Artemisia a Milano 1993-2023: una mostra celebra i 30 anni di attività di cinque artiste

Una mostra nel cuore di Milano, città che le ha visto nascere ed affermarsi come artiste. La mostra ARTEMISIA a Milano 1993-2023, ospitata nello Spazio Ex Fornace Alzaia Naviglio Pavese ha celebrato i 30 anni del sodalizio di cinque pittrici meneghine, che operano, pur con stili diversi, all’interno della stessa bottega.

La mostra, un vero e proprio viaggio nell’universo di Francesca Bruni, Renata Ferrari, Rita Carelli Feri, Pea Trolli e Emanuela Volpe, ideata dal critico d’arte Federico Caloi, racconta un’esperienza artistica quasi unica, un connubio che, pur nella diversità di stili e della tipologia di opere, si presenta come un’esperienza unitaria, capace di coniugare e di saldare sensibilità diverse per offrire un messaggio unico e affascinante. La mostra è un punto di approdo, dedicato, in modo particolare, ad Emanuela Volpe, morta di recente.

Apprezzato è stato il taglio dell’esposizione che ha visto opere suddivise per aree tematiche, alternate da installazioni chiamate “Sinergie” opere realizzate a 10 mani e opere personali. Un fil rouge ha condotto l’osservatore, a conoscere meglio tutte le sfaccettature di Artemisia 5 pittrici. Francesca Bruni, Renata Ferrari, Rita Carelli Feri, Pea Trolli e Emanuela Volpe, insieme in un progetto di vita e arte, d’ avanguardia dalla nascita. di condivisione, inclusione, attenzione alla sostenibilità (ambientale e sociale) e all’estetica, i valori del nuovo bauhaus europeo.

Originale e apprezzata la proposta dei momenti di approfondimento culturae ed artistico che hanno accompagnato gli otto giorni dell’esposizione, con le conferenze e i momenti di presentazione di alcuni libri. La mostra è diventata così un contenitore culturale variegato e ricco.

«Abbiamo costruito – racconta Federico Caloi – un percorso che seguisse il filo dei valori che hanno contraddistinto il lavoro di trenta anni di queste artiste: questo ha fatto sì che si capisse sino in fondo il loro intento artistico. Le autorità cittadine, oltre che ai visitatori, hanno apprezzato particolarmente l’opera che le artiste hanno realizzato appositamente per la mostra, “L’inclinazione di Artemisia Gentileschi”: ciascuna delle artiste ha reinterpretato l’opera della celebre pittrice offrendo un originalissimo apporto di stili pittorici diversi che si fondono nell’interpretazione dell’unico soggetto. Inoltre, è stato realizzato un intervento di riqualificazione urbana, un intervento pittorico sui muri esterni, affiggendo una gigantografia di una loro opera collettiva (Milano che cresce, Milano che cambia). Sono molto felice e soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto insieme e del risultato».

«Le opere esposte – commentano Francesca Bruni, Renata Ferrari, Rita Carelli Feri, Pea Trolli – sono servite per raccontare la nostra storia. Siamo felici di aver stimolato la creatività delle persone che si sono lasciate coinvolgere. Ci riempie di gioia anche la possibilità che ci è stata data, di riqualificare uno spazio suggestivo come il Naviglio, con l’opera collettiva “Milano che cresce, Milano che cambia” realizzata in collaborazione con Comune di Milano e il Centro Studi Grande Milano, Milanocolor, Bwide, Elaman. Anch’essa, pur se realizzata stavolta solo da quattro artiste, porta con se il timbro e l’audacia artistica di Emanuela Volpe e tutto ciò che è stato realizzato è anche e soprattutto opera sua”.

Contatti:

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