La Banda del Verdi in concerto, l’Orchestra di Fiati del Conservatorio domenica 4.

La Banda del Verdi in concerto

Domenica 4 dicembre

Sala Verdi ore 20.30

Musiche di

Alfred Reed, Jacob ter Veldhuis, Jan Van der Roost, Paul Hindemith

Edoardo Casalinovo voce recitante

Manuel Teles saxofono contralto

La Banda del Verdi. Orchestra di fiati del Conservatorio di Milano

Andrea Gasperin direttore

Dopo il successo del Festival dedicato alle bande organizzato dal Conservatorio nei mesi di settembre e ottobre, tocca ora alla Banda del Verdi calcare il palcoscenico di Sala Verdi.

L’appuntamento è per domenica 4 dicembre alle ore 20.30.

Il Conservatorio milanese, infatti, oltre all’Orchestra Sinfonica, alla Big Band e all’Orchestra Ritmico-Sinfonica, ha attiva un’Orchestra di fiati stabile, La Banda del Verdi appunto.

 

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

 

DAL PROGRAMMA DI SALA

 

Alfred Reed (1921-2005)

A Jubilant Overture

 

Jacob ter Veldhuis (1951)

Tallahatchie Concerto

(trascrizione per saxofono contralto e banda di Mark Rogers)

(prima esecuzione italiana)

Manuel Teles saxofono contralto

 

Jan Van der Roost (1956)

Et in Terra Pax

Edoardo Casalinovo voce recitante

 

Paul Hindemith (1895-1963)

Sinfonia in si bemolle maggiore per banda

 

La Banda del Verdi. Orchestra di fiati del Conservatorio di Milano

Andrea Gasperin direttore

 

 

Alfred Reed, A Jubilant Overture

Alfred Reed, con le sue oltre 200 opere pubblicate per orchestra, banda, coro e ensemble cameristici, è stato uno dei più prolifici compositori statunitensi del Ventesimo secolo. Particolarmente dedito alla musica per orchestra di fiati e in particolare al movimento didattico americano, può essere inserito nel filone neo classico pur avendo forti influenze provenienti dal jazz. A jubilant overture, breve ouverture per orchestra di fiati, è uno tra i suoi lavori più eseguiti: nella classica forma sonata accosta il primo movimento, nel tipico stile americano contraddistinto da una ritmica importante e armonie che richiamano la big-band, a un intermezzo centrale dal sapore più melodico e tratti cromatici quasi a richiamare il primissimo Richard Strauss.

 

Jacob ter Veldhuis, Tallahatchie Concerto

Nato come musicista rock, formatosi poi in composizione e musica elettronica, Jacob ter Veldhuis è particolarmente noto in Olanda e non solo, per il suo stile appartenente a un’avanguardia neo tonale che lo rende molto apprezzato in modo trasversale da un pubblico molto vasto. Il rapporto del compositore con il saxofono è molto stretto viste le innumerevoli composizioni dedicate a questo strumento, tra cui Grab it! per saxofono tenore solo e base sintetizzata da lamentele di un gruppo di carcerati statunitensi e questo Tallahatchie Concerto, un brano in due movimenti che esplora le molte possibilità tecniche ed espressive del saxofono. Tallahatchie è una parola indiano-americana, che significa letteralmente fiume di rocce, dove il fiume rappresenta il passare del tempo e le rocce gli avvenimenti che in esso accadono.

 

Jan Van der Roost, Et in Terra Pax

In un periodo come quello che stiamo vivendo, difficile per tutta l’umanità e non solo per i paesi direttamente coinvolti in un conflitto, è impossibile pensare che il mondo dell’arte e della musica non rivolga un pensiero a questa situazione, perché le menti restino lucidamente coscienti del fatto che questo mondo, questa terra, è di tutti nella stessa misura. Lo stesso ha fatto circa 25 anni fa il compositore belga Jan Van der Roost, trombonista di formazione e compositore che ha all’attivo opere composte per tutti i principali media musicali, dal duo all’orchestra sinfonica. In questo brano è racchiuso un pensiero sull’umanità, un augurio di pace accostato alla dolorosa realtà della guerra che, nonostante il passare del tempo e l’evoluzione dell’uomo, rimane una costante che pare raccontare di come alcuni valori fondamentali non siano ancora tali per tutti.

 

Paul Hindemith, Sinfonia in si bemolle maggiore per banda

Questa Sinfonia, eseguita per la prima volta negli Stati Uniti con lo stesso Hindemith sul podio della U.S. Pershing’s Own Military Band, è sicuramente un caposaldo della letteratura per la banda. In essa si può ritrovare il più chiaro Neoclassicismo del maestro tedesco unito a un contrappunto tanto complesso quanto chiaro che non lascia spazio a fraintendimenti. Dal punto di vista formale ognuno dei 3 movimenti è inquadrabile nella più classica forma sonata, ma è la maestria del compositore a declinarla di volta in volta in accezioni sempre differenti. Particolarmente degna di nota è la strumentazione che evidenzia uno studio approfondito della banda da parte di Hindemith e non lascia alcuna sezione in ombra esaltandone di volta in volta i colori e le peculiarità.

 

 

GLI ARTISTI

Andrea Gasperin, vincitore della Bacchetta d’Oro al World Music Contest a Kerkrade (NL), unico italiano nella storia del concorso, ha inoltre ricevuto altri importanti riconoscimenti internazionali alla guida di diversi ensemble in Europa oltre che in noti concorsi di direzione.

Si diploma in Tromba molto giovane e studia contemporaneamente Direzione con Josè Rafael Pascual Vilaplana, per poi diplomarsi brillantemente in Direzione per Orchestra di Fiati con Jan Cober presso l’ISEB di Trento, in Direzione d’Orchestra presso il Royal Conservatoire of The Hague (NL) con Jac van Steen e presso il Conservatoire Royal de Bruxelles (BE) come migliore studente con La plus grande mention. A quelli di Tromba e Direzione, affianca gli studi di Composizione e di Didattica della Musica.

È stato assistente alla European Union Youth Wind Orchestra e, in seguito, di Jader Bignamini (Detroit Symphony Orchestra). Ha diretto orchestre come la North Netherland Orchestra, Residentie Orkest, Netherlands Philharmonic Orchestra (NL), Orchestre Philharmonique Royal de Liège (BE), Orchestra Filarmonica dell’Arena di Verona e Orchestra del Friuli Venezia-Giulia.

Ha collaborato, tra gli altri, con il Teatro Bolshoi di Mosca, la Dutch National Opera Accademy, ReisOpera a produzioni operistiche classiche e contemporanee.

È uno dei fondatori del Catchpenny Ensemble, gruppo residente a L’Aia (NL), specializzato in musica contemporanea, oltre che dell’Orchestra di Fiati Brixiae Harmoniae (Bs).

Affianca alla sua attività direttoriale quella di docente nei Conservatori di Milano e Cagliari.

 

Manuel Teles, saxofonista portoghese nato nel 2002, ha già ottenuto più di venti premi nazionali e internazionali. Tra i principali riconoscimenti c’è il Prémio Jovens Músicos della Radio e Televisione Portoghese, il Premio Internazionale di Ise Shima, il MCO Opus Artis Paris e il Premio della Fondazione Inatel.

Ha frequentato il Conservatorio di Palmela e la Escola Profissional Metropolitana, sotto la guida di João Pedro Silva. Nel 2020 si trasferisce in Italia per diplomarsi al Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano, nella classe di Mario Marzi, con cui prosegue gli studi.

Dalla musica moderna al repertorio per saxofono, improvvisato e orchestrale, si è esibito al Teatro Filarmonico di Verona, alla Casa da Música, all’Altice Arena, al Coliseu do Porto, alla Sala Verdi di Milano e al Gulbenkian. Ha lavorato con l’Orchestra Metropolitana di Lisbona, l’Ensemble MPMP, l’Orchestra Filarmonica Campana e con l’Ensemble Strumentale Scaligero del Teatro alla Scala. Negli ultimi anni ha collaborato con numerosi interpreti, direttori e compositori come Mário Laginha, Jan Cober, Simone Zanchini, Jacob Ter Veldhuis, Daniel Bernardes, Andy Scott, Pedro Amaral, Johan de Meij, Antonio Victorino d’ Almeida, Martim Sousa Tavares e Christopher Bochmann.

Di particolare interesse è la sua collaborazione con Radio Antena 2, con la quale si è esibito in diversi programmi e concerti dal vivo.

Nel 2019, anno in cui la città di Palmela è stata candidata alla Rete delle Città Creative dell’UNESCO, Manuel Teles ha ricevuto la Medaglia di Merito Culturale consegnata dal Presidente Álvaro Amaro.

Insieme al percussionista Paulo Amendoeira, forma l’Astrus Duo, che quest’anno ha pubblicato il nuovo album Ascolta!, con etichetta MPMP, che comprende opere a loro dedicate dai compositori Daniel Bernardes, João Pedro Oliveira, João Quinteiro, Paulo Jorge Ferreira e Telmo Marques. Nel 2023 Manuel Teles pubblicherà il suo primo CD da solista, intitolato Lisboa – Milano in un’edizione Stradivarius, cofinanziato dalla Fondazione GDA, che includerà opere di compositori portoghesi e italiani.