Affitti brevi, a Milano il ritorno del viaggiatori internazionali – record occupazione a giugno.

L’offerta di case per affitti brevi a Milano non è ancora tornata ai livelli di gennaio 2020, quando contava oltre 14mila alloggi (analisi Centro Studi Italianway su dati airDNA): a maggio 2022 si rileva infatti un’offerta di 10,8mila case, con una marcata crescita da febbraio 2022 in avanti, in vista della Design Week.

Gli affitti lunghi a Milano durano in media 18 mesi, con frequenti cambi di inquilino, che comportano manutenzioni, pagamento di commissioni, periodi di inattività ed i proprietari che in massa si erano spostati sugli affitti di lungo periodo – spiega Marco Celani AD Italianway che è il primo property manager in città con 460 immobili gestiti – stanno tornando agli affitti brevi, spesso scottati da brutte esperienze legate a insoluti e contenziosi, ma anche spinti dalla volontà di non occuparsi in modo diretto della gestione e dal desiderio di una maggiore redditività e parziale disponibilità dell’alloggio. Stanno tornando anche i proprietari che comprano case appositamente per destinarle alla messa a reddito attraverso gli affitti brevi, anche guidati dalla sicurezza del mattone rispetto alla turbolenza dei mercati finanziari, causata da post pandemia e guerra”.

TASSO DI OCCUPAZIONE RECORD: nei primi 15 giorni di giugno 2022 il tasso di occupazione sulla città è del 90,5%, performance ottima dovuta al Salone, ma in linea con i risultati brillanti dei mesi precedenti (intorno al 90% da marzo in avanti).

Risultati legati anche alla quantità di eventi sportivi, concerti, convegni e convention: la percezione è che le persone abbiano una grande voglia di tornare a stare insieme e spostarsi per partecipare ad attività collettive coinvolgenti. Sta andando molto bene l’ordinato di prenotazioni dei week end estivi, segno che Milano, oltre a essere una destinazione business sta ripartendo anche come località leisure. Settembre ha già un ottimo posizionamento per il Gran Premio di Monza, mentre sui concerti il tasso di riempimento arriva molto sotto data, segno che le persone si decidono e prenotano all’ultimo.

I DATI DEL CENTRO STUDI ITALIANWAY RELATIVAMENTE AL PERIODO 1 GENNAIO – 31 MAGGIO

GIRO D’AFFARI ITALIANWAY SOLO SU MILANO NEI PRIMI 5 MESI 2022: circa 4.7M (milioni) contro i 3,9M del 2019 (miglioramento del 20%) con una diminuzione del numero degli ospiti da 20mila a 17mila (-27%, segno che sono aumentati i soggiorni di persone singole legate al business travel e diminuita l’incidenza del turismo, soprattutto delle famiglie).

FINESTRA DI PRENOTAZIONE (QUANTO TEMPO PRIMA DEL SOGGIORNO SI PRENOTA) E FINALITÀ DEL VIAGGIO Altro elemento che è cambiato drasticamente è la finestra di prenotazione che è raddoppiata da 13 giorni a 26, elemento che indica una maggiore e anticipata pianificazione del viaggio. Infatti le finalità di viaggio sono cambiate, prevalendo il business travel verso il leisure ed essendo diminuite molto le prenotazioni da parte delle famiglie.

NUMERO DI NOTTI PRENOTATE E TARIFFA MEDIA Il numero di notti è sostanzialmente in linea con il 2019, con un lieve incremento (+4%) da 32mila a 34mila notti, mentre la tariffa media è cresciuta da 121 a 139€ (+15%), trend sempre in linea con le mutate motivazioni di viaggio.

RITORNO VIAGGIATORI STRANIERI IN CITTÀ + PRESENZA ITALIANI Le nazionalità che hanno soggiornato a Milano sono diminuite da 127 dei primi 6 mesi 2019 a 106 del 2022, riflettendo le restrizioni dovute agli strascichi del COVID. La quota di ospiti italiani è rimasta sostanzialmente invariata (intorno al 46%), con i francesi che hanno scalzato i russi dalla seconda posizione passando dal 3,9% al 5,5% (i russi invece dal 6,5% del 2019 al 1,8% del 2022): i russi spendevano 115€/notte nel 2019 e sono passati a 127€/notte nel 2022). Inglesi, americani e tedeschi sono più presenti rispetto al 2019, tutti passati dal 3,5% al 5%. Per quanto riguarda i cinesi sono praticamente scomparsi: erano il 2% nel 2019 e sono lo 0,4 nel 2022 con capacità di spesa leggermente diminuita (142€/notte nel 2019 contro 138€/notte del 2022).

IDENTIKIT DEI VIAGGIATORI STRANIERI CHE SCELGONO MILANO E CAPACITÀ DI SPESA L’età media si è abbassata da 39 anni a 37 anni, pur essendo diminuito il numero di nuclei familiari, segno che sono aumentati i viaggiatori in coppia, per lavoro e viaggiano meno gli anziani, probabilmente a causa di un residuo di timore nell’allontanarsi da casa. Si conferma il fatto che i viaggiatori americani e in generale di lungo raggio spendono di più degli europei (142€/notte contro i 123€/notte degli europei) e in particolare degli italiani che in media spendono 110€/notte.

CASE PIÙ PRENOTATE Le case più prenotate sono quelle che, anche grazie al livello di dettaglio offerto dalle foto e dalle descrizioni online, hanno spazi che consentono di lavorare negli appartamenti, scrivanie o salotti con sedute comode e una qualità e quantità delle dotazioni adatto ad ogni utilizzo. I trilocali sono molto gettonati per i soggiorni più lunghi, mentre i bilocali sono i preferiti nelle zone caratterizzati dai locali. Meglio se con terrazze o spazi esterni.

COME È ANDATA PER IL SALONE DEL MOBILE “Il Salone del Mobile – è l’analisi dell’AD Marco Celani – è stato prenotato con largo anticipo, anche se quest’anno gli espositori hanno soggiornato mediamente per i soli giorni di esposizione e poi sono ripartiti. Invece, i visitatori tendenzialmente hanno allungato i soggiorni fino al week end, anche grazie ai tanti eventi e attività fuori salone che si sono prolungati rendendo la città interessante e attrattiva. Altissimo il numero di ingressi e uscite ogni giorno. Rispetto al mondo alberghiero rileviamo che gli hotel si sono riempiti per questa edizione molto prima delle case e hanno tenuto tariffe molto elevate anche sotto data”.

Analizzando le presenze nella sola città di Milano e nei soli 5 giorni del Salone, in particolare quindi i 5 gg di giugno 2022 rispetto alla manifestazione di aprile 2019, il Centro Studi Italianway registra una diminuzione delle nazionalità da 63 a 48, con delle sorprese in termini di entrate e uscite dalla classifica dei paesi più rappresentati.

  • li italiani sono saldamente al primo posto e le presenze dei viaggiatori stranieri nelle case Italianway non sono ancora tornate ai livelli pre-Covid: erano il 38% nel 2019, sono il 30% nel 2022.
  • I russi erano al terzo posto nel 2019 con il 4,5% delle presenze e sono usciti dalla top 10, rappresentando oggi solo 1,9% del totale.
  • I cinesi nel 2019 erano al settimo posto con il 2,7% delle presenze mentre nel 2022 sono allo 0,5%, tredicesimi.

 

La grande novità del 2022 è costituita dal grande numero degli americani, con l’8,4% al secondo posto (scalzano gli svizzeri che nel 2019 erano secondi con il 4,8%) e degli indiani, terzi con il 6,2%. Buone e stabili le presenze di tedeschi, francesi, coreani e spagnoli.

Il tasso di occupazione è salito dal 91,3% al 94,95%, così come la tariffa media da 270 a 353€ grazie al miglioramento medio delle case Italianway in termini di prodotto, ma anche dalla minore offerta e all’aumento delle tariffe alberghiere.

Anche il soggiorno medio sui 5 gg si è allungato, da 2,77 notti a 3,07.

Il valore delle prenotazioni per alloggio sui 5 gg è passato da 1.406€ del 2019 ai 1.762€ del 2022, considerando anche l’aumento del costo delle pulizie ancora in linea con i protocolli COVID.

I viaggiatori disposti a spendere di più sono stati i francesi (458€/notte) seguiti dagli americani (352€/notte), i coreani e i canadesi (rispettivamente a 442€ e 440€). 

Nel 2019 chi spendeva di più erano i giapponesi con 380€/notte che erano seguiti da cinesi e coreani (con 345 e 324).