GIOVANNI PRANDINI, al tempo Ministro dei Lavori Pubblici, negli anni ’90, agli italiani, prometteva “Una CASA bella”.
Leggendo il Rapporto confezionato dal Prof. Carlo Cottarelli sull’emergenza casa a Milano, mi permetto di farvi partecipi dei dati elaborati a partire dal 1971.
MILANO 1971 – Il censimento degli abitanti registrava una popolazione residente pari a 1.732.068, che formavano 619.610 in un parco immobiliare di 645.195 abitazioni.
Nel 1973 i residenti a Milano hanno raggiunto il massimo della palazione, pari a 1.743.427 unità, prima che iniziasse l’emigrazione dalla città di Milano, fino ad arrivare al minimo storico di 1.242.123 del 2011, prima del ritorno degli immigrati a preferire Milano come residenza.
MILANO ha perso in 38 anni 501.304 abitanti, dal 1973 al 2011.
Dal 2012 ad oggi i residenti sono aumentati di 130.720 unità, fino ad arrivare a registrarne 1.372.843.
Dal 1975, con la nascita della prima “Giunta rossa” a Palazzo Marino, MILANO ha attraversato importanti crisi nelle attività edilizie, sono evidenti i disastri finanziari causati, negli anni, dalla speculazione edilizia.
I vari studi presentati per dare una casa a tutti i richiedenti non hanno avuto accoglienza e oggi si urla alla “Emergenza Casa”.
Volendo azzardare, senza essere presi in seria considerazione, una previsione per i prossimi anni, immaginando “Nuove PROSPETTIVE per MILANO 2048 Regeneration.
Il Rapporto del Prof. Carlo Cottarelli, registra 1.419.100 residenti nel 2023 e stima di raggiungerne 1.483.400 nel 2039, prevedendo di incrementare il patrimonio abitativo di circa 9.300 case all’anno.
Riprendendo l’analisi di vecchi studi pubblicati, ipotizzo la MILANO del 2048, col la celebrazione del bicentenario delle “Cinque giornate di Milano)(Insurrezione 18 – 22 marzo 1848).
2048 – Abitanti 1.520.000, con un incremento di 101.000 residenti.
Fabbisogno nuove abitazioni 60.000, pari a 2.500 all’anno, a partire dal 2026.
Oltre alla costruzione di nuovi edifici, rigorosamente “Green”, si dovrà programmare un serio piano di “Rigenerazione Programmata” a partire dal Patrimonio Publico con il coinvolgimento dei “Privati”.
Fausto Bagnato
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