Triennale Milano presenta insieme a Lavazza Group, partner istituzionale con cui condivide l’approccio multidisciplinare della ricerca nelle arti visive, l’installazione Kit eliminacode multifunzione (fichi d’India) di Luca Staccioli.
L’opera è visibile all’interno del Caffè Triennale – spazio espositivo che accoglie installazioni temporanee dedicate alla natura e alla sostenibilità – e succede a GL 03 di Andrea Branzi, Under a Coffee Tree di Francis Kéré, Terra-cotta, Plastic Pots and Chai and Chinese Hibiscus di Lorenzo Vitturi e Saetta (Totem) di Alice Ronchi.
Le opere di Luca Staccioli sono spesso legate a operazioni di denuncia del sistema di consumo contemporaneo e alla possibilità di metamorfosi e rinascita che guarda alla natura come prima fonte di ispirazione. Pensate come narrazioni, mettono in discussione i processi di omologazione estetica e identitaria, e la loro influenza sulla competitività, il valore, le aspettative e lo sfruttamento dell’emotività da parte dei mass-media. I lavori di Staccioli trasformano gli oggetti quotidiani, modificandone la grandezza, cambiando i materiali, eliminandone la funzione, per creare nuove forme e storie.
La serie di lavori in ceramica Kit eliminacode multifunzione (fichi d’India) realizzata dall’artista nel 2024 prende ispirazione dalla continua trasformazione del paesaggio e da come gli esseri viventi si adattino a esso. La chiocciola di un kit eliminacode è sottoposta a un processo di trasformazione, passando da oggetto di uso comune e banale a matrice di un corpo vivo. Questi nuovi organismi, dalle forme totemiche e dai colori e sfumature antirealistiche, si ispirano ai fichi d’India non solo nella forma, ma anche nella capacità di generare gruppi naturali per proteggersi e moltiplicarsi. Sottraendo l’oggetto-matrice alla propria funzione originaria, l’artista apre le porte a nuove possibilità poetiche di metamorfosi, narrazione e rinascita.
L’installazione si inserisce in un percorso di promozione e valorizzazione della scena artistica italiana avviato da Triennale da alcuni anni, a cura di Damiano Gullì, che ha visto coinvolti artiste e artisti italiani di diverse generazioni, caratterizzati dalla capacità di muoversi con disinvoltura tra diverse discipline, mezzi e tecniche.
Luca Staccioli
Nato a Imperia nel 1988, Luca Staccioli è un artista visivo e ricercatore che attualmente vive e lavora a Milano. La sua pratica artistica include il video, la fotografia, il suono, la scultura, il ricamo, il disegno e il collage.
Tra le mostre personali: Wake-up call, ArtNoble gallery, Milano, 2023; Ricreazione Osservatorio Futura, Torino, 2022; Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà, State of, Milano, 2021; Donner à voir, Fondazione Adolfo Pini, Milano, 2018/2019; The other other, familiar other, Bite the saurus, Roit Studio, Palazzo Marigliano, Napoli, 2018; Studio Visit mostra bi-personale, Casa Museo Masaccio, Casa Museo Giovanni Mannozzi, San Giovanni Valdarno, Arezzo, 2017; Je m’ouvrais pour la première fois à la tendre indifférence du monde, Waiting Room, Trento, 2017. Tra i premi vinti: Exibart Prize, 2022; Premio Fabbri per l’arte contemporanea, 2018; Borsa di studio Fondazione Pini 2018;
Secondo premio Talent Video Awards, Careof, Mibact 2017.