Quando insegnare la matematica appassiona le nuove generazioni. Parola d’ordine “Aspettative? Conosciamo il Prof. Pietro D’Innocenzo

di Viviana Bazzani

E poi avviene il miracolo, la magia, la passione e l’entusiasmo per la matematica. Eppure, di questa disciplina che studia le quantità, lo spazio, le strutture e i calcoli, poco è cambiato negli ultimi cinquant’anni.

Gli studenti degli anni settanta, erano rassegnati ad insegnamenti noiosi e pesanti, e mai immaginavano che un giorno, i loro figli o nipoti, avrebbero respirato una “rivoluzione passionale dei numeri”.

Siamo difronte ad un nuovo esercito di insegnanti, giovani, geniali e con tanto discernimento nel comprendere gli studenti del 2023. Un nuovo sodalizio tra nuove tecniche di apprendimento e social che genera la magia del numero che diventa “figo”.

Ecco…. i social, che se ben utilizzati fanno del bene. Questo l’ha capito un giovanissimo Professore di matematica PIETRO D’INNOCENZO che, con alcuni video o dirette su TIKTOK, ha scatenato il tormentone ASPETTATIVE diventando il Prof più famoso d’Italia.

D – Professore ci parli di lei, della sua giovanissima età, i suoi studi e la passione per la matematica. 

 

R – Mi chiamo Pietro D’Innocenzo, ho 30 anni e sono docente di ruolo di matematica in una scuola superiore di Roma (I.I.S Biagio Pascal). La mia è una storia tutt’altro che normale: da bambino non ero un genio della matematica e, per dirla tutta, non ero proprio portato. In terza media ricordo nitidamente un’interrogazione di geometria durata due ore in cui la professoressa non fece altro che mettere in luce mia inadeguatezza e la mia incapacità: veramente distruttivo. Decisi tuttavia di fare lo scientifico anche se amici e genitori erano in totale disaccordo viste le mie difficoltà: decisi comunque di tentare perchè, mi dicevo, “intanto il programma sarebbe ricominciato dall’inizio”… Non mi sbagliavo: iniziarono ad arrivare i primi successi in matematica e conclusi il mio primo anno con 8. Seguì una crescita pazzesca negli anni successivi e matematica diventò la mia materia preferita: stavo diventando molto bravo e capace. Al quarto anno ebbi uno scontro con un docente di matematica: a lui non interessavano effettivamente le capacità degli alunni, voleva solo che tutti svolgessero i mille compiti per casa (e non controllava nemmeno la correttezza) : ci scontrammo duramente poichè avevo realmente dimenticato di fare solo un esercizio tra quelli assegnati: presi un bel due e non ci fu modo di toglierlo o recuperarlo nonostante chiedessi lui di provare a risolvere alla lavagna quell’esercizio mancante: non serve dire che quell’anno fu un inferno e , tra le altre cose, ricevevo anche voti molto punitivi e non corretti. Un giorno il prof chiese cosa avremmo voluto fare dopo scuola, all’università, ed io risposi che “avrei voluto fare qualcosa legato alla matematica”: lui rise davanti a tutti…. Fu in quel momento, al quarto anno di liceo, che decisi che mi sarei laureato in matematica per poi insegnare evitando ai miei alunni tutto lo schifo che subii quell’anno. Alla maturità feci il miglior compito di matematica in tutta la scuola, poi laurea triennale di primo livello in matematica e a seguire una laurea di secondo livello in matematica applicata alla borsa e alla finanza. A 23 anni ho iniziato a tenere qualche corso all’università e a 27 iniziai ad insegnare alle superiori poichè la vera sfida è quella di appassionare e convincere i ragazzi adolescenti. Ho vinto quindi il concorso tenutosi dopo il mio primo anno da supplente per poi entrare di ruolo negli ultimi due anni.

D – Come nasce la sua idea di condividere alcuni momenti scolastici sui social? 

 

R – L’idea di portare la matematica sui social è nata durante la pandemia: in quel periodo è nato il mio canale YouTube “MY MATEMATICA” con l’obiettivo di supportare con semplici e veloci lezioni TUTTI gli studenti: l’idea del canale è ad oggi molto ambiziosa; con più di 300 video ci si vuole creare una vera e propria enciclopedia della matematica che possa aiutare in modo semplice e diretto i ragazzi dalle scuole elementari fino ai corsi universitari inclusi. In ogni caso, mi sono reso conto che dal momento in cui mi diplomai fino al primo giorno da prof, i ragazzi mi chiedevano sempre le stesse cose ed anche io mi chiesi “Come è possibile che intere generazioni trovano difficoltà sempre negli stessi argomenti?”. L’idea è stata quindi non solo quella di supportare gli studenti con video lezioni ma farlo in un modo e in un linguaggio mai visti prima da parte di un prof. Successivamente ho aperto il profilo TIKTOK che mi ha fatto conoscere per il mio format ASPETTATIVA VS REALTA’. Vi spiego di cosa si tratta: mentre vedevo video su Tiktok mi capitò un contenuto fatto da ragazzi delle superiori in cui si chiedevano tra loro l’aspettativa del voto della verifica di matematica e successivamente mostravano il vero voto (quasi sempre negativo); rimasi colpito: i ragazzi mostravano un atteggiamento totalmente sconfitto e questo mi ha fatto tornare in mente la mia esperienza a scuola….volevo quindi invertire la tendenza: con aspettativa vs realtà insegno ai miei alunni l’importanza di farsi una risata se una verifica va male, insegno l’importanza di non mollare mai, insegno l’importanza di parlare con me e creare insieme un percorso ad hoc per migliorare….aspettativa vs realtà è diventato quindi lo strumento per non far sentire i ragazzi dei numeri o dei meri pezzi di carne ma il modo per vivere la scuola con meno ansie e stress (nemici giurati dei ragazzi di oggi).

 

D – Il suo nuovo metodo d’insegnamento ha destato critiche o invidie da parte dei suoi colleghi? 

 

R – Rispondo con una domanda: come hanno reagito alle idee Galilei o Giordano Bruno? Di certo io non sono niente rispetto a loro ma posso dire che la novità spaventa molto e la realtà dei professori di tutta Italia e della mia scuola si è divisa a metà: di certo molti hanno trovato i miei video uno scandalo: “questo pazzo fa i video in classe”, “Dice i voti ad alta voce”, “Riprende i ragazzi” queste solo alcune delle critiche senza sapere però che per fare ciò ho autorizzazioni da parte del dirigente scolastico e soprattutto dalle famiglie (chiedo infatti loro un’autorizzazione scritta al trattamento di materiali audiovisivi): nella mia scuola sono incrementate le iscrizioni alle nuove classi prime e i genitori mi scrivono per ringraziarmi per l’attenzione ed il coinvolgimento dei loro ragazzi. Altri colleghi, anche a scuola, invece chiedono e apprezzano questo modo “nuovo” di fare lezione. Alla fine “tutto questo” mi consente di comunicare meglio ai ragazzi? SI, mi consente di raggiungere obiettivi didattici più velocemente e con più efficacia? SI, le famiglie riscontrano un cambiamento in meglio dei propri figli? SI: bene, allora questo è sufficiente per continuare il mio percorso in cui i PROTAGONISTI non sono gli “altri” ma i RAGAZZI

 

D – Che consiglio darebbe ad un genitore preoccupato per il pessimo rendimento scolastico, di suo figlio, in questa materia? 

 

R – Il piacere legato a questa materia è correlato alla sua riuscita: se mi viene lo stesso risultato del libro, se prendo un voto positivo, se ottengo un complimento dalla prof allora la materia comincia a piacermi. Dunque mi sento di consigliare:

  • Verifica che le basi siano acquisite
  • Fare esercizi quotidianamente: no 100 esercizi, ne bastano 2 al giorno
  • Parlare con l’insegnante: questo deve spiegarti nel dettaglio cosa e come fare per migliorare, comunica regolarmente con gli insegnanti per avere un quadro completo del rendimento di tuo figlio.
  • Aiutarsi con tutti i materiali video presenti su Youtube
  • Comunica apertamente con tuo figlio: Parla con tuo figlio per comprendere le sue difficoltà e sentimenti riguardo alla materia in cui sta avendo problemi. Chiedi quali sono i suoi punti deboli e cerca di capire se ci sono fattori che influenzano il suo rendimento, come la mancanza di interesse o di motivazione.
  • Offri sostegno emotivo: Assicurati che tuo figlio sappia che sei lì per sostenerlo. Evita di farlo sentire in colpa o di criticarlo duramente per le sue difficoltà. Invece, incoraggialo a fare del suo meglio e fagli sapere che puoi aiutarlo a superare gli ostacoli.

D – Se avesse una bacchetta magica cosa cambierebbe nella scuola italiana? 

 

R – La trasformerei in un ambiente in cui i ragazzi vivono h24: la mattina si studia, il pomeriggio si insegnano le operazioni di vita quotidiana (es. come riempire un assegno), si dorme e si mangia a scuola. In questo modo si può insegnare ai ragazzi il senso di vivere in una comunità, l’importanza dell’impegno personale e del rispetto delle regole ed una moderazione nell’uso di cellulare e dispositivi elettronici. Ci vorrebbero 5 bacchette magiche poichè per il nostro Stato tutto ciò sarebbe economicamente non sostenibile.

 

D – Le cronache sono piene di comportamenti aggressivi delle nuove generazioni, tutto questo a cosa è riconducibile?

R – Evoluzione sociale: Ogni generazione cresce in un contesto sociale specifico e subisce l’influenza di fattori culturali, tecnologici ed economici unici.

Esposizione ai media: L’avvento dei mezzi di comunicazione e delle piattaforme digitali ha aumentato l’esposizione dei giovani a contenuti violenti o aggressivi. Tuttavia, non è corretto affermare che tutti i giovani siano influenzati negativamente dai media. È importante insegnare loro a sviluppare un pensiero critico per comprendere e filtrare le informazioni che ricevono.

Stress e pressione sociale: Le nuove generazioni possono essere sottoposte a pressioni e stress significativi, come ad esempio l’aspettativa di successo scolastico, la competizione sociale o le difficoltà economiche.

Problemi di salute mentale: È importante considerare che i problemi di salute mentale possono influenzare i comportamenti dei giovani. L’ansia, la depressione, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e altri disturbi possono manifestarsi attraverso comportamenti che possono apparire aggressivi o problematici

Disconnessione sociale: L’aumento dell’uso di tecnologie digitali e la diminuzione delle interazioni faccia a faccia potrebbero contribuire a una sensazione di disconnessione sociale. La mancanza di relazioni significative e di sostegno sociale può avere un impatto sul benessere emotivo dei giovani e influenzare il loro comportamento.

È importante sottolineare che la maggior parte dei giovani non presenta comportamenti aggressivi. È fondamentale promuovere una comprensione approfondita dei fattori che influenzano il comportamento dei giovani e adottare un approccio empatico nella loro educazione e supporto.

 

D – Come vede il suo futuro?

R – Ad oggi sto facendo il lavoro che amo: spero di continuare a viverlo sempre in questo modo. Spero anche che i social mi consentano di divulgare sempre più questo nuovo modello di insegnamento. Il mio futuro è con i ragazzi.

D – Un consiglio agli alunni che tra qualche giorno affronteranno gli esami di maturità e quale augurio nel loro nuovo percorso di vita.

R – Cari ragazzi, guardate negli occhi i commissari, parlate a voce alta e con sorriso, siate onesti intellettualmente con voi stessi, siate precisi e non preoccupatevi di sbagliare: comportatevi da ragazzi ma con la nuova consapevolezza di raggiungere un grande obiettivo ovvero il vostro diploma. Sappiate che noi docenti con il nostro contratto firmiamo una piccola punizione: ovvero quella di vedervi andare via…. io spero di vedervi andare via perchè spero che voi possiate raggiungere tutti i vostri traguardi: credete in voi stessi e non lasciate che gli altri decidono cosa potete o non potete fare.