Sciopero Generale venerdì 20, mobilitazione Cub Milano a Ikea di Carugate

dal sindacato di base Cub Milano riceviamo e pubblichiamo
Buongiorno,
scriviamo la presente per informarvi che il 20 ottobre come CUB di Milano saremo impegnati – nell’ambito dello sciopero generale – a mobilitarci sotto l’IKEA di Carugate (MI), sede legale dell’azienda.
Contro IKEA abbiamo una importante vertenza nazionale, dato che siamo il 3° sindacato a livello nazionale per numero di iscritti e nonostante ciò l’azienda ci esclude dal tavolo di rinnovo del contratto aziendale di II° Livello, convocando invece sindacati meno rappresentativi.
Questa vicenda mette in luce quanto sarebbe importante una Legge Democratica sulla Rappresentanza Sindacale, che in Italia oggi manca, così da misurare l’effettiva rappresentatività dei sindacati che possono trattare con le imprese.
La vertenza contro IKEA è quindi una vertenza per la democrazia in tutti i luoghi di lavoro. Alleghiamo il volantino dell’iniziativa.
Multinazionale che sta diventando sempre più simbolo della precarietà e dello sfruttamento dilaganti nel nostro paese. Nonostante le sue campagne “a favore dei diritti civili”, quello di cui si dimentica spesso IKEA sono i diritti dei lavoratori.
SCIOPERIAMO PER LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO
La Flaica – CUB e` il terzo sindacato per numero di iscritti in tutta IKEA. Nonostante ciò, IKEA ci esclude dal ta-volo di rinnovo del contratto aziendale di II° Livello, convocando invece sindacati meno rappresentativi, ma pro-babilmente più accondiscendenti di noi.
Abbiamo quindi ingaggiato una battaglia vertenziale per “il diritto del sindacato effettivamente rappresentativo in azienda di partecipare alle trattative”. Sono i lavoratori a dover scegliere il loro sindacato, non l’azienda!
Abbiamo ottenuto una prima vittoria al Tribunale di Milano che ha condannato l’azienda a convocarci.
La vertenza continua, tra le varie impugnazioni.
Se si affermasse questo principio giurisprudenziale, le aziende non sarebbero più libere di scegliersi il sindacato con cui trattare e si scardinerebbe il monopolio anti-democratico del sistema della rappresentanza in favore di CGIL – CISL – UIL. Per questo serve tutta la solidarietà possibile per dar forza alla voce dei lavoratori e delle la-voratrici di IKEA, per dare forza ad una battaglia che è di tutti, per la democrazia nei luoghi di lavoro!
SCIOPERIAMO PER SALARI DIGNITOSI E STABILITA`
IKEA ci esclude dalle trattative proprio perché difendiamo in maniera intransigente i diritti di lavoratrici e lavorato-ri. Noi pensiamo che un’azienda che fattura miliardi debba redistribuirli equamente sotto forma di aumenti sala-riali ai dipendenti.
Inoltre, la Grande Distribuzione è uno dei settori che sta sperimentando le peggiori forme flessibili di organizza-zione del lavoro, che poco a poco vengono poi estese ovunque: part-time involontari, clausole elastiche, apertu-re 365 giorni all’anno, la domenica come ordinaria giornata di lavoro e festività obbligatorie, turni flessibili fino a 44 ore di lavoro settimanali pagate in ordinario ecc…
Noi vogliamo:
– ELEVATI AUMENTI SALARIALI per contrastare l’inflazione e il blocco del rinnovo contrattuale fermo ormai al 2019: chiediamo il 3° livello per tutti; eliminazione degli stage; introduzione della 15° mensilità; lavoro domenica-le solo in straordinario e no all’obbligo di lavoro nei festivi;
– LOTTA ALLA FLESSIBILITA’/PRECARIETA’: no a mobilità libera tra reparti; part-time non inferiori alle 24 ore; reintroduzione dell’art. 18 per tutti; internalizzare tutti gli appalti.
– DEMOCRAZIA SINDACALE: elezioni libere delle rappresentanze sindacali in ogni negozio.
CONTRO IL SISTEMA DEGLI APPALTI
Per risparmiare, IKEA esternalizza intere fasi: pulizie, sorveglianza, logistica, montatori.
Affida la gestione dei servizi a cooperative o s.r.l. che applicano contratti nazionali con paghe ridicole, come Mul-tiservizi (6,84 € lordi l’ora) o Servizi Fiduciari (5 € lordi). Il CCNL Servizi Fiduciari tra l’altro e` stato persino di-chiarato INCOSTITUZIONALE dalla Cassazione, perché prevede stipendi sotto la soglia di povertà.
Oggi scioperiamo anche perché rivendichiamo l’abolizione del sistema degli appalti e la REINTERNALIZZAZIO-NE di tutti i lavoratori esternalizzati.