Gli NFT sono già spariti dal mercato?

Da fenomeno del momento a bluff dell’economia. La parabola degli NFT sembra proprio questa, con uno stato di morte apparente che è ormai sotto gli occhi di tutti. I Non Fungible Token, ovvero dei token non utilizzabili vale a dire dei certificati di proprietà di un bene digitale, salvati su blockchain, sono in una crisi senza precedenti.

I loro scambi sono crollati del 92%, stando alle stime del portale specializzato CryptoSlam, così come il prezzo medio è sceso di oltre 80 punti percentuali e il numero di acquirenti si è praticamente dimezzato. Numeri che non lasciano scampo ad altre interpretazioni, insomma, e che accomunano gli NFT al metaverso: Decentraland poco meno di un anno fa aveva 200 mila utenti al giorno, ad oggi invece ne conta meno di 60 mila; The SandBox, altro universo digitale e parallelo, ha perso da aprile 2022 quasi un terzo dei suoi visitatori.

Il crollo degli NFT
Eppure, quella dei Non Fungible Token era una strada potenzialmente innovativa per tantissimi settori. Già presenti nel settore dei casinò online stranieri, puntavano a rivoluzionare il mercato dell’arte e anche a portare più uguaglianza, controllo e opportunità nella distribuzione dei diritti d’autore. Il problema è che il loro funzionamento, così come la blockchain che gli alimenta, non è così conosciuto e popolare nel pubblico. Solo il 4% della popolazione mondiale, secondo quanto riporta il blog Casino Non AAMS, possiede un portafoglio elettronico. Inoltre, a pesare sono anche le tante difficoltà di utilizzo, un funzionamento poco chiaro unito all’inaccessibilità e alla volatilità del mercato.

Non tutto è destinato a sparire
Ma non è tutto da buttare nell’universo degli NFT. Come ha sottolineato recentemente l’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, il mercato di vendite e di acquisti incentrato su questi Token è cresciuto sui social, tanto che sia Facebook che Instagram li stanno integrando nei loro funzionamento.

Quello che sopravviverà e che resterà, insomma, è il trasferimento del concetto di valore e quindi di proprietà dal mondo fisico e reale a quello digitale. Si tratta di un passaggio di consegne potenzialmente rivoluzionario. “Molti degli utilizzi più promettenti riguardano ambiti disparati: dal settore finanziario all’identità digitale, dalla logistica al marketing. Nel settore logistico, gli Nft possono creare dei ‘passaporti digitali’ che testimoniano i passaggi lungo la filiera di uno specifico prodotto, sfruttando l’immutabilità delle informazioni registrate sulla blockchain”, hanno spiegato ancora gli esperti dell’Osservatorio del Politecnico. Insomma, forse è presto per dare per morti i Non Fungible Token.