Short-Circuits, Chen Zen espone all’Hangar Bicocca.

L'opera dell'artista Chen Zhen "The voice of Migrators" del 1995 ed esposta all'Hangar Bicocca nell'ambito della mostra Chen Zhen Short-circuits aperta al pubblico dal 15 Ottobre 2020 al 21 Febbraio 2021. Milano 13 Ottobre 2020. ANSA / MATTEO BAZZI

L’arte intesa come cura e purificazione dalla malattia, l’interdipendenza tra materiale e spirituale, lo scontro-incontro tra espressività orientale e occidentale, la riflessione su globalizzazione versus tradizione.

Sono alcuni dei complessi temi affrontati da Chen Zhen, il grande artista nato a Shanghai e poi trasferitosi a Parigi, le cui opere sono al centro della retrospettiva ‘Short-Circuits’, curata da Vicente Todolì e aperta dal 15 ottobre al 21 febbraio 2021 al Pirelli HangarBicocca di Milano.

Nei grandi spazi ex industriali sono oltre venti le installazioni di grande potenza e su larga scala, realizzate negli ultimi 10 anni di carriera fino alla scomparsa dell’artista nel 2000. Un percorso che comprende anche opere come Jue Chang, Dancing Body-Drumming Mind (The Last Song), nate per essere “attivate” con gesti come la percussione e lo sfioramento delle pelli, e altre che invitano alla riflessione sul tema del consumismo come la maestosa ‘Fu Dao/Fu Dao, Upside-Down Buddah/Arrival at Good Fortune’.

“Questa mostra dà molte emozioni e consente di immergersi in un mondo molto speciale”, ha detto Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli HangarBicocca durante la presentazione questa mattina. Il direttore artistico Todolì ha sottolineato che “per Chen Zhen, scoprire di essere affetto da una malattia incurabile è stata un’epifania. Da quel momento ha messo nelle sue opere tutte le sue riflessioni su questo tema”. Inoltre, ha aggiunto, il suo percorso è stato arricchito dal suo trasferimento in Francia. “Quando due culture così diverse si incontrano, è come un big bang. E’ così che nasce la creatività”. (ANSA).