Odi et amo tra sole e pelle

di Federica Di Leva

Il sole, la stella protagonista del sistema solare, rappresenta una risorsa importante per il nostro pianeta, a cui fornisce luce e calore, favorendo la produzione di ossigeno, sottoprodotto della fotosintesi clorofilliana delle piante, fonte di vita per l’uomo e per quasi tutti gli esseri viventi sulla terra. A seguito di una serie di reazioni che si verificano al suo interno, il sole emette delle radiazioni elettromagnetiche a diversa lunghezza d’onda e un particolare interesse è stato rivolto alle radiazioni UVA (320-400 nm) e UVB (290-320 nm), in quanto responsabili di diversi effetti sull’uomo.

Benefici e rischi dell’esposizione ai raggi solari                                                         

In primo luogo, l’esposizione alla luce solare favorisce la sintesi della vitamina D, in parte assunta con la dieta, ma che si ottiene, soprattutto, a seguito dell’esposizione della pelle ai raggi del sole : sono sufficienti, infatti, 30 minuti al giorno per produrre i livelli necessari per soddisfare il fabbisogno giornaliero. La funzione principale che svolge questa vitamina riguarda la regolazione del metabolismo del calcio, fondamentale per la mineralizzazione delle ossa , la cui carenza contribuisce allo sviluppo di patologie come rachitismo nei bambini, osteoporosi e osteomalacia negli adulti. Meno noto, ma altrettanto importante, è poi il ruolo che tale vitamina ricopre nel mantenimento di un buon funzionamento del sistema immunitario.

Il sole, inoltre, promuove il rilascio di numerose molecole fondamentali per la salute dell’uomo, come:

  • serotonina, “l’ormone della felicità” che contribuisce a regolare il tono dell’umore;
  • endorfine, responsabili della sensazione di benessere;
  • melatonina e cortisolo, coinvolti nella regolazione del ciclo sonno-veglia.

Tuttavia, sebbene risulti indispensabile l’esposizione ai raggi solari, bisogna tener conto anche degli eventuali rischi.

Innanzitutto, le radiazioni ultraviolette rappresentano la principale causa del carcinoma basocellulare e del carcinoma spinocellulare, nonché un fattore di rischio significativo per il melanoma, il tumore della pelle maggiormente aggressivo, responsabile dell’80% di morti per tumori cutanei.

Inoltre, favoriscono l’invecchiamento precoce della pelle a seguito del danneggiamento delle fibre di elastina e collagene, con conseguente perdita dell’elasticità cutanea e comparsa di rughe.

Come prevenire gli effetti indesiderati del sole

Per prendere il sole in sicurezza, occorre avere alcune accortezze. Per soggetti a rischio, come quelli che presentano nei o hanno una storia familiare positiva per il melanoma, è necessario effettuare una visita dermatologica almeno una volta all’anno.

Di fondamentale importanza è altresì l’applicazione di una protezione solare, non solo quando si va al mare, ma alcuni dermatologi ne consigliano l’utilizzo anche nei periodi invernali, dato che, all’aperto, si è sempre esposti alle radiazioni ultraviolette.

L’acquisto del prodotto non deve essere casuale, ma deve possedere diversi requisiti per essere efficace nello svolgere la sua funzione. Innanzitutto, un buon filtro solare deve proteggere dai raggi UVB, che sono i più dannosi in quanto i principali responsabili di scottature ed eritema, oltre ad essere i principali fattori di rischio per i tumori cutanei.

La Commissione europea suggerisce, inoltre, l’impiego di prodotti in grado di proteggere anche dai raggi UVA, responsabili, invece, dell’invecchiamento cutaneo. Tali obiettivi sono raggiunti grazie alla presenza di filtri fisici (il più comune è il biossido di titanio) e chimici (come i salicilati) capaci rispettivamente di riflettere e assorbire le radiazioni UV. Lavorando insieme, questi composti garantiscono un elevata protezione dai raggi UV e, in particolare, la capacità del prodotto di proteggere dai raggi UVB è indicata sulla confezione dal fattore di protezione solare (SPF).

La Food and Drug Administration (FDA) esorta ad utilizzare prodotti che abbiano un SPF almeno di 15, tenendo conto che soggetti con carnagione chiara o che si espongono per un tempo maggiore al sole, richiedono una protezione più elevata. Inoltre, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha sottolineato l’importanza di applicare correttamente i prodotti per la protezione solare per poterne beneficiare al meglio. Si consiglia, dunque, l’applicazione di una quantità adeguata di prodotto da distribuire su tutto il corpo (2 mg/cm²), almeno 15 minuti prima dell’esposizione al sole e dopo ogni bagno, anche se il prodotto viene etichettato come waterproof. Infine, non bisogna sottovalutare l’importanza dell’utilizzo di occhiali da sole, al fine di proteggere la retina dai raggi solari e ridurre il rischio di cataratta.

 

Federica Di Leva, dottoressa in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche