“Cerco un Uovo Amico!” Ultimi giorni per scegliere le uova solidali ed aiutare i bambini con il neuroblastoma.

Rimane solo una settimana per prenotare le uova di Pasqua dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma Onlus. Solo una settimana per scegliere le uova due volte buone: perché è delizioso il loro cioccolato e perché il ricavato finanzia la ricerca contro i Tumori Solidi Pediatrici. Scegliere le uova di Pasqua dell’Associazione Neuroblastoma è un dono di vita e speranza per centinaia di bambini malati. Le prenotazioni possono essere fatte fino al 23 marzo, online, telefonicamente o via e-mail



Anche quest’anno sono tantissimi i sostenitori che hanno già scelto le uova solidali del Bambino con l’Imbuto. In prima linea per combattere i Tumori Pediatrici si sono mobilitate le Forze dell’Ordine e le Forze Armate che come sempre hanno risposto con grande generosità. Anche tante scuole, nonostante le difficoltà causate dal Covid-19, hanno sostenuto la campagna “Cerco un Uovo Amico!”. Insieme a loro enti pubblici e molte aziende che, sebbene stiano vivendo momenti sicuramente non facili, hanno comunque scelto di non far mancare il loro aiuto alla ricerca. Motivo di grande orgoglio è il fatto che la metà delle prenotazioni di quest’anno venga da nuovi donatori che per la prima volta abbracciano la causa dell’Associazione. Questo significa che il messaggio solidale si sta diffondendo e che sempre più persone vogliono aiutare i bimbi malati di Tumore.

Cresce anche il numero delle scuole, delle società e dei privati che hanno deciso di regalare agli ospedali della propria città o ai centri di cura in prima linea nella Lotta al Covid-19 le uova di Pasqua dell’Associazione Neuroblastoma. La prima a farlo è stata, l’anno scorso, una scuola di Massa Carrara che, per ogni uovo prenotato, ha deciso di donarne altrettanti all’Ospedale di zona regalando un momento di gioia e dolcezza ai piccoli pazienti e al personale medico e paramedico. Da allora i numeri delle donazioni si sono decuplicati, per quello che è un gesto due volte generoso: un gesto che aiuta la ricerca e allo stesso tempo offre un sorriso a chi trascorre la Pasqua in ospedale.

Nonostante il grande sforzo fatto anche sul territorio da supporter e volontari, la pandemia rischia di ridurre, per il secondo anno consecutivo, le donazioni e di non permettere all’Associazione Neuroblastoma di raggiungere i risultati sperati. Risultati che non sono semplici numeri, ma che concretamente si trasformano in laboratori, sostegno ai ricercatori e speranza di vita per tanti bambini malati.

Le uova di cioccolato Barry Callebaut da 300 g possono essere ancora prenotate sul sito dell’Associazione (https://neuroblastoma.org/ANB-store/cerco-un-uovo-amico), telefonicamente ai numeri 010-9868319 e 010-9868320, oppure scrivendo a pasqua@neuroblastoma.org. Per le uova al latte e fondente la donazione è di 12 euro, mentre per il nocciolato di 15 euro. Verranno consegnate direttamente a domicilio in totale sicurezza. Per garantire che arrivino entro Pasqua si consiglia di effettuare l’ordine non oltre il 23 marzo.

Grazie all’aiuto di tanti donatori, la ricerca negli anni ha potuto fare grandi passi aumentando sensibilmente le speranze di vita dei piccoli ammalati. Ma ancora oggi solo un bambino su tre sopravvive a una diagnosi di Neuroblastoma. Inoltre il Coronavirus sta mettendo ancora più in pericolo le vite dei piccoli pazienti malati e immunodepressi.

La Campagna pasquale rappresenta quasi la metà della raccolta fondi dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma Onlus’ spiega la presidente, Dott.ssa Sara Costa ‘Purtroppo le restrizioni imposte dalla pandemia lo scorso anno hanno ridotto drasticamente le donazioni, ma la ricerca non può essere messa in pausa. Per questo è fondamentale farla ripartire con ancora più determinazione. Per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: a Pasqua scegliete l’uovo del bambino con l’Imbuto’.

Progetto Genedren

I fondi raccolti con “Cerco un Uovo Amico!” sono devoluti al Progetto Genedren, il primo studio europeo che vuole identificare le alterazioni genetiche ereditate dai bambini e che portano all’insorgenza del Neuroblastoma. Una volta individuate tali alterazioni, sarà possibile studiare le specifiche molecole che le ‘disattivano’, procedendo così alla creazione di farmaci mirati e sempre più efficaci per i bimbi che non rispondono alle cure tradizionali.

Il Progetto Genedren si sviluppa attraverso una rete tra diversi centri di Ricerca di eccellenza in Italia: il CEINGE (Centro di Biotecnologie Avanzate) dell’Università di Napoli, il Laboratorio della Fondazione Neuroblastoma presso l’Istituto Città della Speranza di Padova, il CIBIO (Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata) dell’Università di Trento, la Biobanca dell’Istituto G. Gaslini e il DIMES (Dipartimento di Medicina Sperimentale) dell’Università di Genova. Il Coordinatore del Progetto è Mario Capasso, Professore Associato di Genetica Medica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

 

Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma O.N.L.U.S.
L’Associazione è nata il 23 luglio 1993 presso l’Istituto “G. Gaslini” di Genova per iniziativa di alcuni genitori direttamente coinvolti e di oncologi che ne curavano i bimbi ammalati. Il proposito dell’Associazione è sconfiggere il Neuroblastoma e i Tumori Solidi Pediatrici, finanziando progetti di ricerca innovativi, volti ad individuare nuove ed efficaci terapie e cure personalizzate.

 

 

Il Neuroblastoma
Il Neuroblastoma è un Tumore Infantile che colpisce i bambini fino a 10 anni di età. Insieme ai Tumori Cerebrali è considerato la prima causa di morte e la terza neoplasia più frequente dopo le Leucemie e i Tumori Cerebrali Pediatrici. Nel mondo l’incidenza complessiva è di circa 15.000 nuovi casi all’anno, di cui 140 circa in Italia. Il Neuroblastoma rappresenta il 10% di tutti i Tumori Pediatrici (il 50% di quelli diagnosticati nel 1° mese) ed è di gran lunga il più frequente nei primi 5 anni di vita. Grazie alla Ricerca sostenuta dall’Associazione sono stati fatti importanti passi avanti. Negli anni Novanta l’aspettativa di sopravvivenza per i casi con prognosi più favorevole era al 25%, oggi è salita fino al 65%. Nei casi di Tumori particolarmente aggressivi con prognosi sfavorevole si è passati dall’8 al 40% di sopravvivenza.