Re-shoring moda, il ritorno dei contoterzisti, crescono gli hub di logistica Bracchi

Bracchi, la multinazionale della logistica con headquarters nel Bergamasco, sta crescendo nel settore del fashion sull’onda di un nuovo fenomeno, quello del reshoring. Oggi il dipartimento Fashion di Bracchi lavora con le più note eccellenze Italiane, collezioni che devono essere tutelate dalla sicurezza alla qualità, fino alla segretezza e alla tutela della creatività. Allo stesso tempo, il modello di logistica in outsourcing che Bracchi propone garantisce indipendenza e fornisce un servizio sartoriale, capace di seguire la stagione della moda e le sue esigenze dalla fase iniziale di stiro e ricondizionamento fino alla consegna nei singoli retail a livello europeo.
Due sono i poli fashion di Bracchi, uno nel Vicentino e uno nel Padovano.
“La storia di Bracchi nel mondo della logistica fashion è molto lunga, vantiamo trent’anni di esperienza nella gestione delle spedizioni per i top player della moda made in Italy”, spiega il direttore della business unit, Matteo Vaccari. “Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo sviluppo dei servizi collegati alla logistica fashion, un settore storicamente molto difficile per la stagionalità e la manualità necessaria: solo poche aziende riescono a realizzarlo. Un’azienda di moda oggi deve concentrarsi sul suo core business ed affidarsi ai professionisti nel fornire servizi, perché la logistica è una continua ricerca di moderne soluzioni per la gestione di prodotti che hanno esigenze complesse”.
La struttura di Bracchi a Tombolo (nel Padovano) è specializzata nelle attività di stiro, controllo qualità e ricondizionamento. Le attività principali vanno dallo stiro in tutte le sue forme: ferro, manichino, topper e tunnel; il controllo qualità è realizzato a mano. A Tombolo l’azienda ha deciso di investire sempre più in attrezzature all’avanguardia per lo stiro industriale. Così, oggi lo stabilimento ha capacità di gestire oltre 30.000 capi al giorno su un’area di oltre 10.000 metri quadri. L’hub fashion di Bracchi nel corso del 2023 stirerà oltre due milioni di capi. Ma complessivamente i numeri sono maggiori, tra controllo di qualità e logistica siamo a circa 5,5 milioni di capi all’anno. Nei primi cinque mesi del 2023 l’hub di Tombolo ha registrato una crescita dei volumi del 115% sull’anno precedente.
Tecnologia al centro dell’interesse anche del polo logistico Oppeano, in provincia di Verona, dedicato al mondo del fashion e dell’arredo, con specifiche attività rivolte al mondo dell’e-commerce. I numeri sono imponenti: si tratta di oltre 12 milioni di pezzi lavorati e oltre quarantamila referenze gestite. Su 25.000 metri quadri Bracchi gestisce la logistica integrata di importanti marchi del design made in Italy, qui vi lavorano circa sessanta persone. I tempi di consegna sono ridotti al minimo per rispettare la logica del “just in time” dei negozi, Bracchi li rifornisce a livello europeo. Qui peraltro Bracchi ha installato un innovativo sistema automatico ed elettronico di “pallet scan” per velocizzare le operazioni di misurazione dei colli.
Va precisato che il motivo della crescita di Bracchi nel settore del fashion è da cercarsi in un fenomeno che sta esplodendo in questi mesi, quello del reshoring. A spingere le realtà del tessile abbigliamento verso soluzioni a chilometro zero non è soltanto un problema di costi quanto un’opportunità per consolidare la propria reputazione anche in campo ambientale: la gestione “locale” infatti è vista con sempre maggiore interesse dai consumatori. Ma non solo, sta nascendo il cosiddetto “friend-shoring”, cioè la priorità etica di intessere relazioni di business più forti con Paesi dei quali si ha più fiducia.
“Molte griffe stanno riportando la produzione in Italia, molte tra quelle più celebri a livello internazionale hanno attivato produzioni in Veneto, dove nel frattempo gli artigiani specializzati nelle lavorazioni conto-terzisti hanno perso la capacità produttiva di qualche anno fa”, conclude l’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti. “Per questo abbiamo deciso di investire nei macchinari di stiratura industriale, ma anche nei relativi impianti di aspirazione: siamo convinti che il mondo della logistica fashion sia ad una svolta epocale, è iniziata l’era del reshoring in tutte le attività di controllo qualità, stiro, imbusto e ricondizionamento dei capi portando a richieste di lavorazioni mai viste prima. Si tratta di attività con necessità di competenze molto elevate che nel corso degli ultimi 20 anni in Italia sono state via via disperse ma che siamo riusciti a recuperare con percorsi di formazione molto stringenti”.