Italian Arbitration Day, via alla 4a edizione

Sempre più imprese e privati scelgono l’arbitrato per risolvere le controversie civili e commerciali. In base agli ultimi dati, aggiornati al 31/12/2024, CAM ha ricevuto in un anno 135 nuove domande, per un valore totale di oltre 1 miliardo e 360 milioni di euro, cifra più che raddoppiata rispetto a quella del 2023 (che era di oltre 540 milioni di euro).

Tra le novità del 2024, si segnalano a) l’incremento in un anno del 58% del ricorso a questo strumento da parte di privati (professionisti e soci di società di capitali); b) l’aumento del 16% del ricorso all’Arbitro Unico; c) l’aumento del 57% in un anno dell’utilizzo dell’arbitrato semplificato, procedura scelta in un caso su tre nel 2024, che ha visto la conclusione dei procedimenti in meno di 5 mesi.

Altra novità: in CAM nel 2024 per la prima volta è stata depositata un’istanza di Arbitro d’Urgenza, ai sensi dell’art. 44 del Regolamento Arbitrale, che ha recepito la recente riforma c.d. Cartabia, la quale ha per la prima volta riconosciuto e attribuito i poteri cautelari agli arbitri. La legge di riforma ha, inoltre, rafforzato le garanzie di imparzialità e indipendenza degli arbitri e ha previsto l’immediata esecutività del decreto con il quale il Presidente della Corte d’Appello dichiara l’efficacia del lodo straniero con contenuto di condanna.

Proprio di arbitrato e della sua evoluzione si parla oggi a Milano in occasione della quarta edizione dell’Italian Arbitration Day (IAD), organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano (CAM) e dall’Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA).

L’evento IAD 2025. IAD rappresenta un appuntamento fisso per la comunità internazionale dell’arbitrato: ha riunito quest’anno a Milano 200 professionisti, esperti, accademici, legali di impresa e avvocati, provenienti da 17 Paesi (Yemen, Perù, Stati Uniti, Venezuela, Brasile, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Svezia, Germania, Austria, Svizzera, Lussemburgo, Ungheria, Emirati Arabi Uniti, Francia e Italia).

Questa quarta edizione, dal titolo International Arbitration: False Friends and True Foes – Navigating the Fine Line Between Use and Abuse”, indaga su quali possano essere i “nemici” o gli “avversari” o i comportamenti e le abitudini che tentano di ostacolare la diffusione o il normale svolgimento dell’arbitrato internazionale. Ad esempio, le Corti nazionali e altre autorità pubbliche intervengono, talvolta, per impedire agli arbitri di esercitare i propri poteri e di pronunciarsi sulla propria competenza.  Può anche accadere, che le parti, i loro rappresentanti e gli arbitri abusino delle loro prerogative per rallentare, complicare o addirittura sabotare il processo.

Tuttavia, non tutti gli interventi delle autorità nei procedimenti arbitrali devono ritenersi di per sé abusivi o ingiustificati e l’esercizio di poteri e diritti procedurali, riconosciuti dalla legge, non costituisce necessariamente una tattica dilatoria o un illegittimo sabotaggio del processo.

La quarta edizione dell’Italian Arbitration Day esplorerà proprio questa zona grigia tra uso e abuso, tra l’esercizio legittimo di poteri pubblici e diritti processuali e la loro ingiustificata distorsione a fini diversi da quelli per cui sono conferiti.

Dal 9 al 11 giugno, oltre all’evento centrale IAD del 10 giugno, si tengono una decina di eventi collaterali sparsi per la città, organizzati da studi legali, associazioni ed enti, che affrontano le nuove sfide dell’arbitrato in materia di diritti umani, ambito sportivo, energetico, gender equality e AI (programma).

I recenti dati confermano la crescente fiducia da parte di imprese e privati nell’utilità e convenienza dello strumento: in cinque anni in CAM le domande sono aumentate del 32%, e se la maggior parte degli utenti, pari al 63% del totale, è costituita da società di capitali, registriamo quest’anno una novità: il ricorso a questo strumento da parte di professionisti e soci di impresa è cresciuto in un anno del 58% – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano. L’aumento dell’arbitrato internazionale ha portato un numero crescente di sfide e IAD rappresenta un’opportunità per analizzare insieme ad esperti internazionali le nuove dinamiche del settore: un’occasione per contribuire attivamente alla definizione dell’agenda dell’arbitrato internazionale nei prossimi anni”.

Giunto alla quarta edizione, l’Italian Arbitration Day, organizzato congiuntamente da AIA e CAM con il sostegno di molte organizzazioni nazionali e internazionali, – ha dichiarato Andrea Carlevaris, Presidente dell’Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA) – è ormai un appuntamento imperdibile nel calendario dell’arbitrato internazionale, non solo per il pubblico italiano. Maggiore è la diffusione dell’arbitrato, più numerosi sono i suoi avversari. Corti nazionali e altre autorità pubbliche intervengono talvolta per impedire agli arbitri di esercitare i propri poteri e di pronunciarsi sulla propria competenza. Tuttavia, non tutti gli interventi delle autorità devono ritenersi abusivi o ingiustificati. IAD 2025 si concentra proprio su questa zona grigia tra l’esercizio legittimo di poteri pubblici e diritti processuali: IAD 2025 è, quindi, una preziosa occasione per confrontare esperienze, punti di vista e soluzioni pratiche per le imprese”.

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FOCUS DATI ARBITRATO CAM

Crescita in 5 anni: l’arbitrato è cresciuto in 5 anni del 32%, passando da 102 nuove domande depositate nel 2019 alle 135 del 2024. in 5 anni sono state gestite 811 nuove domande di arbitrato. Nelle altre Camere di commercio vengono depositati in media 5/6 arbitrati all’anno (fonte: Rapporto Isdaci del 2019, ultimo disponibile).

Volume: nel 2024 CAM ha ricevuto 135 nuove domande di arbitrato, confermando una tendenza stabile e consolidata, per un valore totale di oltre 1 miliardo e 360 milioni di euro, cifra più che raddoppiata rispetto a quella del 2023 (che era di oltre 540 milioni di euro). il dato è stato influenzato da alcuni casi di valore particolarmente elevato, tanto che, esclusi i 4 picchi alti e bassi, il valore totale delle controversie è di 274 milioni, contro i 223 milioni del 2023.

Scelta organo giudicante. Si registra l’incremento del ricorso all’arbitro unico del 16%, rispetto al dato dell’anno scorso. L’arbitro unico è stato richiesto nel 63% dei casi, nel restante 37% la decisione è stata affidata a un Collegio Arbitrale di tre arbitri.

Parti. Altra novità da segnalare è l’incremento del 58% del ricorso delle persone fisiche all’arbitrato, rispetto al dato dell’anno precedente. Le persone fisiche sono perlopiù rappresentate da professionisti o da soci di società di capitali. Le società di capitali sono i soggetti che fanno maggiore ricorso all’arbitrato, rappresentando il 63,3% del totale delle parti, mentre le persone fisiche rappresentano il 32,2% del totale delle parti.

Nomine arbitri donna. Si conferma l’impegno di CAM nella riduzione del divario di genere nelle nomine degli arbitri: su 190 nomine, 46 sono quelle di genere femminile, pari al 24,2% del totale delle nomine (un arbitro su 4 nelle procedure CAM è donna). L’impegno di CAM è ben visibile se analizziamo la tipologia dei soggetti che effettuano le nomine: su 46 donne, 37 sono state nominate dal consiglio arbitrale CAM (quindi l’80,4% di tutte le nomine femminili), le parti ne hanno nominate 7, pari al 15,2% del totale delle nomine femminili, i co-arbitri 2,17%, altre autorità 2,17%.

Esiti. Per quanto riguarda gli esiti, sono 127 gli arbitrati terminati nel 2024: un procedimento su due si è concluso con un lodo (52% dei casi). Una buona percentuale di casi, pari al 41,7%, si è conclusa per transazione.

Provenienza parti. Il 90% delle parti ha sede legale in Italia, il 5% in Unione Europea e il 5% Paesi extra EU. È interessante notare come, se guardiamo solo la provenienza delle parti con riferimento all’Italia, nel 43,7% dei casi le parti sono originarie del nord Italia (eccetto Milano).

Network – Convenzioni in Italia: attualmente le Camere di commercio italiane convenzionate sono 18, a cui si aggiunge la convenzione con AIA, Associazione italiana per l’arbitrato, Camera Arbitrale forense di Pescara, Ordine degli avvocati di Genova, Ordine degli avvocati di Monza. Le convenzioni hanno per oggetto la co- gestione degli arbitrati amministrati secondo il regolamento CAM e la diffusione della cultura arbitrale.

Internazionalità. Stabili i dati relativi all’arbitrato internazionale, ovvero alla quota percentuale di casi in cui è coinvolta almeno una parte con sede o residenza all’estero, che ha superato il 22% sul totale arbitrati depositati nel 2024.

Materie del contendere. L’arbitrato societario è il più diffuso, sia come endosocietario che pesa per il 25% del totale, che per il societario inteso come compravendita di quote e patti parasociali che rappresenta il 18% dei casi totali. Segue la materia degli appalti che rappresenta il 14% del totale e la fornitura (13,4%), collaborazione e consulenza (9,7%). Si registra un maggiore ricorso all’arbitrato in un anno nelle materie dell’immobiliare, della collaborazione e consulenza e appalti.

Arbitrato semplificato. Oltre un arbitrato CAM su tre ha adottato la procedura semplificata, in altre parole l’arbitrato semplificato rappresenta il 35% del totale degli arbitrati depositati nel 2024. Su un totale di 135 arbitrati, i semplificati sono stati 47, con un valore totale di oltre 3 milioni di euro. È cresciuto del 57% il ricorso all’arbitrato semplificato, rispetto all’anno precedente (2023).

Tempi. Il tempo medio di un procedimento CAM ordinario è di 13 mesi. La durata si riduce se le parti optano per il procedimento semplificato, che richiede in media 4,7 mesi.


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