Salario minimo, operazione trasparenza di Unione Artigiani sui 19 contratti principali, oltre i 9€/h.

I principali 19 contratti di lavoro del mondo dell’artigianato (al netto del settore delle Pulizie e di quello delle Acconciature ed Estetica in fase di prossimo rinnovo) prevedono già, per i livelli i più bassi, una retribuzione lorda superiore alla soglia del salario minimo di 9,00 euro/h.
Inoltre, più dell’85% dei dipendenti delle imprese artigiane, secondo un campione di cedolini elaborati dall’Ufficio Studi di Unione Artigiani Milano e Monza Brianza, è retribuito in misura più elevata rispetto ai minimi contrattuali e nella maggioranza dei casi assunto a livelli superiori a quello minimo.

È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Unione Artigiani che, con un’operazione inedita tra le associazioni di categoria, ha calcolato la retribuzione oraria lorda dei contratti di lavoro del settore firmati dalle centrali artigiane insieme a Cgil, Cisl e Uil e che interessano a livello nazionale circa 1,5 milioni di lavoratori.

“Con questa iniziativa probabilmente senza precedenti – spiega Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani – abbiamo voluto confermare con forza e trasparenza la situazione delle retribuzioni del comparto Artigiano. Si tenga presente che ad oggi non vi sono normative o riferimenti condivisi ed univoci su come vada effettuato il calcolo e l’ammontare del salario minimo. Ad ogni modo, dati alla mano, abbiamo voluto dimostrare che i salari minimi del nostro settore si posizionano su una soglia superiore ai 9,00 euro/h“. (tabelle allegate)

“A questo proposito – aggiunge Accornero – noi siamo favorevoli ad un’operazione di ulteriore trasparenza: chiediamo a Governo e Parlamento di riscrivere le norme sulla redazione del Libro Unico del Lavoro LUL (la busta paga) inserendo al suo interno l’importo del costo orario aziendale, lordo e netto del singolo lavoratore in modo che dipendente e imprese possano comprendere in modo intuitivo come viene calcolato e a quanto ammonti. Crediamo sia giunto il momento di avviare questo cambiamento e pertanto invieremo questa proposta come contributo al dibattito in corso al Ministro del Lavoro, ai membri della XI Commissione di Camera e Senato e ai leader di Cgil, Cisl e Uil.”

“Nelle micro e piccole imprese artigiane, in particolar modo del nord ma anche in diversi settori in tutta Italia – conclude il Segretario Generale di Unione Artigiani – è presente una contrattazione individuale di secondo livello che premia economicamente in modo flessibile i talenti. Resta comunque importante il previsto taglio del cuneo fiscale come strumento utile per aumentare il netto degli stipendi”.

COME È STATO EFFETTUATO IL CALCOLO

Il procedimento di calcolo che ci ha permesso di stimare il salario minimo è stato elaborato partendo dalla retribuzione minima tabellare, parametrata sul livello più basso per ogni Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del settore artigianato.

A questo è stato aggiunto l’incidenza di tutte quelle voci che concorrono a formare la retribuzione differita o aggiuntiva, e nello specifico:

  • Incidenza delle mensilità supplementari (tredicesima ed eventuale quattordicesima)
  • Incidenza del trattamento di fine rapporto (TFR),
  • Incidenza delle ferie e dei permessi
  • Incidenza della bilateralità artigiana (fondo San.Arti, fondo FSBA e, ad esempio, per la Lombardia, la Regione con più dipendenti nel settore artigiano, il  fondo WILA)

A questo link l’intero calcolo con tutte le voci e incidenze eseguito su ogni singolo contratto