-hop, per poi dedicarsi allo studio della danza classica e modern alla scuola Progetto Danza. A 14 anni si è avvicinata al mondo della danza contemporanea.

Dal 2020 ha proseguito gli studi presso il Balletto Di Toscana, a Firenze, diretto da Cristina Bozzolini. Nel 2022 si unisce a Milano Contemporary Ballet.

 

Alice Peirano ha 19 anni e viene dalla cittadina ligure di Diano Marina.

Ha cominciato a studiare danza appena compiuti i 3 anni. Con il maestro Matteo Donetti ha presto iniziato un percorso intensivo, durante il quale ha preso parte a numerosi stage e concorsi nazionali ed internazionali, che le hanno permesso di lavorare con importanti maestri e coreografi. Nel 2018 è stata invitata dal maestro Biagio Tambone ad entrare al Centro Formazione Aida di Milano, diretto da Marisa Caprara, dove si è diplomata. Lo scorso anno ha partecipato alla produzione Lo Schiaccianoci del Balletto di Milano, esibendosi in tutta Italia. Nel 2022 si è unita a Milano Contemporary Ballet.

 

Giada Franco ha 21 anni e ha iniziato a danzare quando ne aveva tre. Ad undici anni si è trasferita a Berlino, dove ha frequentato la Staatliche Ballettschule, per poi tornare in Italia e studiare presso Il Balletto di Castelfranco Veneto diretto da Susanna Plaino, dove si è diplomata nel 2018.

Nel 2021 si è unita al Milano Contemporary Ballet, dove ha avuto l’opportunità̀ di prender parte al duo DueDiUno coreografato da Roberto Altamura, presentato al Borderline Arte Festival e al Festival Exister 22 a Milano.

 

Diego Collino e Paolo Tortiglione

sono docenti, da oltre 30 anni, rispettivamente di Flauto e Composizione, attualmente al Conservatorio di Milano.

Innumerevoli le loro attività in campo nazionale e internazionale.