Qual è il momento giusto per cambiare la caldaia

La durata di una caldaia nella maggior parte dei casi può superare i 15 anni. Tuttavia è opportuno tenere conto del fatto che, a mano a mano che il tempo passa, si può verificare un incremento degli episodi di guasti o di malfunzionamenti: il rischio, dunque, non è solo quello di ritrovarsi al gelo durante i mesi invernali, ma soprattutto quello di avere a che fare con spese per riparazioni molto elevate. Quando arriva, allora, il momento ideale per rivolgersi a una ditta specializzata nell’installazione caldaie Milano? Prima di rispondere a questa domanda può essere utile ricordare che, al giorno d’oggi, se si decide di comprare una caldaia a condensazione si ha l’opportunità di usufruire di un modello in grado di garantire prestazioni di efficienza maggiore: il che vuol dire abbattere i consumi e, di conseguenza, spendere meno per la bolletta.

Perché sostituire la caldaia conviene

Sostituire la caldaia è una soluzione vantaggiosa perché, in questo modo, si può disporre di funzionalità all’avanguardia destinate ad assicurare un comfort domestico migliore. Non ci si può dimenticare, poi, degli incentivi a disposizione per l’installazione di un impianto avanzato, grazie a cui il prezzo di acquisto può perfino essere dimezzato.

Quali sono i campanelli di allarme da non sottovalutare

Una caldaia un po’ datata può, nel corso del tempo, lanciare dei segnali che rappresentano dei veri e propri campanelli di allarme da prendere in considerazione per capire che forse è arrivato il momento di pensare a una sostituzione dell’impianto. Ci si deve preoccupare, per esempio, se la caldaia non è in grado di assicurare una produzione di acqua calda sanitaria adeguata, o anche se si verificano nel corso del tempo malfunzionamenti ripetuti per colpa dei quali è inevitabile fare ricorso all’assistenza a pagamento. La sostituzione caldaie Milano si rende necessaria anche nel momento in cui ci si rende conto che l’impianto ha un’efficienza inferiore che determina una crescita dei consumi, e dunque bollette più alte, ovviamente con modalità di utilizzo della caldaia sempre uguali. Va detto, poi, che non sempre la sostituzione e la riparazione di componenti che non funzionano più si dimostrano vantaggiose dal punto di vista economico: insomma, ci sono casi in cui è più conveniente comprare un apparecchio nuovo piuttosto che provvedere alla riparazione di quello che già si possiede.

Bonus per cambiare la caldaia: tutte le informazioni che è necessario conoscere

Chi al giorno d’oggi prende la decisione di cambiare la vecchia caldaia e di ricorrere a un modello a condensazione di classe A ha l’opportunità di usufruire di incentivi la cui disponibilità è garantita fino alla fine di quest’anno. Il primo ha a che fare con il Bonus casa, o Bonus ristrutturazioni, per mezzo dei quali è possibile detrarre il 50% delle spese dall’Irpef, con un limite di spesa totale per la ristrutturazione pari a 96mila euro. Il secondo, invece, è correlato con l’Ecobonus, in virtù del quale è possibile detrarre il 50% delle spese dall’Irpef o, se con la caldaia a condensazione si installa anche un sistema di termoregolazione evoluto in grado di incrementare il risparmio energetico di classe V, VI o VII, il 65% delle spese.

Come funzionano gli incentivi e le detrazioni

Che si opti per un incentivo o per l’altro, la detrazione a cui si ha diritto può essere recuperata in dichiarazione dei redditi nel giro di dieci anni. Come si può intuire, nel caso in cui si abbia intenzione di usufruire dell’Ecobonus al 65%, è necessario tener presente che sarà opportuno effettuare un investimento extra per cambiare la caldaia, dal momento che sarà necessario provvedere anche all’installazione sui radiatori di casa delle valvole termostatiche, che sono componenti di regolazione della temperatura.

Perché è importante prendere una decisione in fretta

È molto probabile che gli incentivi in vigore al momento per le caldaie a gas dureranno ancora poco tempo. L’Europa, infatti, sta per sospendere tutte le agevolazioni riguardanti gli impianti che si basano sull’uso di fonti fossili, anche nel caso in cui si tratti di impianti efficienti che generano anidride carbonica in misura nettamente inferiore rispetto alle caldaie più datate. Insomma, il consiglio è di sfruttare gli incentivi adesso, perché poi potrebbe essere troppo tardi.