Dati Ocse su Pil e lavoro, commenti Capone (Ugl), Zani (Tendercapital) e Dello Russo (UniCoop)

“I dati dell’Ocse sull’occupazione in Italia mostrano negli ultimi mesi una crescita generale. Il trend positivo sul fronte dei contratti è accompagnato da un altro fattore che guardiamo con ottimismo, e cioè quello della crescita del Pil che è stimata dall’Ocse a +0,7% nel 2024 e +1,2% nel 2025. Oggi i cittadini si trovano comunque a fronteggiare le difficoltà legate all’inflazione e alla diminuzione del potere d’acquisto. Condividiamo, per questo motivo, il pacchetto di misure di sostegno varate dal Governo, come la riduzione del costo del lavoro e gli incentivi per le assunzioni, a supporto di giovani e donne, il bonus tredicesima e le agevolazioni contributive per il Sud. L’UGL auspica, inoltre, la prosecuzione del tavolo di confronto con l’Esecutivo per il rilancio delle politiche industriali e per l’attuazione degli investimenti previsti dal Pnrr. Ribadiamo, in questo senso, l’importanza della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese anche nell’ottica del rafforzamento della contrattazione collettiva e quindi della crescita dei salari. In un contesto di generale crescita, il lavoro povero non può più esistere”. Lo ha dichiarato il Segretario Generale UGL Paolo Capone in merito ai dati Ocse sul Pil italiano.

“I dati emersi dal World Economic Outlook dell’Ocse inducono ad un cauto ottimismo. La graduale crescita del Pil globale pari al 3% nel 2024 seguita da una leggera ripresa al 3,2% nel 2025, unitamente al calo dell’inflazione è un segnale incoraggiante. L’impatto delle politiche monetarie restrittive e le tensioni geopolitiche nello scenario internazionale, tuttavia, continuano a destare preoccupazione. Se da un lato gli Stati Uniti e alcuni paesi emergenti mostrano una forte crescita, le economie europee appaiono deboli e caratterizzate da una crescita modesta. Le nuove regole di bilancio europee favoriranno una politica fiscale prudente improntata alla sostenibilità del debito e all’adozione di piani di spesa pluriennali. Le numerose sfide quali l’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti climatici e l’innovazione necessitano, al contempo, di investimenti strategici in politiche industriali e in infrastrutture verdi e digitali al fine di accompagnare i processi di transizione in atto. In tale contesto, è fondamentale il supporto al settore privato, nella prospettiva di mobilitare una parte del risparmio nell’economia reale a sostegno del tessuto produttivo”. Lo ha dichiarato Moreno Zani, presidente di Tendercapital, tra i player internazionali indipendenti più attivi nel settore dell’asset management, in merito al World Economic Outlook dell’Ocse.

“Lo scenario delineato nell’Economic Outlook dell’Ocse conferma le proiezioni pubblicate a febbraio secondo cui il Pil dell’Italia dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. Se da un lato preoccupa la debolezza dell’attività economica prevista nel breve periodo, incoraggia il dato relativo al tasso di disoccupazione previsto al 7,4% nel 2024 e al 7,3% nel 2025”.

“Come rilevato nell’Economic Outlook, la rapida attuazione delle riforme strutturali nell’ambito della pubblica amministrazione come, peraltro, l’aumento degli investimenti pubblici legati al Pnrr sono essenziali per favorire una crescita stabile”. Lo ha dichiarato la Presidente di UN.I.COOP. Avv. Lucia Dello Russo, in merito ai dati Ocse sul Pil italiano.

“Uno dei principali ostacoli che mina la sostenibilità delle cooperative è l’accesso al credito, spesso complicato a causa della scarsa capitalizzazione e dei tassi d’interesse elevati. È necessario, dunque, potenziare gli strumenti di finanziamento agevolato e introdurne di nuovi, supportando lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi o ibridi orientati all’impatto sociale. È prioritario, al contempo, puntare sulla formazione per favorire la creazione di figure professionali stabili e competenti, a partire dalle professioni green del futuro. In tale prospettiva occorrono ulteriori risorse per sostenere le imprese nei processi di transizione verso la sostenibilità ambientale, sociale, etica ed economica, e metterle in condizione di affrontare le sfide innovative della transizione tecnologica e digitale”.