Sostenibilità, AI e robotica, competenze introvabili, presentazione Rapporto Pmi Confartigianato martedì 17

Si riconferma l’appuntamento annuale con il Rapporto sulla piccola e media impresa lombarda firmato da Confartigianato Lombardia. La presentazione di “Impronte d’impresa. Un’identità d’avanguardia per le PMI” si terrà domani alle 10 presso lo splendido Belvedere Jannacci, in Palazzo Pirelli a Milano.

Un evento che vede il confronto tra il mondo economico e la politica, con Confartigianato Lombardia al tavolo con Regione e tante imprese a portare la propria concreta testimonianza.

La Federazione presenta, dunque, la panoramica più attuale della PMI e dell’artigianato, raccontandolo attraverso i dati che ne descrivono le principali traiettorie di evoluzione.

“Lo studio non è una fredda e asettica carrellata di numeri, l’approfondimento dei fenomeni nasce dall’indicazione delle imprese associate – spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – In preparazione allo studio quantitativo, infatti, sono stati organizzati due focus group per ascoltare dalla viva voce degli imprenditori le fatiche e i successi, i cambiamenti e gli ostacoli principali affrontati nell’ultimo anno, soprattutto per comprendere le strategie da loro messe in campo in tale contesto”.

Il lavoro parte dal capitolo persone, che per gli imprenditori sono capitale di conoscenza e competenze, oltreché – naturalmente – di relazioni. Tra le PMI lombarde con dipendenti circa il 69% sottolinea la fatica a trovare e trattenere manodopera. Questo aspetto rappresenta ancor più un ostacolo per le imprese che impiegano tempi lunghi, superiori all’anno, per formare neoassunti (71,6%). In linea generale, le PMI hanno mediamente bisogno di 15 mesi per trasmettere il loro sapere/saper fare, pertanto è chiaro quanto diventino preziose le persone che hanno affrontato e positivamente concluso questo iter. La carenza di lavoratori preparati e formati è la prima causa dell’incapacità delle imprese di far fronte alla crescita degli ordini: un campanello di allarme che suona per il 46% delle aziende a target.

“Non che le PMI e gli artigiani stiano con le mani in mano ad aspettare soluzioni dall’alto – specifica il Segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato – Più del 29% ha riconosciuto premi di produzione ai lavoratori, il 25% circa ha attivato o intensificato collaborazioni con scuole, il 24% ha introdotti pacchetti welfare aziendale (bonus benzina, ticket per il pasto, buoni acquisti e così via)”.

Certo, la contrazione demografica e il disallineamento domanda-offerta di lavoro vengono in qualche senso attutiti dall’evoluzione della robotica e di tecnologie che supportano e sostituiscono talune attività umane. Una PMI su 4 ritiene che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) potrà avere impatti più o meno rilevanti sull’attività della propria impresa.

Ma poiché le conseguenze sull’impresa dell’avanzare della tecnologia ha ancora margini incerti, solo l’8,2% dichiara di conoscere nel dettaglio i reali sviluppi sul proprio settore. È un tema dibattuto che si polarizza tra chi guarda all’IA e alla robotica avanzata come un pericolo, temendo che sia in grado di soppiantare il proprio operato, e chi inizia ad identificarne le opportunità. Nello specifico, il 10,3% degli intervistati ha perso delle commesse a seguito di automazione e robotizzazione dei processi produttivi dei committenti. A far da contrappeso, un 5,7% delle imprese offre beni e servizi in ambiti applicativi di robotica e IA.

Aspetto centrale del Rapporto è la sostenibilità, che per le PMI si traduce nel triplice livello: ambientale, economico e sociale. Non esiste e non sussiste sul lungo termine l’uno senza l’altro. Il 72,8% delle PMI negli ultimi anni hanno svolto una o più azioni volte a tutelare l’ambiente. Eppure solo l’8%, per far fronte a questi investimenti, ha avuto accesso a bandi e incentivi; mentre 13% ha provato ad accedervi senza riuscirci.

Conclude il Presidente Massetti: “La sostenibilità è, ormai, un obiettivo strategico per le PMI e gli artigiani, un orizzonte ambizioso ma necessario che il Rapporto 2023 dimostra essere già il presente dell’economia reale lombarda”.