Apre a Milano l’Ethical and Sustainable Showroom della World Sustainability Organization.

    L’Ethical and Sustainable Showroom, progetto della World Sustainability Organization e parte del programma Sustainable Fashion, torna a Milano, forte del riconoscimento ottenuto dalle principali testate giornalistiche di settore nelle precedenti due edizioni. Lo Showroom, che ha raccolto l’attenzione anche di influencers, buyers e studenti da tutto il mondo, si propone come realtà consolidata nell’offerta di una moda alternativa al fast fashion, sostenibile e attenta ai diritti dei lavoratori.

    Per la prima volta, questa edizione, lo Showroom trova casa in quello che diventerà il flagship store della World Sustainability Organization, “Sustainable Friends”, in Galleria Passarella 1, a Milano.

    Il nuovo spazio della WSO, di prossima apertura, è pensato per promuovere la cultura di uno sviluppo sostenibile, alternativa al consumismo, proprio in una delle aree commerciali più trafficate al mondo: San Babila, perimetro del quadrilatero della moda. Programmare dunque l’Ethical and Sustainable Showroom come primo evento del futuro store è stata una scelta naturale, nel dialogo che la WSO intende instaurare tra spazio e contenuto.

    Ancora una volta parteciperanno alcuni dei designer parte del progetto Sustainable Fashion di Friend of the Earth, programma della WSO. Sette brand esporranno i loro capi ed accessori prodotti con materiali e procedimenti sostenibili, selezionati e verificati. Dall’Italia arriva il brand Camilla, ha già trovato spazio in riviste come Women’s Wear Daily e Vogue Italia. Due sono invece i brand svizzeri: Chiquet Corporate Fashion e Zoë Klose. E infine dal Brasile arrivano quattro brand: Natural Cotton ColorTrópiccaCeleste e Demodê Ateliê.

    CALL PER INFLUENCERS E FOCUS SULLA PRODUZIONE DI COTONE SOSTENIBILE

    Le novità di quest’anno saranno due. Le bloggers o gli influencers che da tempo si impegnano per un’industria della moda etica e green, saranno invitati in Showroom per registrare e condividere i loro consigli su come fare scelte realmente sostenibili, “beyond the claim”. La World Sustainability Organizations li accoglierà per fare da megafono, da amplificatore ai loro messaggi.

    Inoltre, mercoledì 22 febbraio dalle 15, sempre in Galleria Passarella 1, si terrà il webinar “Sustainable cotton production and certification”. Rreze Masha, del dipartimento scientifico di Friend of the Earth e la designer Naomi Enetomhe, parte del programma Sustainable Fashion, approfondiranno i temi della produzione sostenibile del cotone e delle certificazioni, del mercato globale del cotone, con dati e tendenze, e della consapevolezza dei consumatori. Il caso di studio del webinar sarà Natural Cotton Color, dal Brasile, con un intervento della Brand Consultant Elis Janoville. Chi non potrà essere allo Showroom, potrà seguire il webinar online, registrandosi a questo link.

    Come per le precedenti edizioni, invece, durante l’intera settimana sarà possibile apprezzare alcuni dei capi indosso alle modelle della WSO Models Project. La missione del Progetto è quella di offrire una piattaforma in cui le modelle possano essere trattate equamente come persone, nel rispetto dei loro diritti. Come pure fornire un supporto preliminare gratuito, anonimo e strettamente confidenziale per le modelle che necessitano di consigli legali e suggerimenti nutrizionali.

    UN’INDUSTRIA RESPONSABILE DELL’8% DELLE EMISSIONI

    L’industria della moda opera da anni con un elevato impatto sull’ambiente e con scarsa responsabilità sociale. Inoltre, molte agenzie di modelle non rispettano i principi minimi di trattamento etico e umano dei lavoratori. L’Ethical and Sustainable Showroom della WSO si propone di affrontare questi problemi e di fornire ai buyers un riferimento affidabile per capi di origine sostenibile, verificati e indossati da modelle e modelli che sono rispettati nei loro diritti, supportati e protetti nel loro lavoro. Inoltre, i ricavi dell’attività dello Showroom saranno in gran parte destinati ai progetti e alle campagne di conservazione della WSO. Secondo le stime del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), l’industria mondiale della Moda, che ha un valore di quasi 3000 miliardi di dollari, è responsabile di circa l’8% delle emissioni di gas a effetto serra del mondo. I prodotti tessili consumano circa 215.000 miliardi di litri d’acqua all’anno, con sostanze chimiche rilasciate sia in fase di produzione che di consumo. L’abbigliamento rappresenta un quinto dei 300 milioni di tonnellate di plastica prodotti ogni anno a livello globale. Il poliestere, forma di plastica derivata dal petrolio, ha superato il cotone come colonna portante della produzione tessile. Di conseguenza, gli indumenti realizzati in poliestere e altre fibre sintetiche sono una fonte primaria di inquinamento da microplastica, particolarmente dannosa per la vita marina. La ricerca di tessuti alternativi al poliestere dovrebbe quindi diventare una prassi tra le aziende e i designer. In questa direzione, Friend of the Earth si impegna a riconoscere e dare visibilità ai brand che hanno già avviato una riflessione sul tema e si impegnano tanto in tecniche di produzione sostenibili che nella scelta di materie prime innovative