Infrazione europea per inquinamento da nitrati: Lombardia primato negativo per emissioni dal comparto zootecnico.

Azienda Agricola "Soto al Croz" di Corradi e Caneppele, produttori di latte per formaggio Vezzena (Lavarone) maggio 2012

La Lombardia è al centro della procedura di infrazione che, di qui a poche settimane, potrebbe vedere l’Italia deferita alla Corte di Giustizia Europea per violazione della direttiva nitrati. La Commissione Europea incalza il Governo italiano chiedendo di proteggere meglio e di più la popolazione e gli ecosistemi dall’inquinamento da nitrati prodotti dall’agricoltura e dall’allevamento.

In questo quadro la Lombardia è la regione che primeggia non solo in Italia, ma anche in Europa, per la dimensione eccessiva del proprio patrimonio zootecnico, e quindi anche per l’enorme produzione di deiezioni da gestire. Ma è anche la regione che si è dotata di una regolamentazione per lo spandimento dei liquami zootecnici che elude il divieto di utilizzo in inverno: un divieto che è motivato dal fatto che, durante il periodo del riposo vegetativo, le colture non sono in grado di assorbire i composti azotati presenti nei liquami che, invece di fungere da nutrienti per le piante, si trasformano inevitabilmente in inquinanti, finendo per affliggere lo stato di salute di corsi d’acqua, delle falde acquifere e dell’aria, a causa del rilascio di enormi quantità di ammoniaca nell’atmosfera, causa principale della formazione di particolato secondario disperso nell’atmosfera.

 

«In pianura padana, e specialmente nelle province in cui è presente la zootecnia intensiva, da una settimana stiamo respirando aria con livelli di polveri sottili fino al triplo del limite di legge – sottolinea Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia –. Una situazione di grave inquinamento dovuta anche al fatto che la Lombardia, a differenza delle altre regioni del nord, non ha ancora attivato le limitazioni del caso: fino alla giornata di ieri in tutta la pianura padana si assisteva a grandi spandimenti di liquami, mentre la qualità dell’aria continuava a deteriorarsi».

 

Legambiente Lombardia all’inizio del 2020, ha denunciato proprio alla Commissione europea l’infrazione delle norme comunitarie contestando la circolare del 2019 dell’allora MIPAAF, che per venire incontro agli allevatori del Nord aveva autorizzato l’impiego di liquami anche nei mesi in cui vige il divieto di spandimento, denunciando inoltre alla Commissione europea la supposta violazione di ben quattro direttive comunitarie, in materia di acque, aria, rifiuti e inquinamento da nitrati, e rilevando in Lombardia il picco di inquinamento da ammoniaca e polveri sottili proprio nei giorni in cui la Regione ha disposto la possibilità di spandimento di reflui zootecnici.