I partner del progetto “Areté acqua in rete: gestione virtuosa della risorsa idrica e degli ecosistemi per l’incremento del capitale naturale” promuovono per domenica 23 ottobre alle 10 una visita alle bose tra Ticino e Verbano, buche di raccolta dell’acqua piovana, molto sfruttate in passato per poter disporre di una riserva di acqua per usi irrigui o altre funzioni legate all’agricoltura. L’obiettivo della giornata sarà mostrare gli esiti della riqualificazione ecologica e ottimizzazione della circolazione dell’acqua svolti nelle aree oggetto di intervento, che hanno permesso un incremento diffuso della biodiversità e un migliore approvvigionamento da parte delle realtà agricole.
Scopo del progetto è migliorare la qualità degli ambienti naturali e agricoli di un’area che ha come spina dorsale la valle del Ticino, ma si estende verso ovest fino colline novaresi, nelle zone ricomprese nella Riserva MAB UNESCO Ticino Valgrande Verbano, scende verso la Lomellina, mentre a est raggiunge l’Alto Milanese. Il territorio include numerose aree protette, quali i due parchi che tutelano il Ticino in sponda lombarda e piemontese, diversi siti della Rete Natura 2000, la rete ecologica diffusa su tutto il territorio europeo, oltre ad alcuni PLIS e all’Oasi WWF di Vanzago.
Il progetto triennale, cofinanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Capitale Naturale 2018”, è guidato dal Parco Lombardo Valle del Ticino e può contare sulle competenze di un ampio gruppo di partner: l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, la Provincia di Pavia, l’Associazione Irrigazione Est Sesia, il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto di Ricerca sulle Acque – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente Lombardia Onlus, la Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus e la Società di Scienze Naturali del Verbano Cusio Ossola.