Milano City Studios, il bilancio dell’attività ad un anno dall’apertura.

Leva di sviluppo e locomotiva trainante del Paese. Epicentro attrattivo dall’animo cosmopolita. Fulcro di tendenze, mode, avanguardie, in perenne fermento fra stimoli culturali e vivacità artistiche. ‘Milan l’è un gran Milan’, poi è arrivato il Covid e Milano, come tante altre grandi città, è stata ferita nelle proprie certezze. Ma non si è mai fermata del tutto. Un anno fa esatto, nei giorni in cui il virus si manifestava in tutta la sua pericolosità, Big Spaces – società di Venue Management che individua e gestisce spazi di eccellenza – lanciava un ambizioso progetto per la città destinato nel giro di pochi mesi a diventare un punto di riferimento per la Event Industry italiana e per i mercati delle produzioni televisive, pubblicitarie, cinematografiche e musicali.

Il 24 giugno 2020 nasceva Milano City Studios: un hub innovativo per la produzione di eventi e contenuti. Oltre 20mila mq, fra spazi indoor e outdoor tra i grattacieli e le aree verdi dell’iconico distretto milanese di Portanuova. Spazi ad alto contenuto tecnologico e dal forte impatto visivo. Come The Studio, 1200 mq ideali per realizzare produzioni digitali anche particolarmente complesse. Come The Theatre, un teatro di posa di 3000 mq per riprese one shot, lunghe produzioni o per eventi live di grandi dimensioni. O, ancora, come The House, una soluzione su due livelli ubicata all’interno della sede di Fondazione Riccardo Catella, pensata per eventi streaming e in presenza. Ma anche grandi spazi openair, come The Square e The Park che, distribuiti in più aree, si aprono nei luoghi simbolo di Portanuova, ovvero Piazza Gae Aulenti e il Parco Biblioteca degli Alberi di Milano.

A monte, un business plan strutturato da Andrea Baccuini, partner e ceo di Big Spaces, e un accordo con COIMA (l’SGR che ha in gestione i fondi di Portanuova).

 

Parlano i numeri

  • Complessivamente, in un anno di attività, gli Studios sono stati ‘occupati’ per 534 giornate di produzione, traguardo allineato con i più ottimistici pronostici iniziali. A trainare la corsa sono stati soprattutto gli spazi outdoor che hanno risentito meno dei limiti e degli impedimenti connessi alla diffusione del Covid.

 

  • Ben 91 (di cui 65 italiane e 26 straniere) sono state le case di produzione e le realtà aziendali che, attive in ambiti diversi (dall’automotive alla moda, dal food&beverage al pharmacare…), nei mesi passati hanno scelto gli Studios per il lancio internazionale di nuovi prodotti e la realizzazione di shooting pubblicitari, produzioni TV e cinematografiche, eventi digitali, installazioni, pop-up e temporary store capaci di dare visibilità alle più variegate tipologie di prodotti, in un contesto davvero unico. Un paio di esempi possono servire a rendere l’idea. É stato proprio negli spazi dei Milano City Studios che Audi, non più tardi di due mesi fa, ha realizzato il lancio in anteprima assoluta del modello Q4 e-tron, il primo SUV Audi nativo elettrico, e che Netflix ha ambientato una gran parte delle riprese in esterna della serie Zero.

 

  • Buoni e incoraggianti anche i segnali dal fronte occupazionale: sono state circa 3.800 le persone che nel corso dell’anno hanno lavorato alla produzione di eventi e contenuti all’interno degli Studios.

 

  • Fin da subito gli operatori del settore hanno mostrato un vivo interesse nel progetto. Sono state 600 le visite di new business organizzate per presentare, far conoscere nel dettaglio, tutte le potenzialità degli Studios.

 

 

 

“Nati in piena emergenza sanitaria, i Milano City Studios sono la dimostrazione di come una buona idea possa diventare realtà anche in un periodo complesso. Mi piace pensare che siano un esempio positivo, uno stimolo al fare e al coraggio di osare. Tante cose sono successe in questi 12 primi mesi di operatività. Oggi festeggiamo il nostro primo compleanno, è quindi il momento giusto per bilanci e considerazioni anche alla luce dei recenti ampliamenti effettuati e in vista dei prossimi sviluppi.” afferma Andrea Baccuini. Nel frattempo, il mercato lancia i primi segnali di ripresa: stanno ripartendo gli eventi live e si comincia a sentire i ciack di nuove produzioni cine-televisive. “Non credo sia un caso – riprende Baccuini – che Anica abbia appena annunciato la nascita di una Academy con l’obiettivo di formare figure altamente specializzate per il settore degli audiovisivi in risposta alla crescente richiesta di profili di elevata competenza.

 

 

Un punto di riferimento per il mercato. Una landing area per Milano

Fin dagli esordi, il progetto si è posto un obiettivo sfidante: riuscire a posizionare il distretto di Portanuova come una vera e propria landing area per agenzie di comunicazione, broadcaster, etichette discografiche, case di produzione e per chi è chiamato a creare contenuti live o digitali. L’obiettivo è stato centrato: i Milano City Studios si sono affermati come un hub di location in grado non solo di garantire una gamma completa di servizi e soluzioni, ma anche di regalare scenari iconici e linfa creativa. Gli Studios hanno inoltre mantenuto la promessa iniziale di porsi come un progetto per la città e di avviare collaborazioni con istituzioni, università e scuole. Ne è un esempio concreto il coinvolgimento, nel palinsesto degli eventi aperti alla cittadinanza e agli studenti in occasione della scorsa edizione di Milano Movie Week, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune con l’obbiettivo di valorizzare la filiera del cinema.